Festa spiantata



Da qualche anno, il 25 Aprile è terreno per discussioni che riguardano, principalmente, la chiusura/apertura dei negozi e la "rinegoziazione" di quel periodo, chiaramente troppo spostato a sinistra per non infastidire questa nostra Patria così profondamente fascista. E se per il secondo motivo non c'è da dire nulla, tanto è inutile, pernicioso e fastidioso, per il primo c'è parecchia maretta. Prendere posizione può essere semplice, ma non troppo. La Festa della Liberazione è importante, basilare per la storia recente e per la nascita di quella Repubblica che, seppur scalcagnata, è arrivata fino ad oggi. Scrivere di valori, quindi, non è sbagliato, in questo caso. Ma siccome è tutto ribaltato, evidentemente le ragioni economiche (messe sempre avanti ad ogni cosa) portano ad altre considerazioni. Eppure è molto semplice. il 25 Aprile è una Festa Nazionale, perdipiù laica, come il I° Maggio. Impedire di festeggiarla è ingiusto, anche se dobbiamo pensare che ci sono categorie (inutile elencarle) di lavoratori che non sanno cos'è una Domenica o una Festa, appunto. Per tutti gli altri mi sforzo di vedere la cosa come un modo per guadagnarsi il pane anche quando si potrebbe o vorrebbe stare altrove. Mi chiedo, comunque, quanto contino i lavoratori, al giorno d'oggi, anche su questioni come questa.
Quello che temo è che, ormai, chi fatica sia sempre più solo, più usato, più sfruttato e più debole.
Alla faccia di quelle cose lì, i valori.
Appunto.

Commenti

  1. siamo nel fottutissimo 21° secolo, nessuno ha più dei valori ;-D

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  2. @ Tisbe: io credo che ci siano persone che li hanno, eccome. Il guaio è che non se ne parla, perchè non contano un cazzo. Guarda i politici: si riempiono la bocca di queste cose e poi vanno a puttane (o si fanno pagare le vacanze, magari con glia amici di CL). Dove vuoi che andiamo? :-(

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  3. mi rode non poco leggere avvisi sulla porta di qualche supermercato "Aperto anche il 25 aprile" (non voglio pensare ai centri commerciali..) come se, al solito, pensassero che gli italiani muoiano di fame per un giorno di festa extra.
    Ovviamente la spinta a tenere aperta è l'altra, quella del far profitti sempre e comunque. E meno male che ho letto anche un "Siamo chiusi il 1° maggio", grazie, come siete buoni.
    Ciao Dan, domani in piazza (portano l'ombrello) :)

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  4. C'è anche a dire che ormai i centri commerciali sono le nuove piazze dei nostri sempre più brutti, mal (o per niente) curati e cementificati centri abitativi. Quindi uno che va al centro commerciale il 25 aprile tecnicamente è come se andasse in piazza.
    Non c'entra molto col post, ma è una riflessione che ho fatto qualche giorno fa quando dopo la spesa ho letto il cartello: aperti il 25 aprile e il 1° maggio.

    D'altro canto i valori del 25 aprile, hai detto bene, sono mal sopportati in Italia. Ormai si perdono nel tempo e rimangono pochi nostalgici (in senso buono) a tenerli in vita in qualche modo. Ed è un vero peccato perché quello fu il momento più alto ed insuperato di orgoglio nazionale. Quel giorno fummo liberati da un giogo il cui fantasma è sempre purtroppo dietro l'angolo, anche in Europa. Anche (soprattutto?) per questo vale comunque sempre la pena di ricordare ogni anno questi benedetti valori.
    W il 25 aprile!

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