Il colore della lontananza
Ritorna con il vento più leggero e l'ansia del sole. Come sempre -da allora, sempre- guardo con delicatezza verso il tuo cielo. Come se uno sguardo potesse tagliare davvero fino all'osso. E' semplice, se ci pensi, raggiungere le persone pensandole. Circondarle silenziosi e immobili, attraversare la strada e attenderle oltre la piazza, verso la chiesa. Verso tutto quello che riesco, capisci, ancora a vedere. Non ricordare. No, questo no; non è più maniera, non mi sta bene e neppure a te. Chi vive di ricordi non può andare lontano, diceva. E allora vedo. Così mi assolvo e posso continuare a cercare il confine che separa il tuo azzurro da questo mio, cittadino, piccolo lembo mutabile. Che poi i confini, in alto, non esistono: esistono solo quelli abilmente costruiti dalla lontananza e dal perdono. Sì, perchè se c'è mai stato perdono è chiuso da qualche parte, dentro il recinto della nostra coscienza passata.
Eppure con i nostri occhi abbiamo viaggiato insieme mille volte, con le mani a cercarsi.

Dove si troverà mai il coraggio.


Commenti

  1. Non stá male questo blog, dovró imparare a muovermi in questo nuovo spazio...........

    RispondiElimina
  2. Sono risultato come utente anonimo, peró credo proprio che non é cosí.

    Un saluto da Ezio.

    RispondiElimina
  3. Lo so: la storia degli utenti anonimi rompe. Tranquillo, Ezio; sempre il benvenuto...

    RispondiElimina
  4. Mi sono domandata spesso, sai, Daniele, se qualche volta tu abbia elaborato questi pensieri, che - al di là di un riferimento preciso - calzano come un abito su misura a più d'una circostanza della vita. E sono domande che, in effetti, ci si può porre solo essendo ormai sull'altra sponda del fiume emotivo, lì dove non si ricorda ma si conduce ogni tanto il pensiero oltre qualsiasi distanza/separazione, reale e metaforica. Il perdòno è cosa degli dèi, il coraggio - al contrario - è umano quanto la paura: necessario per ogni assoluzione.

    RispondiElimina
  5. NASO: mandi frut!

    RispondiElimina
  6. Danie'... il coraggio sta dentro le domande...

    "Il mare sta dentro il mondo... I bambini stanno dentro le loro mamme... e il Mondo... sta in un niente?... Non so se mi piace sto discorso, ma tu scrivilo lo stesso"...

    Domanda: Film?... Attore?...

    Ciao

    Nighty

    RispondiElimina
  7. Ciao Daniele..bella la grafica del nuovo blog!!Sono stato assente in questi giorni, comunque grazie per l'e-mail...oggi o domani aggiungo il tuo link!:)

    RispondiElimina
  8. Sí, la grafica del blog ti lascia un pó di riflessione.......forse inconcludente.

    Ciao da Ezio.

    RispondiElimina
  9. "E' semplice, se ci pensi, raggiungere le persone pensandole", non sai quanto mi trovi d'accordo, caro Daniele...

    elisa

    RispondiElimina
  10. Ezio, Ezio...

    I tuoi commenti instaurano in me inquietudine. Sono io che non capisco, di sicuro.

    RispondiElimina
  11. Sti diventando sempre più cinico, e non è bello. Ma mi sto quasi rassegnando al fatto che tutte le persone siano a modo loro distanti. Spesso è più semplice star loro vicini però da lontano, col pensiero, con quelle piccole attenzioni di cui non si renderanno mai conto.

    RispondiElimina
  12. Ecccotiiiiii!

    Ora mi ci devo solo ambientare.



    "Chi vive di ricordi non può andare lontano"...allora io non posso che retrocedere.


    RispondiElimina
  13. E soprattutto raggiungendole pensandole nonfa e non ricevi del male!


    Un malinconico saluto e un abbraccio!


    Tears of Darkness

    Debora


    RispondiElimina

Posta un commento