Un'altra cultura
Che si inizi a parlare di cultura a scuola dovrebbe essere un fatto ovvio, soprattutto dopo la fase “elementare” e “media” (consentitemi di usare ancora queste espressioni). La formazione di un individuo ritengo nasca, in primis, nella famiglia, tra quelle persone che sono l'esempio e la guida per ognuno di noi. Una scuola realmente funzionante appoggia questa formazione, la amplia, la approfondisce, indica modelli di pensiero e comportamento, ma lascia liberi, in futuro, di fare scelte. Se vi è una forzatura, un'imposizione e una deriva, ciò che ne consegue è una percezione distorta e affatto educativa degli eventi e dei loro insegnamenti. Quel che è accaduto in un liceo romano è propedeutico ad una riflessione più generale. L'imparzialità e la soggettività non riescono a convivere, in alcuni casi. Se di totalitarismi, di dittature e genocidi bisogna parlare, sarebbe opportuna un'equidistanza che faccia in modo di aprire una comprensione asettica e profonda, dove entreranno, poi, le considerazioni personali di ognuno, ma che renda il più possibile scevra di ideologia i contenuti esposti. La scelta di un testo su cui cercare di arrivare ad una comprensione, non può e non deve essere fautore di una posizione netta a favore di questo o quell'argomento, ma divenire mero strumento di informazione. Questo vale per ogni tipo di approccio a fatti storici, soprattutto se così dilanianti e complessi. Non si sta, qui, difendendo il Comunismo dal Nazismo, tutt'altro: è la “logica” errata delle scelte che è in discussione. La crescita di un cittadino deve avvenire con gradualità e senza deviazioni: cose a cui penserà egli stesso, con il suo ragionamento, a fare proprie, se lo desidera. Nello sfascio di questo Paese ho sempre ritenuto che quello della scuola pubblica sia un ambito dove è facilissimo notare i segni del decadimento, ed è cosa gravissima. Inutile ripetere che la Cultura è l'anima di un Paese, che i suoi cittadini si distinguono (o meno) per ciò che sanno o non sanno (o non vogliono sapere). Un terreno dove, ancora più di altri, è opportuno riseminare, perchè germogli nati già secchi non possono giovare a nessuno.

Commenti

  1. E' sospetta la mancata accettazione d'un contraddittorio, ma non vedo nulla di male nella scelta di quel libro, se l'obiettivo è la discussione circa il totalitarismo.

    Certo, a vedere il profilo di quell'insegnante, i sospetti aumentano, ma potrebbe servire una cultura che conosca anche i limiti alla democrazia nella storia. Ovvio, se poi, nella classe, seguisse una debita discussione e critica.


    Ciao Macca!

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  2. Permettetemi di avere dei seri dubbi. Nell'introduzione, di Freda (non occore che vi ricordi chi è...) si legge:"Dinanzi alle parole e ai detti memorabili dei Capi e dei Maestri i semplici devoti devono stare in raccoglimento e osservare il silenzio". Non penso sia un testo storico, ma propagandistico. Voglio essere chiaro: se fosse stato fatto con un libro sul Comunismo, reo della stessa faziosità sarei stato dello stesso medesimo avviso.O si fa storia o si danno delle opinioni. Grazie a Voi, come sempre.

    :-)

    Daniele

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  3. parlo da diretto interessato

    la professoressa contestata è stata professoressa di storia e filosofia di mia sorella per tutto il liceo: credetemi, è una pazza isterica!

    è una fondamentalista cattolica integralista (brucerebbe moschee per molto meno di una vignetta) ed ha un retroterra culturale da far spavento!

    non è la prima volta che suscita le proteste di genitori e alunni (faceva leggere fioretti di san francesco e vite dei templari..), ma non pensavo riuscisse a farsi detestare a livello nazionale

    l'ho appena detto ai miei, non si sono stupiti affatto, se l'aspettavano da una criminale del genere

    non sto scherzando, ragazzi, non c'è nessun intento di discussione dietro questa scelta, questa tipa ha scelto il testo nazista per insegnarlo, non per criticarlo!

    scusate se mi altero, ma ho odiato questa donna per un bel po'

    ciao buon weekend

    luca

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  4. Grazie Luca. Una testimonianza diretta che mi fa incazzare ancora di più. Spoero solo sia un caso isolato e che non ci siano altri docenti del genere (ripeto, lo avesse fatto una "comunista" sarebbe stato egualmente grave).

