Memento


"Perchè dobbiamo soffrire così? Probabilmente, eravamo nati per vivere più secondo la mater
ia che secondo lo spirito; ma, a forza di pensare, dev'essersi creata una sproporzione tra lo stato della nostra intelligenza così dilatata e le condizioni immutabili della nostra vita.
 Guardi i mediocri, per esempio: a meno che non cada loro addosso qualche catastrofe, sono sempre soddisfatti: la sventura comune non li tocca.
 Come neanche gli animali, del resto."

(Fëdor Dostoevskij, Memorie dal sottosuolo).

Commenti

  1. mah, che i soddisfatti siano mediocri non è sempre vero, però

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  2. Io ho sempre ritenuto (e mi fa piacere leggere che anche Dostoevskij la vede un pò così) che per vivere davvero bene, spesso serve un pò di sana superficialità, un pò di rassicuranta mediocrità per l'appunto.

    La sensibilità, la profondità di pensiero ti consentono di vedere e sentire cose che altri non sono in grado di percepire, ma sovente ti portano a stare troppo dentro alle cose, a viverle con un'intensità tale che diventi vulnerabile.

    Un augurio di buona serata, Paolo

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  3. bello Dostoevskij,questo libro però mi manca...domani passo per la feltrinelli,mi faccio un regalo per l'esame,il risultato lo conosco domani,ma c'è comunque da festeggiare...


    p.s.:poi ti mando un email appena torno a casa :D


    ti abraccio


    Josephine

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  4. ho trovato così affine il Dostoevskij di questo libro, da restarne quasi schioccata. Anche perché ho uno strano rapporto di amore-odio con l'autore: amo alcuni suoi libri moltisimo, e altri non sono neppure riuscita ad andare oltre le 50 pagine...

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  5. ps. e non credo che intendessero fare un elogio della mediocrità, perché consente di vivere meglio... nessuno dei due D.,anche se su Dostoevskij ci metterei decisamente la mano sul fuoco.

    ;-)

    comunque lo faceva dire a due passanti anche Woddy Allen, io Io e Annie, se non ricordo male: siamo superficiali, schiocchi e completamente felici!

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  6. E' proprio quello penso ho pensato in questi giorni...

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  7. no, non un elogio della mediocrità.

    E' che certe volte viene da pensare

    che vive meglio chi pensa meno,

    chi si pone meno domande,

    chi sente meno,

    chi pratica meno l'empatia.


    Non dimenticherò mai una frase

    che mi ha detto mio padre, tempo fa,

    mentre si sentiva impotente

    di fronte alle mie fragilità:

    se tornassi indietro

    non ti farei studiare
    .

    E' una grande semplificazione, certo,

    ma dentro di me ha suonato

    e suona come una mezza verità.


    Coltivare la mente,

    e la sensibilità,

    a volte ha costi molto alti.


    Credo che questo intendesse dire

    Dostojevskij. E anche Daniele.

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  8. certo.Però la mediocrità o la complessità del carattere sono qualcosa di connaturato a noi.. che non puoi né scegliere né rifiutare, solo cercare, visto che te lo devi tenere, di trarne anche il buono che innegabilmente ti offre.

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  9. La cara "Parda" e "Solo una parola" (lo ribadisco; come odio i nickname!) hanno ben inteso. Io sono un grande "fan" delle seghe mentali: senz'altro penso quanto peso, quindi molto! Il problema è che sembra vivere meglio chi si pasce nell'ignoranza, chi volutamente elimina il pensiero profondo dal proprio sè. Io la trovo una cosa rivoltante, pur capendo che ognuno di Noi vive come gli pare. Nasce una frattura quando questa piattezza t'invade la vita. Vuoi che siamo colleghi, parenti, conoscenti (gli amici, penso, li scegliamo perchè non sono così, mi auguro), vicini di casa o quant'altro. Allora subisci, giocoforza, la loro mediocrità, che pur paragonata alla tua, risulta il più delle volte vincente. Qui non vi è nessuno su uno scranno e, sotto, la plebe. E' che a corrodersi ogni giorno il sangue non si vive bene, no?

    Daniele

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  10. ..."chi volutamente elimina il pensiero profondo dal proprio sè". Ma tu credi, Daniele, che lo eliminino? Non ce l'hanno, il pensiero profondo si pianta e si coltiva... E chi ce l'ha non può eliminarlo, e vive "sentendo". Se poi "sentire" voglia dire "soffrire", non so. Spesso e mai talvolta...

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  11. mmah, Daniele, la tua immagine del pensiero mediocre che ci circone a e appaittisce il mondo (sintetizzo) mi ha ricordato una mucca che ho incontrato una volta, in un sentiero piuttosto disagevole: lei non si spostava, per farmi pasare, e mi guardava, nemmeno incuriosita, ruminando placida, sinché in qualche modo le ho girato attorno e un bel po' più in basso, mi sono girata a guadarla. Era ancora lì, ferma in mezszo al sentierino in costa, a rimunare placida, nemmeno troppo infastidita dalle mosche perché la giornata era nuvolosa... Però si era girata anche lei, a guardare dove andavo...

    :-)

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  12. Com'è vera questa citazione... già!

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