Coma Divine


Di solito a me Sofri non piace molto: tuttavia, su "La Repubblica" di oggi, devo dire che mi ha convinto. Tra tutti gli articoli che ho letto riguardanti la vicenda di Eluana Englaro è quello meno "scentrato", anche se resta nell'area che si oppone alle dichiarazioni del Vaticano (non di tutta la Chiesa). In vicende così delicate non si può parlare di mediazioni o "interpretazioni", dacchè chiunque ne avrebbe di diverse e tutte egualmente valide. Semmai si evidenzia un vuoto legislativo e morale su cui siamo, al solito, in ritardo, se non altro d'impegno. Non mi illudo che una Legge dello Stato (non del Vaticano) possa redimere tutte le istanze ideologiche o scientifiche, morali o religiose, ma darebbe, perlomeno, un indirizzo meno astratto. E bisogna farlo subito. Sono, tuttavia, demoralizzato dalla mia incapacità di comprendere, con la buona volontà derivatami dal sapere che solo attraverso il dialogo si cresca, atteggiamenti come quelli che definiscono il coma "...una forma di vita". Si strumentalizza solo dalla parte di chi è a favore del distacco? Non mi pare proprio, a questo punto. E' più facile che vi sia il solito, riuscito molte volte, tentativo di influenzare, deviare e volgere ad un favore le cose. Il che insulta le persone che soffrono, due volte. Meschino per meschino, il Paradiso prima o poi sarà pieno e qualcuno scenderà di un paio di piani.

Jean (Hans) Arp, "Untitled (Squares Arranged according to the laws of Chance)", 1917, Museum Of Modern Art (MOMA).

Up date.
Gabriele, nei commenti, mi ha sollecitato (e lo ringrazio) a dedicare uno dei prossimi "post" all'argomento in essere. Perciò, vi ho avvertiti...

Commenti

  1. ...e pensare che i teorici della "vita eterna" dovrebbero capire che in casi come questo quella vita è preferibile alla sofferenza tout court; si lo so che noi cattolici abbiamo sublimato la sofferenza come conquista del diritto a quella "vita eterna" ma quanto deve durare questa sofferenza?...

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  2. http://minimaxi.splinder.com/post/17757136/Eluana+Englaro

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  3. Ci vuole un livello di civiltà superiore per accettare l'eutanasia e il diritto che ognuno di noi dovrebbe avere di scegliere di morire dignitosamente, purtroppo noi ne siamo lontanissimi... e in più dobbiamo sorbirci la finta morale dei tanti ipocriti che vanno a battersi il petto in chiesa e che poi dettano legge...

    un abbraccio

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  4. E' quel vuoto morale, che mi fa rabbrividire. Più del vuoto legislativo...

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  5. come dice Dalloway, ci vuole un grado di civiltà che popoli come il nostro difficilmente riusciranno mai ad avere. Popoli che basano la propria storia su anni di oscurantismo ed obbedienza non ad una 'religione' che dovrebbe essere filosofia di vita, ma ad un potere della Chiesa mai cessato, nonostante in apparenza la fine di quello temporale sia stato sancito 150 anni fa...


    E parafrasando i titoli di alcuni giornali, vorrei dire che Eluana ora avrà finalmente diritto a riprendere il corso della sua vita naturale...

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  6. Purtroppo il concetto di libertà di scelta non è così ben accolto dalle parti di S.Pietro...


    (OT: oggi splinder sul mio blog si fagocita i commenti! Vediamo se da te funziona tutto)

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  7. La legge sul testamento biologico e' una neccessita' inderogabile, non puo' essere la chiesa con le sue fastidiose ingerenze sempre piu' pressanti a decidere per noi, ne' la politica connivente

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  8. Quando oggi ho letto della -vergognosa- dichiarazione di fisichella ho provato un moto di rabbia.


    Anche perché, stabilito che le vittime del coma profondo 'vivono' solo grazie al respiratore e all'alimentazione indotta, sono fondamentalmente morte.

    Fisicamente morte.

    Perché senza macchina non c'è vita.


    E allora nella fattispecie non si dovrebbe nemmeno parlare di eutanasia ma semplicemente di accettazione del c.d. mistero della vita.


    Che finisce, così, senza preavviso.



    E intanto il mio agnosticismo, giorno dopo giorno, si evolve in ateismo convinto.


