My Old School




Giovedì scorso (ne scrivo ora, per i noti, alcolemici motivi) ho volantinato davanti alla scuola "primaria" di mia figlia. Non è stata solo una scelta Politica personale, contro una riforma che ritengo, in molti dei suoi aspetti, sbagliata, ma anche una maniera di mettermi in gioco come genitore, senza nascondermi, senza delegare, cercando un dialogo sopratutto con le madri ed i padri degli alunni. Credo che la maggior parte delle persone che ho incontrato, almeno quelle che non facevano finta di non conoscermi, abbiano compreso l'importanza di questo momento per la scuola Pubblica Italiana.

Due giorni prima, alcune maestre della stessa scuola avevano manifestato la loro contrarietà alla riforma presentandosi al lavoro con il lutto al braccio: segno tolto non appena sono iniziate le lezioni, per non creare disturbo ai bambini. Al di là delle reazioni, anche scomposte, dei giorni successivi (di cui non parlo, perchè sono in atto ancora azioni di comprensione dei fatti), è da rimarcare la presa di posizione di due Consiglieri Regionali del "PDL" che hanno ritenuto opportuna un'interrogazione al Consiglio stesso, nella quale si chiede di licenziare coloro che hanno protestato in tale maniera. Per loro è stato un atteggiamento chiaramente Politico, lesivo della tranquillità e della dignità degli alunni.

Non credo serva a molto ricordare che nella nostra Costituzione (mi pare che sia ancora in atto), la Scuola pubblica è garante fondamentale anche per affermare i moderni diritti di cittadinanza e Libertà. A questo punto, i segnali di uno strisciante ritorno a regimi temo dittatoriali e meschini sono inequivocabili. Tremo al pensiero di una scuola ancora più derelitta, abbandonata a se stessa, senza mezzi, senza risorse per poter affrontare una società violenta, affatto tollerante e non ancora disposta all'integrazione. A favore, ovviamente, dei più abbienti, che credono che pagando i problemi dei loro figli non esistano.

Tra le prossime mosse del Governo ci sarà lo sconto sull'olio di ricino per tutte le famiglie Italiane.
Regolarizzare si sa è importante.
E per digerire certe cose un aiutino ci sta.

Franck Auerbach, "Working Drawing for Primrose Hill", 1968, Tate Modern, London.

Commenti

  1. L'autunno è alle porte, e non credo che sarà caldo come tanto tempo fa...

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  2. Mi fa piacere sapere che ancora in qualche parte d'Italia genitori e docenti si uniscono per il bene dei figli.

    Purtroppo dalle mie parti non usa...

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  3. e se a tutto ciò aggiungiamo il revisionismo storico che andrà a toccare i libri di testo, la vedo molto ma molto grigia...


    Comunque ha ragione Alex: non ci sarà quell'autunno caldo, semplicemente perchè non ci sono più gli italiani di una volta, tutti plagiati dai benpensanti di destra, come coloro che hanno fatto finta di non conoscerti...


    A questo punto siamo noi ad essere diventati mosche bianche e come tali, destinate a scomparire.

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  4. mi unisco ad uno dei primi commenti, l'autunno sarà caldo....

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  5. Non c'è stato il ricambio generazionale per far fronte a quanto ci sta sommergendo. La società si è massificata, incapace di pensare, di decidere. Non credo faranno sconti per l'olio di ricino. Quello in Italia, è sempre stato somministrato gratis a suon di botte.

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  6. come ben sai, mi associo... e resisto resisto resisto.


    e ci metto la faccia....


    tempi sempre più duri, mi sa....

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  7. Io però un dubbio me lo tengo: ho fatto la scuola quando la maestra era una, le materie comprendevano già l'uso del pc e dell'inglese, eppure credo di esserne venuto fuori bene.

    Perchè ora è fondamentale avere più maestri?

    Cioè: la mia scuola era immutabile, uguale a se stessa da anni; oggi ogni anno cambia qualcosa.

    E meno male - mio personale parere - che è stato reintrodotto il voto in condotta e gli esami di riparazione.

    Ci sono passato anche io... e non mi pare di essere morto.

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  8. @ "Sei gradi".

    Non metto in dubbio che la tua sia stata una buona esperienza.