    Daniele

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  5. no no, è un caso isolato, ma purtroppo non si può licenziarla, è un liceo pubblico: fatto sta che questa donna è e rimane pericolosa, perché insegna materie fondamentali per la crescita di un ragazzo, e le insegna con un revisionismo e un'interpretazione deviata che non possono non colpire le coscienze

    è una fanatica cattolica, non mi stupirei se decidesse di portare i suoi poveri alunni in terra santa a decapitare infedeli

    scherzi a parte, è una donna che ho disprezzato con tutto me stesso, pensavo a mia sorella e a tutte quelle generazioni di ragazzi che se la sono sorbita per cinque anni, inevitabilmente ho riflettuto sulla fissità del nostro sistema scolastico che impedisce di allontanare dall'insegnamento elementi del genere

    l'articolo di repubblica fa sorridere, ma per la nostra famiglia è stata un incubo

    ciao

    luca

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  6. Qui gioca un ruolo importantissimo l'insegnante, peccato che per lo più siano delle capre! I prossimi giorni sarò un pò latitante, ho l'esame mercoledì e fino ad allora non ho tempo e testa di scrivere. Non vedo l'ora di tornare al mio impegno preferito.. bruciamo i manuali di diritto!!! ;)

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  7. "L'imparzialità e la soggettività non riescono a convivere, in alcuni casi..La crescita di un cittadino deve avvenire con gradualità e senza deviazioni: cose a cui penserà egli stesso, con il suo ragionamento, a fare proprie, se lo desidera."

    quello che scrivi dovrebbe accadere normalmente, ma purtroppo ci sono alcuni insegnanti che fanno l'esatto contrario..ed è triste perchè approfittano del loro bellissimo lavoro..se ci pensiamo bene gli insegnanti sono figure con cui passiamo molta parte del nostro tempo durante l'infanzia e l'adolescenza,possono formare la nostra mentalità, ci danno gli strumenti (sia per quanto riguarda le conoscenze sia per quanto riguarda il nostro carattere, a volte) per affrontare il futuro.. ed è davvero insopportabile dover convivere con individui realmente devianti e non-istruttivi.

    Io me ne sono accorta dopo poco tempo(ho avuto per un anno la prof dell'articolo) eravamo soffocati da lei, non faceva esprimere idee contrarie alla sua e, oltre a questa sua visione profondamente integralista, usava anche modi arroganti per tenere il controllo della classe ( una su tutte:dovevamo allineare i banchi per essere perfettamente visibili altrimenti, chi avesse avuto la sfortuna di rimanere coperto dal compagno, era destinato a prendere 4..per questa o altre situazioni assurde, abbiam chiamato l'ispettore dal ministero affinchè valutasse i fatti ma lei -teribbile!!- non si comportava così in sua presenza!) alla fine abbiamo scritto una lettera al preside e l'anno dopo è stata lei a "..scegliere di lasciare la nostra sezione.." (ma credo che il preside abbia fatto la sua parte data la nostra "minaccia" di cambiare scuola).

    L'unico ragazzo che ha detto, ad inizio anno, di essere ateo (perchè lei chiede queste informazioni il primo giorno di scuola) è stato denominato da lei "un cretino" fino a quando dopo poco mesi ha cambiato sezione, chè era una convivenza impossibile.

    Una persona così suscita tanta rabbia, perchè si è impotenti..per fortuna l'ho "subìta" solo un anno..però non credo che sia giusto che nessuno può farle nulla, perchè non si può esimerla dal lavoro? L'unica consolazione è che tra un anno andrà in pensione.. che pena..


    la sorella di luca

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  8. Credo che non esista un modo per fare informazione obiettiva. Senza saperlo ho postato giustappunto un pensiero di Gadamer...

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  9. Riguardo ai prof e al caso specifico hanno un potere illimitato e possono essere la fortuna o la rovina di intere generazioni. I termini per l'arruolamento del personale docente, in Italia, sono una caxxata

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  10. La scuola dovrebbe essere un luogo alieno alle passioni politiche degli insegnanti. I libri dovrebbero informare in modo (per quanto possibile)obiettivo. Poi, finita la scuola ciascuno può approfondire gli argomenti in modo fazioso, ma il momento della formazione non deve essere "violentato" da prof o testi di parte, a qualsiasi colore si ispirino. Altrimenti è una truffa.


    Un salutone, buon week-end e grazie per le visite:-)


    Luca

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  11. Stavo pensando...


    La scuola sta diventando un luogo di ideologie e di poca cultura,

    penso però che questa sia una moda e di conseguenza dobbiamo aspettare che passi.


    Buona domenica

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  12. Carissimo, mi piace soffermarmi un attimo sulla Tua scelta di voler continuare a denominare "elementare" quella scuola che, oggi, qualcuno ha deciso di definire "primaria"(estendendola anche alla cosiddetta media inferiore), per puntualizzare che la scuola è tale soprattutto se è scuola degli "elementi" e, soprattutto, nella sua prima manifestazione, scuola "dei primi elementi" del sapere e, quindi, più correttamente "elementare".

    A volte, una questione potrebbe soltanto apparire nominalistica, ma tale non sempre è!

    Se la scuola, insomma, espletasse il suo nobile compito di interagire e con la famiglia e con il territorio, sollecitando l'esercizio dei primi "elementi" del pensare e del fare e dell'essere-esistere, forse, non riuscirebbe a veder nascere all'interno di sé dei germogli che al loro primo emergere son già rinsecchiti!

