Me e la coda




Storie di vita vissuta (come se ci fossero storie di vita “non vissuta”), momenti di vero e proprio confronto con il proprio “Io” e con la propria fragilità.
Sto parlando delle file: le code di persone che, quasi quotidianamente, dobbiamo affrontare.
La mia esperienza personale è presto riassunta: sfiga.
Sì, io penso che, quando sono in fila, becco sempre quella sbagliata. Potrebbe essere solo un'impressione, un'impazienza congenita, ma ogni nuova esperienza rafforza in me questa convinzione.
Porto degli esempi, che sono più comprensibili e mi vengono facili.
A) Scegliere la coda.
Difficile trovarne una sola. Capita al cinema, ma se devo fare la fila per vedere un film, lascio perdere: esula dalla mia concezione di vita, in maniera totale. Ove vi sono più code, bisogna inquadrare chi sta in cima, cioè la cassiera, l'impiegato, insomma colui che è lì per darti un servizio (!). Quelli del market sotto casa li conosci e li sgami da anni. Più difficile, invece, in luoghi tipo la Posta o gli uffici Comunali. Dall'espressione del viso devi cercare di capire:
1) se ha già bevuto il caffè, al bar però, che quello delle macchinette fa solo innervosire ed è schifoso:
2) se i colleghi hanno stima di Lui/Lei e non ha, di conseguenza, il tavolo ingombro di pratiche o di missive da spedire:
3) se traspare che quella mattina a casa tutto bene, moglie/marito tranquillo/a, rotture di palle zero.
Esercizio non da poco, che si riesce ad affinare con il tempo e molta, molta pazienza. Più facile, ma non meno impegnativo, collocare le commesse e le cassiere: le prime, se le becchi, e lavorano in posti piccoli, non creano problemi. Le seconde specialmente negli “Iper mercati” sono sempre incazzate, per default. C'è poco da fare.
B) La coda in libreria.
Se c'è coda in libreria è un buon segno: poi si dice che gli Italiani non leggono! Io non so se siano appassionati di letteratura e saggistica: so solo che becco sempre quelli che devono far sapere, in primis alla commessa (di solito, nel caso, occhialuta, piuttosto tipo intellettuale, spesso carina, ma sono io che ho un debole) quanto sia importante la lettura, che libri a letto ultimamente e se quello che sta comprando è buono. Se lo compri, pensi che lo sia: sennò pedala e cambia libro. A quelli che stanno dietro, magari più decisi, tutto questa frega come della quotazione odierna del Down Jones. L'altro giorno, c'era solo una persona davanti a me: ottimo. Ha preso un libro da 9,50€ e ha pagato con la partita IVA. Un quarto d'ora; se ne comprava due, veniva con il commercialista.
C) La coda al market.
Il primo tipo è quella che fai dal salumiere, con il maledetto bigliettino numerato. Guardi il display, ti fai il calcolo e ti rilassi: troverai mica qualcuno che rompe i coglioni anche così, no? Invece, immancabile, c'è sempre l'anziana che fa la furba. Sì, perchè al market vicino a casa l'età media è sopra i 65 e gli anziani partono da un assioma assoluto e incontrovertibile: chi ha meno di 40-45 anni è un maleducato, zotico ed approfittatore. Con il tempo capisci che è l'esatto contrario: sono proprio gli arzilli over 60 quelli che fanno i furbi, che cercano di fregarti. Te ne stai lì, biglietto in vista, a tutti come a dire “Occhio, qui non si sgarra”, quando arriva quella che, facendo finta di niente, dice, alla chiamata, “Io!”. Io cosa, che sei arrivata un quarto d'ora dopo di me: si volta candida “Ma ho solo una cosa da prendere, sa”. E allora? C'ho scritto in fronte “Fate pure, tanto io di tempo da buttare ne ho?”. Stessa cosa alla cassa, dove le file, dato lo scarso spazio, si confondono e diventano serpentine: “Mi pare ci fossi prima io, giovanotto” (l'espressione “giovanotto” mi sa sempre di presa per il culo). C'era prima tu una fava: che devi fare? Litigare per queste cose? Fai lo sguardo modello Terminatore e sbuffi. Se, poi, fai passare qualcuno che ha un articolo solo in mano (succede spesso, con gli anziani), allora arriva la pletora di quelli che pensano che tu sia lì a far beneficenza: o tutti o nessuno, paiono dirti.
Insomma più che fare la spesa, diventa un training auto indotto di Cristiana sopportazione.
Potrei continuare (con quello, per dire, che l'altro giorno, in Posta, doveva spedire una tastiera per PC, ma senza imballo...), ma mi sa che è già lunga così.
E' che, alla fine, nella vita, si sta sempre in coda.
Porca miseria.