    Io sono un pò più anziano e la mia maestra di sicuro non sapeva l'Inglese (il PC non credo fosse stato neanche inventato, almeno come lo intendiamo oggi).

    Io sono convinto che più persone siano un bene: ognuno con la sua professionalità, ognuno con il suo ambito (e quindi più tempo per approfondire e migliorare lezioni e programmi), si forma una squadra e ciò è sintomo di collaborazione, anche i bambini si abituano a "lavorare" con persone differenti.

    Non dimentichiamo, poi, la questione del tempo pieno: io non so come potrei fare, se mia figlia non andasse a scuola fino alle 16.


    Sono mutati i tempi dei genitori (se non si lavora in due, a meno di non chiamarsi Berlusconi o giù di lì, è durissima), la Società.

    Ci sono problemi di disciplina gravissimi: classi con più bambini (esperienza diretta) stranieri, che necessitano ovviamente di più tempo per l'apprendimento, insegnanti di sostegno.

    Vogliamo riformarla davvero la scuola primaria, l'unica che funziona?

    Possibile che l'unica maniera sia quella di tagliare, tagliare?

    Ammetto gli errori anche della Sinistra (non credo di essere uno con il paraocchi), ma non su questa disastrata scuola di tutti, a favore di quella privata e dei preti.

    Vuoi il figlio alla scuola bella e da Signori? Paghi, fino all'ultimo centesimo.

    Contributi dallo Stato uguali a zero.

    E' una cosa che non sta nè in cielo nè in terra che si sottraggano fondi alla scuola pubblica per servilismo nei confronti del Vaticano.

    Una vegogna.

    Pura e semplice.


    Scusa la lunghezza.

    Scusa lo sfogo.

    Grazie della tua opinione.

    :-)

    Daniele

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  9. Anche io sono andato a scuola con la maestra unica, il pc e l’inglese erano ancora nel regno di Morfeo. Relazionarsi con piu’ insegnanti probabilmente e’ un bene, ci sono mille altre considerazioni da fare, ma credo che ci sia da sottolineare un punto fondamentale. Di mezzo c’e’ stato il 68, una rivoluzione non tesa a prendere il potere, che ha cambiato totalmente i rapporti con l’autorita’. Il meccanismo puo’ funzionare, ed e’ virtuoso, se l’autorita’ (centrale) viene sostituita con la responsabilita’ (individuale): il 68 ha fallito perche’ cosi’ invece non e’ stato. Ci siamo ritrovati in una societa’ senza piu’ autorita’, e anche senza responsabilita’. Siamo andati avanti per anni in questo modo, peggiorando via via le cose, lasciate a loro stesse. Ora che i nostalgici tentano di ripristinare l’autorita’, manca quella responsabilita’ che permetterebbe agli individui di discernere, e di reagire a scelte quantomeno anacronistiche, se non errate. Non c’entrano molto i maestri in tutto questo, alcuni dei quali fanno cose ottime: c’entra un modello sociale, fino ad oggi basato sul disinteresse e sullo scarica barile. Troppi sono stati i genitori, per esempio, che per immaturita’ o svogliatezza hanno demandato alla scuola compiti educativi che spettavano a loro. In troppi non si sono assunti ciascuno la propria parte: ed ora, nella disgregazione generale del tessuto, complicato dalla multicultura e dalla crisi economica, tutto diventa difficilissimo da fare e da recuperare. Scusate la lunghezza.


    Gabriele

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  10. Voglio sperare che sia una cosa senza seguito, creerebbe un precedente a dir poco inquietante...tante volte queste prese di posizione estreme si sgonfiano presto

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  11. @ Gabriele.

    La tua analisi, come al solito ponderata e ben esposta, è condivisibile.

    Mi trovi d'accordo specialmente sul punto in cui rimarchi le mancanze dei genitori, che io ritengo essere tra le cause più gravi delle difficoltà della scuola Italiana.