    Ciao,

    gauche

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  13. ... e, poi, ho letto l'articolo de "la Repubblica" e mi son domandato: ma perché un docente sceglie di far leggere Il Maniesto di Karl Marx per far comprendere i totalitarismi del Novecento? Forse, perché non l'ha mai letto? E, poi, ma perché il docente si sente nel diritto di poter scegliere di imporre più che di proporre letture agli altri? Forse perché pensa che tra i suoi allievi non vi siano persone in grado di interloquire insieme al docente, alle famiglie e alla territorialità, per decidere di leggere cosa possa risultare utile alla collettività? Edgar Morin invita i docenti a divenire educatori, perché l'insegnamento o è educativo o non è!

    Ciao,

    gauche

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  14. Tutta la faccenda puzza come i miei pannolini sporchi di ieri, a dirla alla babi hermann, però non scordiamo, per un episodio infelice, che la storia si fa sulle fonti, e quello è l'unico modo per tentare di garantirle una certa obiettività.- Che ci si riesca, poi, è tutt'altro paio di maniche. Episodi strani per altro non mancano: a mia figlia, liceale, è stato dato come compito reperire un esempio di statuto comunale; per risparmiare tempo le ho passato le mie copie degli stauti del comune d verona: ebbene , il suo prof di storia e filosofia è rimasto molto colpito dal fatto che una donna (sic!) studi storia, perché per lui è una cosa strana...

    non commento.

    c.

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  15. Ti ringrazio, Luca, per l'ottimo (e vero) contributo alla discussione sul mio post. Volevo abbracciare tua sorella, dirle che non tutti i prof sono coì e che in una famiglia come la vostra, sono sicuro avete gli antidoti per fermare queste derive. Grazie ancora. Un saluto affettuoso.

    Daniele

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  16. Ringrazio anche Orioko, Tisbe, Gauche, Chubby e Luca. Passo a trovarvi.

    Daniele

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  17. I fondamentalismi "ricicciano" sempre, come si dice a Roma. E' inevitabile ritrovarceli nelle istituzioni (la lega...e la ministra delle pari opportunità a radio due dichiara di voler proporre una legge che vieti l'uso del burqua e del velo, perchè discriminano le donne...)e come avete detto mica si possono licenziare.

    Una curiosità:la migliore alunna del Classico dove studia mia figlia ha studiato sino alla scuola media a casa coi genitori (perchè sempre in viaggio) ed ha una visione a 360° ed una passione di conoscere esemplare.

    Certo che la storia comparata delle civiltà (Toynbee), e delle inciviltà non è da tutti e che la capacità di rendere viva una materia e giustizia alla storia lo è ancora meno.

    Forse ci vorrebbe una direzione didattica concertata in profondità dai vari insegnanti, ma anche quello può essere discutibile. Cmq sappiamo tutti che sta calando molto la competenza degli insegnanti e la preparazione degli allievi. Una proposta per cambiare lo sfascio di questa legge scolastica? Oltre al tuo ottimo spazio, conosci qualche blog in cui si parla specificamente di questo?

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  18. Sono un'insegnante e cerco sempre di essere uno strumento d'istruzione - parlare di cultura è molto elevato - per i miei ragazzini. Non conosco la professoressa del liceo romano, ma non ho motivi di mettere in dubbio ciò che viene detto su di lei da chi la conosce. Per quanto riguarda la consultazione dei documenti - se non guidata dall'ideologia - è, o dovrebbe essere, il metodo dell'insegnamento della Storia. Per lo meno, dovrebbe accompagnarlo.

    Studiare la Storia sui vari manuali, che sono comunque influenzati dalle posizioni di chi le scrive, è una necessità dettata dai tempi ristretti e dalle capacità di molti, ma non è la miglior cosa.

    Leggere alcune pagine di Hitler può essere metodologicamente molto valido così come leggere Lenin, Stalin, Mao, Mussolini, Churchill, ecc...

    Chiedere di comprare un testo di Hitler con la prefazione di Freda pone senz'altro delle domande.

    Sullo sfascio della scuola, non penso che sia da addebitare a questo o quel Governo del recente passato. Viene da lontano e trova le sue radici in una società che manca di valori condivisi, che ha paura di riconoscere i meriti e i demeriti del singolo, che tende ad appiattire i primi e i secondi, che fa troppo sociologismo. La preparazione degli insegnanti non è né buona né cattiva in astratto. Come in qualsiasi altra professione ci sono elementi che sanno il fatto loro e altri no. Non mi piace per niente questo atteggiamento di assoluta negazione che traspare anche tra alcuni dei commenti a questo post. Non vorrei che la vis polemica politica picchiasse alla cieca su chi non lo merita.

    Un saluto, caro Daniele. Patrizia.

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  19. D'accordo con te, Daniele, su quanto scritto nel post. Se solo ci fossero stati dei dubbi, sarebbero stati fugati da quanto scritto dalla sorella di Luca.


    Ciao


    DRG

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