Manifesto la Libertà
Buon ultimo, ma almeno non dopato, arrivo a dire de “Il manifesto”. Sempre in bilico nella sua ostinata militanza, questo quotidiano sta cercando di sopravvivere, raccogliendo fondi, senza i quali chiuderà. Penso lo sappiate tutti. E sapete anche di quella scritta, “Quotidiano Comunista”, che sta lì, in bella evidenza, sulla testata. Basta a fare odiare questo giornale da una bella fetta di Italiani, ed anche da una larga rappresentanza di giornalisti. Come se dichiarare immediatamente la propria appartenenza fosse una malattia, un dispiacere da non dare, un sintomo da nascondere. Molti altri non sono così espliciti, ma asserviti nel silenzio, quando non impegnati nella declamazione “porta quattrini” di questo o quel padrone. Con quell'impudenza tipica della cialtroneria, alcuni si spingono fino all'offesa becera, alla battuta da trivio su nove colonne (fischian le orecchie dalle parti di V.le Majno, Milano?), incuranti del fatto che se, usata bene, quest'arma può portare benefici ed interesse: cosa che “Il manifesto” fa da sempre, con quelle sue prime pagine ormai famose. Obiettate pure che qui si stia da una parte, ma se lo si fa è per dire che una voce importante, un giornale coerente e ben fatto non deve morire. Ed è prprio dal “mondo” dei Blog molti stanno cercando di farlo capire. MI sembra sintomatico e giusto: i Blog hanno dato e daranno la possibilità di scambiare opinioni, approfondire, interrogarsi, in un mondo sempre più connesso, sempre più abbandonato dall'informazione, parziale od imparziale che sia. “La libertà è partecipazione”: mai è stato così vero come adesso, come per “Il manifesto”.

http://www.iostocolmanifesto.ilcannocchiale.it/
La raccolta di fondi qui.

(Un matre à penser domani ci guiderà nella battaglia sportiva con la Germania. In suo onore ho cambiato la foto del profilo -notato? No, eh?- e un gruppo di sciagurati ha aperto un Blog-omaggio, qui. Ringhio!)

Commenti

  1. meritano il nostro appoggio non fosse altro per il fatto che sembrano oramai una specie in estinzione, forse il wwf se ne dovrebbe occupare

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  2. La nostra adesione non si discute.

    La perdita del Manifesto sarebbe gravissima, intollerabile.

    Specie, appunto, in considerazione dei cinque terribili anni vissuti sotto il segno della censura.

    In parte colmata, questa carenza di informazione seria dai blog e dai giornali come il Manifesto...

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  3. infatti, per fortuna, a pausa pranzo ho preso la macchina e abbandonato in garage la mia biciclettinainaina.

    dai che smette.

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  4. Sto aiutando un amico che è critico musicale del Manifesto a fare il suo sito personale e posso confermare che sono veramente ai minimi termini e non hanno mai navigato in acque economicamente promettenti. E' un'avventura di cui vanno fieri e che hanno conquistato giorno per giorno, anno per anno. Il sito: gratis, of course...

    cmq riguardo ad explorer lo uso anch'io a volte sul pc ma è lento e fallace, sul pc puoi scaricare firefox o avant browser che vanno molto meglio ed hanno buone capacità. ciao

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  5. Ma se fosse Libero sull'orlo della chiusura ci sarebbe la stessa solidarietà?


    Al di là di tutto, speriamo riescano a rimanere in vita.

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  6. Speriamo che non succeda nulla!

    buonanotte!

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  7. Una bella raccolta di fondi per affondare Libero?!? è un'idea...cmq complimenti per la foto che se fosse animata ringhierebbe certamente!

    Per il cd intero dobbiamo attendere ancora la distribuzione...intanto il 10 e l'11 ne finisco un altro coi Mish Mash ed il primo è in ristampa...gran movimento e appena è pronto qualcosa ti faccio sapere. Ciao

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  8. Eh, bella domanda, Sciarade! Mi verrebbe da risponderti con la celebre frase di Voltaire non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere ma sono sincera: è una risposta di testa, non di pancia.

    In ogni caso credo che, sebbene con meno slancio, sosterrei anche il quotidiano di Feltri o quello di Ferrara. Potrei giurarlo, come posso giurare che non alzerei un dito per salvare La Padania.

    Credo mi capirebbe anche Voltaire.

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  9. Io penso che, fatte tutte le debite differenze tra un giornale serio (Il Manifesto) e un insulto alla serietà (Libero), farei quel che posso anche per salvare Libero.

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