    La disgregazione della famiglia, nel senso profondo che aveva fino a qualche anno fa, ce la portiamo dietro ed è colpa nostra, non dei nostri figli, non dei Maestri. Troppo comodo fare della Scuola un parcheggio, un luogo di regole non condivise (mi sembrano esemplari i casi di quei genitori che s'incazzano se il figlio è bocciato: io prima valuterei bene comportamenti ed "alibi", nonchè la propria presenza-assenza). Io il '68 l'ho saltato a piè pari, così come il '77. Sento molto forte in me la responsabilità (scusate la ripetizione) nei confronti di mia figlia, dato che so per certo che il Mondo che l'aspetta sarà tutto meno che facile. L'eredità che abbiamo portato non è delle migliori: probabilmente la mia generazione ha fallito su molte cose. Ecco, allora, che la Scuola deve essere portatrice di condivisione e impegno, cosa che non può derivare solo da programmi e lezioni. Resta, nei fatti, un'idea dell'Istruzione che mi sembra disgregata, facinorosa, difficile.

    Daniele

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  12. ... e poi dover spiegare a un bambino che la maestra se ne va perché ha protestato contro una riforma che ritiene ingiusta e dannosa... speriamo solo di non arrivarci.

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  13. toccata e fuga (in questi giorni gira così): a mio modo di vedere c'è da un lato un uso fortemente ideologico e strumentale dei simulacri della scuola del passato, ma non c'è alcun vero intervento strutturale sulla scuola che non sia un gigantesco taglio di risorse che colpisce l'istruzione pubblica in ogni ordine e grado, dalla materna alle università

    Tocchi temi che mi stanno a cuore come genitore e che vorrei approfondire, hermano, ma per ora chiudo qui.


    Omaggi.

    M.

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  14. il quadro attuale è deprimente ma il tuo uscire allo scoperto ti fa onore.

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  15. Non ho analizzato ancora bene la vicenda, devo essere sincero.

    Certo, qualcosa mi porta a pensare che anche in questo caso non sono le regole ma bensì gli strumenti a condizionare la nostra esistenza : un maestro o quattro maestri, poco cambia, se la concezione "montessoriana" della "scuola a misura di bambino e non di adulti" si smarrisce poi nelle mura di casa, quando i bambini vengono lasciati per ore davanti una tv o un pc, mentre nel frattempo i genitori litigano o si prendono a coltellate.


    Non ricordo come ragionavo da bambino, ma una cosa è certa: la determinante per lo sviluppo cognitivo ed educativo di un bimbo rimangono comunque i genitori, nel bene e nel male, come è stato detto nei commenti precedenti al mio.


    Per quanto mi riguarda ho avuto il maestro unico (al paese prima di arrivare a Roma) e poi credo due o tre maestri durante i cinque anni delle Scuole Elementari.

    Nonostante le mie disattenzioni e gli sbuffi a scuola, ricordo che gli argomenti "convincenti" (ceffoni & pedate nel culo) erano quelli dei miei che mi facevano cambiare idea e a sorridere quando aprivo un libro o scrivevo nel quaderno a quadrettoni.

    A posteriori, anzi, credo di poter affermare d'aver avuto anche maestri un pò reazionari,...ma poi sono cresciuto anarchico (in senso figurato) come mio nonno...


    Ovvio, queste sono impressioni e non stò parlando da genitore, anche perchè, non avendo figli, non posso sentire in me quel "forte senso di responsabilità" di cui accennava Daniele.


    ciao a tutti

    Salvatore

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  16. ne discutevo proprio oggi in macchina con Michelut che faceva a tutti da autista mentre accompagnavamo due dei quattro a scuola: conveniamo con te che il clima di repressione stia diventando preoccupante. si pensa solo di arginare i problemi e di farlo con la repressione. il clima non è affatto sereno. mi sto anche chiedendo se la mia collocazione politica mi si addica, ormai...

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  17. @ Salvatore & Flavia.

    Ambedue portate il ragionamento sui lidi che si dovrebbero approfondire. Quello dei genitori, si sa, non è mestiere che si impara, ma che, neanche, si può rifiutare, una volta che i bimbi ci sono. Guardate, è per me fonte di perenne incazzatura vedere il comportamento di taluni nei confronti dell'agenzia educativa chiamata "Scuola". Io non mi permetto di certo di dire agli altri "come fare" i genitori: ognuno lo impara e lo fa da sè. Tuttavia, e quest'argomento mi sta particolarmente a cuore, la Scuola è luogo di regole condivise, al di là della provenienza, dell'estrazione, dello Stato Sociale a cui una persona appartiene. Se non ci si sforza, da genitori, in questo senso poco c'entrano un maestro o quattro. Rimango dell'opinione espressa, naturalmente, e ritengo che questo Stato stia imponendo una visione pesante del modo di intendere la Democrazia (che per altro, si sa, non esiste). Una cappa fuligginosa sta oscurando quel poco di sereno che ci resta.