    Fermo restando, ovviamente, il mio essere profondamente anticlericale.

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  9. umm.

    per esempio aderisci all'Associazione Coscioni, se già non ne fai parte.

    è qualcosa.

    che sta cominciando a muovere qualcosa.

    e qualcosa dopo qualcosa......


    e prendi l'abitudine di rispondere ai tuoi commentatori accidentaccio.

    non dai soddisfazione aò.......


    che ne dici vado bene come lamentosa così?

    :)) bacio.

    Bibi

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  10. Barbara...

    Rispondo, rispondo, ma preferisco farlo sui Blog di chi commenta.

    Così, poi, non mi si dice che incremento i miei, di commenti.

    Guarda che la "rete" è piena di persone che queste cose le guardano.

    Non vengono su "Transit", ma ci sono.

    Comunque come lamentosa mi stai quasi alla pari.

    Quasi.

    :-)

    Daniele

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  11. se volessi ti supererei....è che mi sto trattenendo UAHAHAHAHA :))))

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  12. E, comunque, Bibì, ribadisco quel che ci siamo detti "inter nos".

    Due pesi, due misure.

    Abbastanza frustante...

    Daniele

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  13. La vita eterna esiste: quantomeno, una vita che continua dopo di noi. E’ l’identita’ eterna che invece pare non esistere. Su questo bisticcio tra continuita’ di vita e continuita’ di identita’ si giocano grandi partite su questo Pianeta: e non tutte devo dire, mi sembrano intellettualmente e moralmente cosi’ leali. Alcuni riescono a convivere persino serenamente con questa consapevolezza di percorso provvisorio. Il che dimostra che volendolo fare, si puo’ sopravvivere con buona pace al pensiero della finitezza. Altri meno, e ricorrono quindi a dei loro costrutti. Liberissimi di farlo, ma mi sembra che dovrebbe restare una scelta puramente individuale, e non collettiva.

    E’ l’impossibilita’ di espressione del proprio guardare (e vivere) il mondo osservandolo dal dove e dal come lo si vede, a turbarmi profondamente. Non mi spaventano affatto coloro che non hanno delle certezze: io stesso ne sto cercando da che sono nato. Mi spaventano invece, e un po’ mi stupiscono anche, coloro che affermano con tanta forza di averne di assolute. Devo essere stato davvero molto distratto, allora mi dico, in tutto il mio febbrile e continuo cercare.



    Gabriele

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  14. Il tuo commento, Gabriele, è molto interessante.

    E impegnativo.

    Non hai un link?

    :-)

    Daniele

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  15. @Daniele

    Ciao innanzitutto! Al momento putroppo no, sto ristrutturando il mio spazio, ma non credo che ci rimettero’ il blog (ai tempi del pionierismo si chiamavano forums), perche’ poi occorre avere tempo per seguirlo come si deve, e in questo momento sono parecchio occupato su altri fronti. In questi ultimi tempi ho postato occasionalmente qualche riga da Alex, e ho pubblicato invece parecchio materiale da Maredidirac, a riguardo di ambiente, modelli di vita… e pomodori :-)

    Non sempre comunque l’impegno viene giudicato interessante: grazie quindi per l’accostamento dei due termini ;-)


    Tutto l’argomento in questione mi affascina molto. Basta guardarsi attorno per capire che esiste un qualche Ordine-Disordine che orchestra tutte le cose (nei sistemi complessi questo “punto speciale” si chiama il margine del caos). Tutto questo tuttavia non ha proprio nulla a che vedere con la ricerca di un Qualcuno che nemmeno lontanamente possa sapere che io esisto. Ne’ io lo cerco perche’ credo o voglio che “costui” o “questa cosa” debba o possa in qualche modo interessarsi di me. Un religioso in fondo si aspetta un qualche rapporto personale, ed una situazione di attenzione, che io invece assolutamente escludo dalle finalita’ della mia ricerca: che nondimeno, proprio perche’ non utilitaristica, io definisco essere un percorso anche spirituale.


    Gabriele

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  16. Difficile esprimersi nel merito di una scelta che è comunque terribile.

    Istintivamente mi viene da pensare che la scelta di interrompere l'alimentazione e l'idratazione nasogastrica sia la sola scelta rispettosa non solo della volontà espressa dalla ragazza prima dell'incidente, ma anche del corso della natura. Tenere artificialmente in vita un organismo biologico che da anni è allo stato vegetativo significa attenersi a un comandamento divino? O non è piuttosto un voler alterare la natura con un atto di superbia?

