Esuberanza
La rassegnazione è un male. Provate a guardarla da ogni lato, e resta sempre un male. Anche quando non c'è nient'altro da “sentire”, quando non vi è più alcunchè a cui aggrapparsi. Porta, questo essere, alla visione distorta di affetti, di situazioni, persino dei visi cari. Se possibile, vi è un ambito in cui è ancora più insopportabile: quando si deve lottare, quasi letteralmente per la sopravvivenza.
Questo è un problema lavorativo.
Questo è un problema comune, in questa Paesucolo, per migliaia di persone.
Eppure lasciare il campo senza lottare mi pare un'eresia. Se comprendo lo scoramento, se accetto giustificazioni e motivazioni, se cerco sempre un “perchè”, non significa che la pensi così.
Il lavoro, oltre ad essere un diritto, non è un favore che viene fatto: non si può pensare, in nome di ciò che è stato dato, che si sia sempre in debito. La riconoscenza viene ampiamente risarcita dalla professionalità, dalla serietà, dall'impegno.
Ovvietà.
Ed invece a molti il significato del termine “dignità” è oscuro: forse non viene abbastanza citato nei reality o nelle varie vite in diretta.
Non essere un numero, non essere merce, non essere un “qualcosa che sta lì e non fa male” è decisivo, è fondamentale.
Le battaglie perse in partenza non fanno per me.
Troppo idealista?
Probabile.
Meglio idealista che pirla, comunque.

“Stanco di vedere le parole che muoiono
stanco di vedere che le cose non cambiano
stanco di dover restare all’erta ancora
respirare l’aria come lama alla gola.”

Commenti

  1. Mai mollare... mai fino a quando è possibile. Poter e potersi dire "ho fatto tutto - ed anche di più - quello che potevo fare" ha un valore non indifferente. La rassegnazione è un'adagiarsi passivo, un piegarsi alla vita che non mi piace!

    P.S.

    Ho apprezzato moltissimo la citazione di Ivano Fossati.

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  2. Ogni tanto dico di me: uno dei miei difetti peggiori è quello di non sapermi rassegnare. Un difetto? Nei momenti di debolezza penso di sì, perchè talvolta costa e fa male.

    Eppure, che bella la parola dignità. Ho avuto Maestri (nel vero senso del termine, all'Università) che me l'hanno insegnata e fatta apprezzare sopra ogni cosa, semplicemente mostrandola. Non esibita come un vezzo, ma palpabile nella sua essenzialità.

    Questo per dirti che il tuo è un bel post :)

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  3. ma io invece penso che nella rassegnazione ci sia molto di positivo. la rassegnazione è fondamentale per combattare la stasi. chi si rassegna accetta e fa la sua prossima mossa. tipo con gli scacchi per fare un paragone colto. io devo giocare nell'altro per poter vincere, devo trattare me da peggior nemico. la vita, al contrario degli scacchi concede in più l'opportunità di barare.


    un bacio

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  4. no, mai rassegnarsi... sennò che si vive a fare...

    "Taglia la torta, tagliala ancora:

    chi è ricco resta vivo mentre il povero muore.

    Corpi e macerie da conquistare

    per un corpo d’armata sotto le fanfare.

    Corpo straziato, corpo a corpo,

    il corpo è l’innocenza che si può spezzare"

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  5. le battaglie perse in partenza non fanno per te, hai ragione anch'io non amo le sconfitte annunciate

    e poi come dice Sun Tzu "ogni battaglia è vinta prima di essere combattuta"

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  6. Bravo!

    Meglio idealista che pirla ...

    questa me la segno!!

    Un saluto :)

    Lorenzo

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  7. io, come sai, ho dovuto rassegnarmi, dopo mlolti ripensamenti e con sofferenza, a smettere di lavorare per motivi di salute, e per fortuna ero nelle condizioni familiari di farlo, e per questo so di essere una privilegiata, anche se preferirei stare bene e poter continuare la mia vita di prima, lavoro compreso. Ma quando parli di dignità capisco benissimo. L'ho visto con ex colleghi, ad esempio,non lavori ed è come fossi già morto. Non lavori e sei di serie B, qualsiasi sia il motivo per il quale non puoi lavorare. So che questo esula un po' dal tema centrale del tuo intervento, ma è pur sempre una faccia del problema (io poi che ho lavorato come free lance, sono anche piuttosto "scoperta" rispetto a questo genere di guai.)

    ciao

    f.

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  8. Anche se in silenzio, ti leggo sempre...

    E' un tema complesso, con mille sfaccettature, secondo me. Ma interessante.

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  9. CAFFè BLOG, PASSA DA ME.


    Salutoni

    Alessio

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  10. La rassegnazione è un male ....


    Lorenzo

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