Fatevi l'inchino



Povero "PdL": da un nano ad un Alfano. Come ondate cicliche di populismo pesante, le bordate politiche Italiane si infrangono con inusitata potenza verbale, infarcita di luoghi comuni, bassezze, banalità. La campagna elettorale perenne cui siamo sottoposti, volenti o nolenti, riporta a galla tutte le nefandezze lessicali che possiamo tollerare, ed anche di più. Mentre nel Mondo si consumano tragedie epocali (vedi la Siria, per dirne una) e la crisi del lavoro disintegra intere Nazioni, questi scellerati continuano a razzolare, tutti quanti, nell'orticello della loro miserevole ed angusta visione delle cose, limitata ai fatti sporchi di un paese come il nostro, incapace di guardare oltre il proprio ombelico. In questo sono bravi tutti, a destra, a sinistra, ovunque. Sono ignoranti, perlopiù, e non tentano nemmeno di mascherarlo; aggiungono anche questo vessillo alle loro bandiere di personaggi arrancanti e pretenziosi di visibilità.
Come capitani derelitti, si fanno l'inchino l'un con l'altro.
Tutto qui.

Commenti

  1. Poche righe, grandi verità. Grande Macca, per la miseria

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  2. ... e con noi, funziona lo stesso...

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  3. @ Drugo: bastasse questo, per farci stare meglio. Grazie, Brò.
    @ Roberto: esatto. stiamo perdendo la più grande occasione degli ultimi trent'anni per dare un po' di calci in culo.

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  4. Nel caso ti fosse "sfuggito" vai al bucchi.blogautore su rep. dell'1.lug.011 e mi auguro tu abbia sorriso, io tengo la vignetta in pro-memo sul desk da allora. Carodan menomale che in questo generale fuggi nell'acqua di fiuggi che ha colpito alcuni blogcari, tanto x non fare nomi Malv-Asti-Klo, ci si possa ancora abbeverare da Nostrodan, grazie, abbraccimaf

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