    Daniele

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  18. come sempre da te trovo commenti intelligenti e super partes.


    Ovviamente, data la mia età, ho avuto un maestro unico (e per tutti i 5 anni delle elementari, cosa rara no?), ma credo che proprio l'apertura voluta dal '68 cui io sono passata accanto (avevo solo 13 anni in fondo) alle nuove tematiche, alle filosofie di pensiero, alle nuove regole, alla scuola come fucina di menti ed idee e non solo nozionismo e date, proprio questo abbia portato la necessità di non avere il maestro unico, per seguire meglio gli alunni, per istradarli sullo studio della seconda lingua (cosa che per esempio in Francia si faceva già nel 1935, e lo so per certo, avendo avuto un padre straniero).

    Purtroppo i genitori post-68 hanno ceffato. Hanno delegato tutto alla scuola e i risultati li vediamo oggi. Ma credo che non sia mai un bene tornare indietro.

    E' solo una scusa per mascherare le perenni inefficienze di sistema: programmi, aggiornamenti degli insegnanti, e soprattutto finanziamenti, purtroppo come dici tu, dirottati a favore della scuola privata, e cattolica.

    E pensare che "ai miei tempi", chi insegnava nella scuola privata era considerato professore di serie B, xkè non aveva l'abilitazione per la scuola pubblica...


    E poi, basta vedere la classifica della scuola italiana in ambito europeo...

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  19. Spero davvero che si ricomincia a volantinare come hai fatto tu, a manifestare il dissenso... Un abbraccio, Giulia

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  20. caro macca, premesso che sono anch'io un ex alunna di maestro unico (il mio era sopramnnominato mestro pepe perchè era grigio di capelli ma soprattutto severissimo), e come tale favorevolissima al numero 4 (chè le preferenze sul maestro unico sono quasi sempre dettate solo da personalissime nostalgiche memorie), trovo che la cosa davvero scandalosa sia l'ignavia dei più e non ci sarà opera di volantinaggio che tenga: come cavolo credi di poter combattere gente (genitori con i quali avrò a che fare da qui a 5 anni) che si lamenta di non poter mettere nello zainetto del pargoletto una bottiglietta d'acqua (notoriamente le scuole, soprattutto le elementari, stanno in mezzo alla savana e non c'è l'acqua dai rubuinetti) ma non si preoccupa minimamente del peso che il poveretto dovrà portare sulle spalle o di sapere quanti e quali saranno i suoi insegnanti...

    tanto di cappello alla tua volontà di metterti in gioco e di "metterci la faccia" . io sinceramente ci ho provato e mi sono stancata: sono stata sempre giudicata come una rompipalle, una polemica, una voce fuori dal coro. nemmeno il blog è servito a molto, anzi, ha alimentato questa nomea. mi becco un sacco d'insulti e, cigliegina sulla torta, mi sono beccata pure la denuncia per diffamazione dal MIO sindaco! che ti posso dire: sono un po' smonata...

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  21. quella della scuola gran brutta storia!!


    è sempre un segno di regime "forte" per non dire di peggio mettere le mani sulla scuola...

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  22. Il maestro multiplo è senza dubbio nato dalla necessità di arginare il problema creato dal calo delle nascite quindi, del calo dei posti di lavoro. Ma ha dei vantaggi indubbi: intanto, puoi sperare che su tre insegnanti di media, almeno uno sappia fare il suo lavoro come va fatto in grazia di Dio!; poi, in un mondo nel quale i modelli adulti introiettabili dal bambino sono scarsissimi, nella maggior parte dei casi senza fratelli, zii, cugini etc, offre il bene inestimabile di un modello esistenziale in più, al quale potere, se del caso, fare riferimento. E per questo personalmente sono fan dei maestri uomini in un regno troppo spesso esclusivamente femminile o quasi.

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