Up date 19/1: aperta ufficialmente la procedura per la "Cassa integrazione" verso 50 operai dell'Azienda in cui lavoro. Casini inenarrabili. Pausa forzata. Oggi è anche il compleanno di Anna (8 anni: che se la goda, almeno Lei).


Commenti

  1. Le più intollerabili sono quelle all'ufficio postale e là non c'è via di scampo: non puoi sceglierti l'addetto allo sportello più veloce, non puoi scansare gli altri clienti meno snervanti....

    il tuo destino dipende dal tagliandino che ti indirizza automaticamente!!!

    E questo è anche periodo di bollo della macchina......

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  2. scansare i clienti più snervanti...ecco così è più comprensibile!!!!

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  3. no, non riesco a fare code. Di solito rimando ad un monento in cui trovo poca gente...tranne in libreria, se volgio un libro non cedo nemmeno dopo un'ora di coda! :)

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  4. Certo, anche due ore di coda, per un libro.

    Ma perchè sempre a me?

    :-)

    Daniele

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  5. Quella che detesto maggiormente è quella in posta che, fortunatamente da qualche anno l'hanno "addomesticata" coi bigliettini. Altrimenti, prima era pieno di gente che ti si affiancava, o che si metteva fra te e quello davanti, ma sempre lateralmente. Così li guardavi pensando: "che intenzioni avrà?"

    Perché se gli dici qualcosa sono capaci di dirti con un sorriso: sì, lo so, sono dietro di lei, non si preoccupi.

    E ci fai una figura da fesso. Però intanto la coda avanza. Quello davanti a te fa un passo. Tu fai il tuo, e anche quello che sta davanti a te ma lateralmente lo fa. E cazzo, dietro c'è tanto di quel posto, cos'è, ti fa stare meglio stare fuori dalla coda? Soffri di claustrofobia?


    Di solito, comunque, non dico niente. L'unica volta che l'ho fatto è stata con un vecchietto. Da minuti dicevo: lascio stare o non lascio stare?

    Poi mi sono detto: vabbeh, ma mica perché è anziano può fare il prepotente. Ci sono anch'io in coda da mezz'ora, peché deve passarmi avanti.

    Così, quando è arrivato allo sportello, ho detto: "Scusi, ma c'ero prima io".

    E lui, quasi senza guardarmi, s'è scansato dicendo: "Sì, sì... Tanto muore prima di me".

    Ecco.


    E per concludere, lascio la parola a Eddie Izzard, che nei suoi spettacoli ne ha sempre una per tutti:


    So you make your choices of stuff in the supermarket, and you go down to where the queues are, and there’s 30, 40, maybe a million queues there! And you always choose one of those aisles- when you’re walking down, it’s kind of enclosed in the aisle, isn’t it? There’s all this stuff there, and suddenly, whoosh! It’s out, and there’s all the queues, and you know you’ve got 30 seconds to choose your queue, and you’re going… We’re all very good at queue strategy now, have you noticed? No one taught us this, we just go… We’re going, (mimes moving to pick the best queue) “Okay, 4, 4 looks pretty good… 7. No, no, quite a few people, all hand baskets. Hand baskets are good… It’ll move fast. 17 just opened! You take the French bread, you go on 17! I’m on 4. (mimes using Secret Service-type intercom) Keep in touch, keep in touch. Whoever gets there first, we’ll join and we get out, OK? Dropout on 7! I’m on 7! Shit, they’re paying with Luncheon vouchers! I’m back on 4! I’ve lost 4! You bastard! I left my aura there…” (chuckles) Always a good one… unless you get a ticket for parking.


