La pelle degli altri




Poche idee, ma in compenso confuse: il Governo Prodi. Di quelle poche attuate, quella della nuova Legge sulla Sicurezza del Lavoro era meritoria. Non perchè sanzionasse pesantemente le Aziende (non si può dire, chè siamo santi, navigatori ed imprenditori), ma perchè dava un giro di vite molto deciso su questo problema. Quando dico problema uso un eufemismo: solo chi non ha voglia (e sono tanti) non vede quei tre, quattro morti al giorno. Però Prodi adesso fa beneficenza in Africa e c'è un altro, al suo posto. Ergo: si rifà tutto. Si parla di obblighi solo in quelle Aziende "a rischio rilevante" e della depenalizzazione delle sanzioni per chi non compila il "documento di valutazione dei rischi". Siete bravi tutti a tradurre: fatelo. Mi farebbe un piacere enorme capire se un'Azienda è più rischiosa dell'altra: certo, tra chi sta in acciaieria e chi fa scarpe un attimino di differenza c'è. Ma siccome li deciderebbe il datore di lavoro, due e due fa quattro, ancora. I lavoratori, che farebbero bene ad interrogarsi sul loro modo di porsi nei confronti degli obblighi che hanno, in questo campo, non hanno voce in capitolo. Meglio: alla carta bianca che fa così piacere a Sacconi e ad alcuni Sindacati, possono opporre solo le R.L.S. (Rappresentante Sicurezza Lavoro), private di qualsiasi efficacia reale.

Queste non sono morti "bianche" (dal colore dei fogli inutili), ma morti nere, nerissime. Gamberi. Un Paese che si sgretola volutamente. Altrochè Argentina, altrochè "comprate Bond e CCT". Qui si svende la ragionevolezza a favore di un sorriso di plastica e riporti costosissimi. Tanto chi crepa mica può parlare. Neanche alla TV.

Wyndham Lewis, "Workshop", 1914-15, Tate Modern Collection, London.

Commenti

  1. Oggi anche la recita politica è in crisi. La gente un po'alla volta si sta svegliando. Speriamo che non si riaddormenti però!... Credo che se venisse dato il premio del mongolino d'oro "DELLE FACCE DI BRONZO" cosa che mi auguro, si potrebbero avere le più FRESCHE e spiccanti classifiche di chi racconta più "BALLE" e poi vegeta vita natural durante in Parlamento o giù di lì. Le promesse di miglioramento e di progresso devono essere seguite dai fatti e non dall’ignavia gravemente esercitata su i più gravi problemi del Paese, facendo subire al popolo ogni progressiva sorta di arretratezza, di speculazione, e di disuguaglianza.

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  2. Non mi piacciono gli esponenti della "triplice alleanza" ma quando leggo i tuoi post, credo che ci sono ancora sindacalisti che sanno da quale parte debbono stare!!


    Grande Daniele!!

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  3. Come al solito, peggio del solito. Questa è l'idea corrente, snaturata e scellerata, del fare politica: procedere a piccoli colpi di mano elargendo favori e prebende ad altri poteri forti e/o alla propria base elettorale. La politica del chissenefrega se i provvedimenti sono iniqui, contro l'interesse pubblico, se vanno a scardinare il fragile sistema dei rapporti sociali, se si corre al ribasso, al regresso.

    Dire che tutto ciò è stomachevole è un eufemismo della più bell'acqua.

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  4. commento #3 : ooops, ero sloggato e x la fretta non ho neanche salutato


    Buona giornata e buon weekend, bro


    M.



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  5. "Qui si svende la ragionevolezza a favore di un sorriso di plastica e riporti costosissimi. Tanto chi crepa mica può parlare. Neanche alla TV"


    Strepitosa conclusione. Hai di fatto racchiuso in queste poche righe finali una devastante verità.


    Ciao

    Daniele il Rockpoeta

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  6. Leggevo proprio oggi sul giornale l'amara constatazione del segretario della Fiom torinese, a commento della commemorazione dei tragici fatti della Thyssen , in cui parlava della generale svalutazione del lavoro operaio, dove le merci contano molto piu' delle persone.

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  7. e si parla tanto si sicurezza...

    mah!


    Bentornato Dan :-)

    C.

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  8. I morti della Thyssen meritano ricordo e soprattutto fatti! E il dirigente hce sapeva ma non ha provveduto va punito, e alla grande anche! La logica del profitto va bene, ma nel rispetto, degli esseri umani prima di tutto.

    Ma pretenderei di non fare di tutta l'erba un fascio. E farei dei clamorosi distinguo che troppo spesso passano inosservati perchè scomnodi e non fruibili ai fini di una strumentalizzaizone generale. Quanti sono i dipendenti che non si rendono conto che hanno obblighi da osservare mentre il datore di lavoro magari è da un'altra parte, da un cliente, poniamo, per cercare di prendere quel lavoro sul quale anche loro camperanno e, siccome il datore di lavoro non c'è, come nella legge che quando il gatto non c'è i topi ballano?

    Mi compro la sedia così e cosà? No, non è a norma. Ma come? A me piace e poi sto bene, dai, per favore. No, non è a norma. Ma dai, costa meno di quelle a norma. No, non mni frega, ti becchi questa perchè è a norma. Non ti piace? Spiacente. Ma dai, allora mi costringi a portare da casa la mia. No, la tua qui non entra perchè non è a norma. Uffa!!! Pazienza tesoro, ti becchi questa nuova sedia che non ti piace e che a me costa un botto solo perchè è a norma, piccolotta, e shhhhhhh, zittina.Meditiamo, per favore, e valutiamo ambo le parti prima di trarre facili conclusioni, chè siamo tutti bravi a fare giudici e censori (delle decisioni che devono prendere gi altri però).

    Quest'Italia di tutti i giorni che non va ai Tiggì qualcuno la conosce forse qui?

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  9. Scusa, prima ero io, Valentina, dimentico sempre che non sono registrata.

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  10. Giusto quello che dici.


    Non approvo però la distinzione, o meglio la sottile allusione al fatto che non tutti i sindacati si calino le braghe nei confronti della dirigenza aziendale.


    Ieri guardavo in tv La fabbrica dei tedeschi. Cazzo Daniele, mi sono messa a piangere.


    Morti e morti male, come anche l'altra manciata che oggi è morta schiacciata.


    Capisci come non si possano fare distinzioni? Non concordi con me sul fatto che se davvero il sindacato esistesse si farebbero meno chiacchiere e più fatti?


    E venerdì sciopero. Ma de che?



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