La malattia del buongiorno



Ogni tanto, più che in un ufficio (anzi, in una sfilza di uffici), mi par d'entrare in un sanatorio. Di quelli dove mettevano tutti coloro che soffrivano della medesima malattia, così si poteva pensare solo a quella. Qui soffrono della "malattia del buongiorno". Ognuno c'ha i suoi problemi, diamine: grandi, grossi, enormi, piccoli, banali, a peperini, a fette, a cavoli. Niente da dire, ci mancherebbe altro. Difficilmente, però, sono ascrivibili alle persone con cui lavori, almeno per me: anche fosse, sono ampiamente superabili. Però, non si riesce ad avere una risposta alla normale cortesia di un "buongiorno". Quale potrebbe essere la diagnosi? Pressione bassa? Rincoglionimento da mancanza di caffeina? Pensieri talmente profondi da occupare tutta la testa, lingua compresa? Attività sessuale insoddisfacente o solitaria? O solo una sana (?), profonda e radicata maleducazione? Magari unita ad uno spicchio di spocchieria, che fa tanto Italiano.

Cura:
esamino di coscienza, dosi di consapevolezza dell'esistenza altrui e pizzico di umiltà. Da prendersi in quantità adeguate al peso, e comunque a tutte le ore.

Gilbert & George, "Red Morning Trouble", 1977, Tate Modern Collection, London.

Commenti

  1. buona l'ultima!


    ed è una malattia che purtroppo si sta rivelando come una pandemia...

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  2. anche io faccio fatica ad essere loquace, la mattina presto

    però visto che questo post lo hai pubblicato alle 12,57, direi che non è proprio questo il caso

    insisti, continua a salutare i musi lunghi dei tuoi colleghi, tanto non ti costa niente

    ciao danié, buongiorno!

    luca

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  3. Bentornato!!!

    Il non salutare è solo un gesto di cafonaggine pura.

    Ciao

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  4. ahaha nulla di più vero, anche se da me siamo in pochi!

    caffè? si dai, ci vuole!

    Bentornato

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  5. ahaha nulla di più vero, anche se da me siamo in pochi!

    caffè? si dai, ci vuole!

    Bentornato

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  6. ahaha nulla di più vero, anche se da me siamo in pochi!

    caffè? si dai, ci vuole!

    Bentornato

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  7. Ah, ma allora sei tornato, bello uaglione.

    Ho letto su Repubblica online che presto FB sarà il passpartout per il mondo intero. Ti stai preparando? No perché dall'ufficio di cosette potresti farne eh!

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  8. E' proprio così, strappare un sorriso poi è una cosa quasi impossibile... Che bello rileggerti, grazie per avermi avvisato, Giulia

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  9. Non usare un quantitativo basic di buona educazione ci qualifica di basso profilo, senza alcuna giustificazione.

    Gia' la vita puo' essere agra di suo, un saluto con un sorriso e' gratis!!!

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  10. ti direi buon giorno, ma data l'ora un buona serata per te :)

    s.

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  11. per una terapia d'urto meglio una dose ogni ora

    ma ci saranno sempre i refrattari alle cure

    buona serata carissimo

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  12. oh santa pazienza, è pur vero che a me a volte mi sembra di non essere mai andata via e mi dimentico di salutare.

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  13. assolutamente maleducazione, risposi male al capo dei capi quando lavoravo in aem, dopo averle lasciato la porta aperta ed aspettata nemmeno un saluto...non dico grazie (anche se...) e gentilmente le dissi: "prego...buongiorno!" non sopporto la gente maleducata!

    sì sono tornata, più o meno...potrebbe andare mejo ma il saluto non lo tolgo di sicuro! :-) ciaoooo compagno!

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  14. Buon giorno, mio caro! alla faccia di tutti i cafoni del mondo...

    a Milano si è arrivati al "buona giornata", con risposta in automagico, che non funziona quasi mai. L'altrettanto è evidentemente uno spreco di energie produttve.

    Potessi dormire come i miei fegati, 16 ore a giorno e fregarmene di conseguenza...

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  15. mò è arrivato!

    ma sai quanti muscoli si muovono a dire buongiorno? e quante calorie si consumano? e che poi le devi recuperare?

    in piena crisi bisogna risparmiare, risparmiare...

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  16. va bene gli orrori di battitura, ma perché diavolo avrò scritto fe-gati anziché gatti?

    Comunque il concetto è che andavo, poniamo, dal panettiere e dicevo "buon giorno" e la risposta tipica era "grazie" e stop. Osare un "anche a lei", era evidentemente troppo. Per arrivarci ci ho messo anni, più o meno. Quindi figurati se non capisco...

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  17. Per fortuna da me il buongiorno esiste, con annessi e connessi, caffè e sigaretta (fuori per favore, comincio a scendere io che sono la peggio). Però il buongiorno migliore è quando c'è un milione di cose da fare, la macchina è scaldata e si tarella, oddio si ci sarà da sacripare certo, ma alla fin fine io emetto fattura e voi avete lo stipendio. Quindi, sacripate pure, ma andate avanti, senza farsi venire il male di pancia perchè finalmente c'è da lavorare, prenderete malattia poi dai :)

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