    “Your aura is parked there.”


    “Oh, sorry.”


    You’re fine, usually, in the queue, until you see someone about three meters behind you pull up in a queue, and then there’s a bit of a delay, and they’re almost paying! They’re almost out! And you’re going, “Come on! Come on, there’s a war on, you know?” And the new queue, that’s what I’m always looking for, the new queue; that is the end of the rainbow, that’s where all the gold in the world is stacked, the new queue! ‘Cause you could be fifth, sixth in that sort of 15-minute queue, and “New queue!” You’re in there! And the fastest, the most agile, the keen minds are there, and you’re looking in advance for potential new queues. People around the till, putting money in, and as soon as you see it going on the till… (mimes moving slowly towards the new queue) But not too obvious, otherwise everyone else in the queue sees you… so you just keep one eye on it, and try… “Look over there! There’s a badger with a gun! Can you see? Surely he’s going to kill… new queue!” (dashing over to new queue) But then you’re not sure- are they opening? Are they just mending the till? And you… you don’t want to… “Oh, you’re not? Oh, I was there!” You can take all your clothes off and put them on a string, and then… (moves to new line while tending rope) “Oh, you’re not? Okay.” (walks back picking up rope and clothes, then gets redressed) Depends on what you’re wearing, of course. A lot of you applaud, going, “Yeah! Oh, that wasn’t that good, was it?”

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  6. Se devo scegliere fra più code, indovino quella in cui: la cassiera non troverà il codice giusto; ci sarà un guasto; il cliente avrà dimenticato qualcosa; il bancomat si bloccherà... ecc... ecc... !!!


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  7. LO posso ringraziare Siuids, no? GRAZIE, SIUIDS!

    In quanto alle code, IO sono una di quelle persone che le provoca. Tipo:

    Al supermercato la mia carta di credito non passa, in posta l'impiegata è una mia vecchia compagna delle elementari che IO non riconosco e quindi mi racconta la sua vita, all'autolavaggio si stacca la targa della mia macchina e quindi devono fermare tutto dopo di me, all'aeroporto non trovo la carta di identità...

    ;-)

    LO SO, morirò di morte violenta. Per mano (o per piede) di quello dopo di me...

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  8. Detesto le code... sono situazioni che tipicamente esaltano la mia misantropia latente!!!

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  9. la...grrrrrrr...coda.......grrrrrr, mi induce rabbia e specialmente quella in banca.

    Perchè alla posta o dal droghiere si può anche chiacchierare, ma chissà perchè in banca sono sempre tutti sulle loro, ma mica che se facciamo due chiacchiere mi devi pagare!!! e poi salta sempre la linea, o passa il negoziante che deve fare cassa e ti passa avanti senza manco guardarti in faccia, come dire : "a pezzente, non ho mica tempo da perdere, io...ci ho il negozio..." e io?!?

    Alla posta entri in una coltre di extra-comunitari che devono prendere il sussidio, una puzza da obitorio, anziane che fingono di spadroneggiare al postamat causando file interminabili, con la macchina spara-numeretti sempre fuori servizio e le cassiere isteriche che arginano l'assedio con la fatidica minaccia: "Guardate che alle due chiudo, chi c'è c'è..."

    Almeno il mio salumaio spara c****te e ti distrae un pò in romanesco commentando su tutti e su tutte, con l'immancabile colonna sonora di Adriano Celentano e Renato Zero!!!

    Insomma vi ho raccontato la mia mattinata. una Cambogia!!!...ora lasciatemi perdere che al solo pensiero di una coda mi è venuta l'orticaria.

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  10. Mi piaci (come scrittore, beninteso...)

