Ferite
Non so cosa possa cambiare, trent'anni dopo. Per abitudine, ahimè, so che di certe cose non ci si può aspettare che quello che è, quello che è stato scritto. Per certe persone, certi fatti, è tutto immutabile. Ci sono distinguo, in questo Paese, che hanno il potere di lacerare anche dopo un tempo lunghissimo, per chi vuole avere memoria. Perchè la memoria bisogna imporsela, bisogna cercarla. Se Pasolini non fosse morto non so come sarebbe finito, se fosse diventanto quello che voleva o poteva, se l'Italia si sarebbe accorta che avere pregiudizi su una mente lucida e geniale era solo provincialismo. So che un'abbaglio collettivo può passare sotto molti nomi: dimenticanza, ignoranza, snobismo, fino a divenire odio, sopraffazione, morte. A sostenere tutto questo marcio castello, ci sono fondamenta solidissime, nere: queste sì che sono deviazioni, altrochè essere omosessuale. Al di là dei simboli e delle simbologie, l'uccisione di Pierpaolo Pasolini è l'inizio della presa di coscienza che questo Paese non sa sopportare i cambiamenti, la rettifica di uno status-quo perenne e malato. Non farne un martire è un obbligo, ripensare a come la Giustizia abbia pesi e misure diversi un dovere, anche se ci sono revisioni tardive, come la riapertura di un'inchiesta. In mezzo ci sta un vuoto, probabilmente incolmabile, per celia e per colpa. Di molti, non di Tutti.
Nota: oggi anche qui.
Non so cosa possa cambiare, trent'anni dopo. Per abitudine, ahimè, so che di certe cose non ci si può aspettare che quello che è, quello che è stato scritto. Per certe persone, certi fatti, è tutto immutabile. Ci sono distinguo, in questo Paese, che hanno il potere di lacerare anche dopo un tempo lunghissimo, per chi vuole avere memoria. Perchè la memoria bisogna imporsela, bisogna cercarla. Se Pasolini non fosse morto non so come sarebbe finito, se fosse diventanto quello che voleva o poteva, se l'Italia si sarebbe accorta che avere pregiudizi su una mente lucida e geniale era solo provincialismo. So che un'abbaglio collettivo può passare sotto molti nomi: dimenticanza, ignoranza, snobismo, fino a divenire odio, sopraffazione, morte. A sostenere tutto questo marcio castello, ci sono fondamenta solidissime, nere: queste sì che sono deviazioni, altrochè essere omosessuale. Al di là dei simboli e delle simbologie, l'uccisione di Pierpaolo Pasolini è l'inizio della presa di coscienza che questo Paese non sa sopportare i cambiamenti, la rettifica di uno status-quo perenne e malato. Non farne un martire è un obbligo, ripensare a come la Giustizia abbia pesi e misure diversi un dovere, anche se ci sono revisioni tardive, come la riapertura di un'inchiesta. In mezzo ci sta un vuoto, probabilmente incolmabile, per celia e per colpa. Di molti, non di Tutti.
Nota: oggi anche qui.
Ormai è tempo che Pasolini riposi in pace.Inutile stare a riaprire un'inutile inchiesta.
RispondiEliminawww.ilguardiano.splinder.com
La verità è inutile, guardiano?
RispondiEliminaIn questi giorni, come, forse, colpevolmente mi capita sempre più spesso, non ho letto i quotidiani e ho seguito poco la tv. Ho solo intravisto il bellissimo volto di Pasolini in un'immagine in bianco e nero...Quello che dici, però, mi sembra più che giusto anche se non so quanto potrà aggiungere di nuovo un'inchiesta su una vicenda lontana e su cui molti, a suo tempo, gettarono pietre di colpevole silenzio.
RispondiEliminaFuori argomento: grrrrr...e tu sai a che cosa mi riferisco!
Ciao e buon lunedì anche a te!
Patrizia.
Parafrasando un suo celebre articolo:
RispondiEliminaIo so chi ha ucciso Pasolini. Tutti sappiamo cosa, se non chi, lo ha ucciso.
L'anonimo di sopra sono io.
RispondiEliminaCoscienzadiclasse
nemmeno io credo che abbia molto senso aprire una nuova inchiesta...
RispondiEliminaElisa
Una brutta storia davvero quella della morte di Pasolini, ma pensare di fare luce su fatti criminali, in Italia é impossibile.
RispondiElimina(Ezio)
Forse il senso sta nel voler capire. In questo Paese troppe volte si lasciano le cose andare. Certo, dopo trent'anni sembra assurdo, ma almeno la memoria di un Uomo come Pasolini meriterebbe un epitaffio migliore...
RispondiEliminariaprire il caso e' come ucciderlo nuovamente...
RispondiEliminae in italia siamo abituati a questa strage di "ri-delitti"...
Riaprire il caso significherebbe dare dignità maggiore alla sua morte, significherebbe, forse, far tornare a parlare di un gigante di questo nostro secolo. Significherebbe, semplicemente, fare giustizia.
RispondiEliminacoscienzadiclasse
A voler giudicare il modo pazzo e criminoso in cui si e' soppresso il fiato a un poeta, mi vengono in mente le parole di Debora sul mio blog : e' stato come versare acido bollente su un cespuglio di rose. Niente di strano che ci fosse la mafia di mezzo, non per proprio interesse certo, ma per fare un favore, per esaudire il capriccio di un potente. Perche' Pasolini era uno capace di vedere nel futuro e capace di vedere nel cuore. E il potere non vuole nessun futuro e non vuole che abbiate un cuore.
RispondiEliminaSalvo
Con che coraggio si può chiedere di non riaprire l'indagine? A mio avviso va fatto, per togliere definitivamente quel pregiudizio di cui nessuno parla ma che tutti sottintendono, ovvero che Pasolini se la sia cercata.
RispondiEliminafreestate
Buon Martedí.
RispondiElimina(Ezio)
Anche se non è valido non importa!
RispondiEliminaCiao
Erica
per me ha senso, eccome. Va bene, non sarà "sincero", ma almeno un pensiero, almeno basta questo mare di iposcrisia e di buffonate. La strage di piazza fontana? Pagate, cari, un giudice derice di deridervi. E non cambia nulla, se non squallore.
RispondiEliminama non bisogna starci a farsi aggradire in maniera indiscriminata.
Ciao!
la poetica non ammette giudizi temporali, gli uomini li rivendicano sempre
RispondiEliminaCiao Daniele, da oggi mi trovi anche su splinder,ho creato il blog gemello, per tutti coloro che hanno problemi a commentare su Il Cannocchiale.
RispondiEliminaTi aspetto!
www.tearsofdarkness.splinder.com
buona notte!
ricordi il commento che ti ho lasciato su Piazza Fontana? Ecco. Mi ripeto. un abbraccio, andrea
RispondiEliminahai un messaggio privato
RispondiEliminabacio
io non ci vedo chiaro
RispondiEliminaCiao Dani, sono maledettamente oberato di lavoro, e ne sono quasi contento!!!
RispondiEliminaEsseri umani! Tsk!
Salvo
Ciao e buona notte!
RispondiEliminaPurtroppo ho il timore che sia solo fumo negli occhi!
RispondiEliminaun abbraccio