    Hanno ragione quanti commentano che siamo un paese di servi sotto tutela, dove viene impedita con ogni mezzo l'approvazione di una legge sul testamento biologico.

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  17. Caro Smemo io da sempre che fi convivo, ormai, sono quasi arrivata al traguardo, vediamo cosa succede, se trovo ostacoli ancora.Daniele e tanto che non ci sentiamo? il tuo post mi piace, ti lascio un caro saluto. Franca

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  18. un mio amico è morto pochi giorni fa dopo 4 anni di coma. non è vita quella.

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  19. va bene anche due piani, purchè ci sia il cesso :-)


    LdS

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  20. Ciao amico mio!!!!!!

    Più che vacanza direi depressione politicosociale.


    A proposito del tuo post ti dico che queste righe

    E' più facile che vi sia il solito, riuscito molte volte, tentativo di influenzare, deviare e volgere ad un favore le cose. Il che insulta le persone che soffrono, due volte. Meschino per meschino, il Paradiso prima o poi sarà pieno e qualcuno scenderà di un paio di piani.


    Sono a mio avviso la cosa più sensata che abbia sentito dire su questo triste tema.


    Un abbraccio!!!!!!

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  21. Io solidarizzo totalmente con il padre.

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  22. grazie per essere passato nel mio blog! ciao

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  23. Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare, scrive sul Corriere e parla di “precedenti pericolosi”. Auspica “ricerche di soluzioni per riportare un po' d'ordine e di umanità in tanta confusione”. Rivendica la “mancanza di garanzie che valgono per gli altri cittadini italiani”. Ci dobbiamo quindi aspettare che l’esercito sara’ messo a presidiare le spine che “per umanita’” non devono essere staccate? Non credo. Le discussioni parlamentari che trasversalmente non si sono mai fatte, continueranno a non essere fatte. Se l’eutanasia o qualcosa di simile entrera’ in Italia (come si spera che ora stia facendo), non potra’ farlo che dalla porta di servizio. Noi siamo una nazione piuttosto malata di vecchiume e di vigliaccheria, che (non)funziona in questo modo: scantonare l’impegno diretto su questioni etiche e sensibili e’ una vecchia (non)soluzione che piace a tutti quanti.

    Per inciso, rivolto ai tanti paladini che escono fuori in questi momenti: se si volessero veramente evitare delle morti, nel mondo c’e’ solo da scegliere da che parte girarsi. Si tratta di milioni di persone che al contrario di Eluana, non hanno modo di scegliere spontaneamente proprio un bel nulla della loro sorte.

    Link: http://www.corriere.it/politica/08_luglio_13/roccella_67e86742-50a9-11dd-b816-00144f02aabc.shtml


    Altro vecchio rospo che davvero non mi riesce proprio di ingoiare. Si parla di “stato vegetativo” in un senso diminutivo e dispregiativo. Io la penso in modo completamente diverso, e mi riesce difficile sopportare che esista una totale disinformazione scientifica su questo tema. Per non rubare spazio al blog, ho messo la mia opinione, le mie motivazioni ed informazioni su una pagina esterna.

    Link: http://lifetrons.atspace.com/ext/lapauradinoistessi.htm


    Gabriele

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  24. beh calcola che oggi è il ocmpleanno del mio ex., che ieri ho letto la frase su messenger della mia compagna del liceo che diceva " quanto è bello il mio chitarrista" (riferendosi al mio ex. ovviamente..) e che se esco da casa oggi ho sicuramente la probabilità di incontrarli appiccicati... beh... potrebbe andare sicuramente meglio.... ma non fa niente... ora mi butto su autocad che devo finire un progetto... meglio di niente! baci

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  25. da essere umano che più volte si è posto il problema etico della sopravvivenza o no...

    http://jacobandtheangel.blogspot.com/

    Di certo so che preferirei una morte rapida e dignitosa!

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  26. Io sono e resto favorevole all'eutanasia


    Parlai di questo e di testamento biologico sul mio blog qui: http://agoradelrockpoeta.blogspot.com/2008/01/langolo-del-rockpoeta-il-bivio.html


    Era il tre gennaio di quest'anno.