    Ti linko.

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  11. Oh, bé, piaci anche a me (come scrittore, BENINTESO)... ;-)

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  12. Le gioie di vivere nei paesini, e confinanti con la Svizzera, è che non si fanno code e, quand'anche, tutti ben ordinati.

    Il mio lato da Zorro si esprime alla guida in città: mi fermo alle strisce, lascio il passo... MA se incrocio un prepotente alla guida, nove volte su dieci, di un suv vado alla tenzone, lancia in resta con la mia ammaccata cavallina. Ho sempre la meglio io. Non ho nulla da perdere :)))

    Ciao

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  13. la becco anch'io, consolati. E' che quando ho letto il titolo del post, ho pensato: coda? coda? ma perché allora non c'è Hobbs al posto di Calvin?

    :-)

    (adoro 'sto fumetto, e soprattuto Hobbs, ovvio...)

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  14. e comunque, lassa stà, esistono anche le storie di vita non vissuta...la mia sta durando da circa tre anni!

    :(

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  15. e vorrei aggiungere una postilla, che a te, sindacalista è chissà perché sfuggita: per legge, ogni 15 dipendenti bisogna assumere un deficiente!! non un portatore di handicap o simile, che sarebbe giusto (anche se giuro ho visto proporre un sordomuto per un call center) ma proprio un deficiente senza scampo, scemo, imbranato... credo sia uno normale che si infiltra per avere il famoso posto fisso assicurato. Gli fanno i test attitudinali, secondo me: chi fa meno,in più tempo e con l'aria più indaffarata, lo assumono, gli altri ciccia, sarà per la prossima volta!

    e noi stiamo in coda, e così il tasso di natalità si abbassa, mentre il cretino avanza...

    ma ti pare!

    ;-P

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  16. Vedila positivamente, hai le gambine sane per stare in coda tranquillamente, pensa a me che faccio le code in silenzio, senza cartellini, con le mie gambine traballanti e non mi metto ad urlare "scusate sono invalida, ci sono prima io"

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  17. # FronEsis82

    Qui (milano) nei supermercati c'è la cassa che dà la precedenza a chi ha problemi di handicap, invalidità o per le donne incinte...

    Non so sinceramente se funzionino bene, non appartenedo,ancora, grazie a Dio, a nessuna delle tre categorie, però a occhio paiono valide.

    Mi pare un'idea sensata da esportare

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  18. Trattatello degno della migliore guida alla sopravvivenza urbana!

    A quando quella sui gabinetti pubblici?

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  19. io voglio il trattato per resistere al traffico.. li si che sclero!

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  20. io voglio il trattato per resistere al traffico.. li si che sclero!

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  21. io voglio il trattato per resistere al traffico.. li si che sclero!

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  22. e allora, abbiamo finito di perder tempo ? eh? e poi c'è la legge di murphy che spiega tutto.. e soprattutto dona una cosa ..rassegnazione alla sfiga.. ecco cosa ci vuole .. rassegnazione! o sennò usi una vecchia per picchiare l'altra dal salumiere. fatto una volta vedrai che sarai rispettato per sempre... giovanotto...

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  23. Et voilà ....

    Siam entrati nel tuo mondo ...


    Lorenzo :)

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  24. Daniè,

    dove 'azz ti sei cacciato??

    Ho cambiato vestito ieri sera, e sono stata dal parrucchiere e tu manco te ne sei accorto.

    Siete tutti uguali.

    ;-)

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  25. Un bacione ad Anna! Buon compleanno!

    Per il resto...mi dispiace. Molto. Ma a volte certi eventi significano obbligo di svolte e decisioni. E non sempre negative. Ti abbraccio.

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  26. Auguri ad Anna, anche se tenuto conto della inenarrabile fatica per arrivare qui, non mi scambierei con lei manco per niene! Speriamo che fra effetto serra, berlusconi nano, governi indecenti e ladroni, possa soparvvivere e godersi un bel po' di vita anche lei!

    Auguroni!

    f.

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