    Ciao

    Daniele il Rockpoeta

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  27. E' la naturale evoluzione del welfare, tanto caro ai babbei social-idiotarians.

    Non ci possiamo permettere il lusso di mantenere in vita persone talmente egoiste da scegliere di morire così lentamente, in modo talmente poco dignitoso ....

    E allora, chi vuole proprio sopravvivere in tali miserande condizioni, almeno paghi!

    Per tutti gli altri, non appena un giudice si accorga che conduce una vita poco dignitosa, si stacchi loro la spina.

    Non si fa così anche con gli elettrodomestici? Perchè dunque non farlo con gli uomini.

    Chi vive, viva bene. Chi muore lo faccia in fretta e non rompa i coglioni.

    E' il progresso, bellezza!

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  28. Mi sono letto tutti i commenti e pure alcuni link di rimando.


    1) Eutanasia: Possibile che a nessuno venga in mente che esista la libera scelta dell'individuo, o meglio a nessuno di quelli che si professa credente al punto da voler imporre la propria visione della vita agli altri? A me piacerebbe poter decidere di ciò che debba essere fatto del mio e sottolineo mio corpo in casi del genere. (Vedi testamento biologico) E diro di più lo vorrei sempre!


    2) IL caso Eluana parebbe essere leggermente diverso. Ella è in coma vegetativo da sedici anni. Questa è vita o vita artificiale? Eluana è consapevole di essere in vita o meno. Quanti casi documentati al mondo ci sono di risvegli dopo sedici anni di coma vegetativo?

    Io queste domande non le ho sentite fare da nesun giornalista e per cui non ho ricevuto risposte. Provo, dal basso della mia ignoranza a darne io.

    Il naturale corso degli eventi, tanto citato dalla chiesa cattolica quando gli fa più comodo (vedi procreazione assistita) prevede che senza un aiuto esterno in questi casi si muoia. La medicina può aiutarci a restare in vita il tempo necessario per guarire ma se questo tempo si prolunga oltre il regionevole (misurato da chi subisce e non da chi impone), mi piacerebbe che mi fosse data la possibilità di scegliere autonomamente tra agonia e morte (Caso welby). Per Eluana invece questa scelta non può essere fatta da lei ma da chi la cura, supporta, ne ha onori ed oneri, in questo preciso caso il papà.

    Giusto o non giusto penso che spetti a lui decidere quale corso debba seguire il corpo biologico di quella che fu la figlia, eprché di questo si tratta, fino a prova contraria.

    Immagino che il padre, in quanto tale, si sia documentato, abbia letto, abbia studiato (io lo farei), abbia cercato in tutti i modi di sapere qual sia il meglio possibile per sua figlia. Adesso chi c*** sono Ferrara, Celentano, Bagnasco, e compagnia cantando per poter dire al padre cosa fare e/o non fare.

    Il giudice della Cassazione ha, invece, per ruolo istituzionale, questo potere e, badate bene, non ha detto dovete farlo. Ha solo detto potete, e c'è una bella differenza.


    p.s.) Scusa Daniele se mi sono dilungato.

    p.s.II) non ho riletto per cui scusate eventuali errori.

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  29. Grazie del tuo commento, "Attraverso".

    Mi aiuterà nell'ardua stesura dell'ennesimo post che voglio fare.

    Più voci ascolto, più mi convinco della necessità di una legge ben fatta.

    Ma sarà mai possibile?

    Daniele


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  30. Ricambio i ringraziamenti e i complimenti e... non vedo l'ora di leggere il nuovo post.


    Al posto di una leggere basterebbe evitare accuratamente le discussioni pseudo filosofiche sul sesso degli angeli.

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  31. La Repubblica - Carta canta

    http://www.repubblica.it/rubriche/cartacanta/index.html


    Senti chi parlava


    "L'interruzione di procedure mediche dolorose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati ottenuti, può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'accanimento terapeutico. Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o altrimenti da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente".

    (dal "Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica" di Joseph Ratzinger, allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, 28 giugno 2005)


    16 Luglio 2008

    http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/16-luglio/16-luglio.html?ref=hprub


    Gabriele

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  32. O soi cun te. Stiefin

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  33. Grazie Stefano.

    Grazie Gabriele.

    Come promesso sto cercando di mettere in ordine le idee per tornarne a scrivere.

    Ci tengo molto.

    Daniele

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