Sassolini
Ancora ieri, dopo quasi tre anni di Blog, passati tra varie forme e piattaforme, mi sono ritrovato a chiedermi come affrontare certe cose. Le notizie che arrivano da ogni parte (solo ieri: Beslan, New Orleans, l'Iraq) mi pongono dilemmi che ancora non sono riuscito a scacciare. La natura di questo spazio non è mai stata definita in maniera netta, né potrebbe essere altrimenti. Come moltissimi altri, divago. Però mi chiedo sempre se mettermi di fronte a queste cose, a queste tragedie, per dire qualcosa, qualcosa di mio. Trovo in me un senso di insoddisfazione (assai personale) nel non farlo, e mi sento di essere onesto, invece, nel farlo. Leggo molti Blog e vi trovo illuminazioni, bei post, cose che meriterebbero ben altra visibilità: ma questa non è una gara. Dentro, nel mio essere, non raccolgo quelle cose che vorrei esprimere: è inadeguatezza, forse un'insana paura dell'ovvio. Perciò scarto e cerco altri percorsi. Sempre con il malcelato timore di apparire fuori luogo, fuori dal contesto. La libertà di esprimersi e di poterlo fare in una maniera tanto propria non significa non avere coscienza del fatto che, arrivando in fondo, siamo tutti nella medesima situazione. Reagiamo solo in modi diversi.
Che ci sarebbero molti sassolini da togliere dalle scarpe: un po' personali, un po' per fare caciara e un po' perchè non bisogna sempre stare zitti. A costo che qualcuno volti le spalle o che la casella mail rimanga immancabilmente vuota. Nel dopo, un ritorno, magari per la propria coerenza, ci sarà sempre: che è finito il tempo di andarsi a cercare per guardarsi da lontano.
(A proposito di sassolini. Se vi capita leggete il fondo di Citati oggi su "La Repubblica" contro la Fallaci. Alla faccia. Questi sono pietroni, altrochè. Attendo con curiosità le reazioni dei Bloggers...).
Ancora ieri, dopo quasi tre anni di Blog, passati tra varie forme e piattaforme, mi sono ritrovato a chiedermi come affrontare certe cose. Le notizie che arrivano da ogni parte (solo ieri: Beslan, New Orleans, l'Iraq) mi pongono dilemmi che ancora non sono riuscito a scacciare. La natura di questo spazio non è mai stata definita in maniera netta, né potrebbe essere altrimenti. Come moltissimi altri, divago. Però mi chiedo sempre se mettermi di fronte a queste cose, a queste tragedie, per dire qualcosa, qualcosa di mio. Trovo in me un senso di insoddisfazione (assai personale) nel non farlo, e mi sento di essere onesto, invece, nel farlo. Leggo molti Blog e vi trovo illuminazioni, bei post, cose che meriterebbero ben altra visibilità: ma questa non è una gara. Dentro, nel mio essere, non raccolgo quelle cose che vorrei esprimere: è inadeguatezza, forse un'insana paura dell'ovvio. Perciò scarto e cerco altri percorsi. Sempre con il malcelato timore di apparire fuori luogo, fuori dal contesto. La libertà di esprimersi e di poterlo fare in una maniera tanto propria non significa non avere coscienza del fatto che, arrivando in fondo, siamo tutti nella medesima situazione. Reagiamo solo in modi diversi.
Che ci sarebbero molti sassolini da togliere dalle scarpe: un po' personali, un po' per fare caciara e un po' perchè non bisogna sempre stare zitti. A costo che qualcuno volti le spalle o che la casella mail rimanga immancabilmente vuota. Nel dopo, un ritorno, magari per la propria coerenza, ci sarà sempre: che è finito il tempo di andarsi a cercare per guardarsi da lontano.
(A proposito di sassolini. Se vi capita leggete il fondo di Citati oggi su "La Repubblica" contro la Fallaci. Alla faccia. Questi sono pietroni, altrochè. Attendo con curiosità le reazioni dei Bloggers...).
l'importante è anche tu non ti accodi a coloro che vedono in Katrina una punizione divina per Bush :-)
RispondiEliminaIo dó al blog il senso del mio stato d'animo, devo ovviamente frenarmi su tante cose che scrivo peró questo mi provoca una insoddisfazione interiore, poi pensando allo stato di democrazia liberale che ci vorrebbero ancora far digerire, l'insoddisfazione é ancora maggiore. Bisogna veramente stare "attenti" a quello che genera la nostra mente: gli interessi di molte persone sono un "muro" invalicabile........
RispondiEliminaEzio.
dicesi "messenger" :)
RispondiEliminase scarichi msn saro' piu' contenta, mettere un altro messenger e' complicato visto che ne uso gia' tre :)
buona giornata
Scontrami con interessi o persone che non la pensano come me, non è, sostanzialmente, un problema. Il mio, se posso chiamarlo problema, è quello di trovare la maniera personale, se vuoi "interna", di dire ciò che penso. Non nascondo che, ogni tanto, e l'ho scritto, ho il timore di rimanere isolato (si scrive per leggere e farsi leggere, diciamocelo), ma questo mi spaventa sempre meno. Trovo il Blog ancora, nonostante il suo divenire non sia roseo, ancora uno strumento straordinario per chiunque possa e voglia dire qualcosa. Trovare la via è la questione.
RispondiEliminaGrazie, Ezio.
Daniele
come mai? :(
RispondiEliminasi, grazie
sto bene
appena riesco scrivo due tre cinquanta righe sul mio diariuccio...
guarda, anch'io di fronte ai grandi avvenimenti non so che atteggiamento tenere sul mio blog (che ha un tono solitamente molto leggero). a volte c'è il timore di essere un po' ridicolo e pretenzioso, delle volte non viene da dire proprio niente è già stato detto tutto, altre volte, massì, vien voglia di mettere giù comunque due righe, come le si metterebbe se fosse un diario privato, e vada come deve.
RispondiElimina"Noi siamo qui, siamo pronti, se possiamo servire a qualcosa. Per chi ci ha messo il cuore e altrettanto cuore non ha trovato, per chi si è sbagliato e ci ha messo troppo sale, per chi non avrà pace finchè non riuscirà a scoprire in quale maledetto barattolo hanno nascosto lo zucchero, per chi rischia di annegare nella piccola alluvione delle sue lacrime. Siamo qui con voi e, nonostante tutto come voi siamo vivi. Aspettiamo la vostra voce. Aspettatevi la nostra risposta."
RispondiEliminaCiao Daniele, le parole non sono mie e non so se si attagliano al tuo post ma per me comunicare qui ha il senso di quelle parole.
Giacomo
Grazie, Caporale.
RispondiEliminaE grazie Smemo...bellissime, giuste ed averle sapute prima avrei potuto dire la stessa cosa con più eleganza. Di certo.
Daniele
capisco- in effetti anch'io sto cercando qualcosa che non so bene cos'è... un diario personale no, perchè ci sono dei lettori, uno sciiocchezzaio alla flaubert forse, avendone la tempra, forse uno zibaldone di pensieri (etc etc compresi?!?)
RispondiEliminamah
vedi il rapporto combattuto che ho coi commenti...
>:)
ciao e buon We
c.
(a prop di più sopra: il Liga come gli U2 insomma, che non sono neanche riuscita a finire il disco per la noia... che tristezza gli amori che finiscono, forse anche perché sono gli amori adolescenziali che finiscono, e in realtà stiamo invecchiando anche noi, non solo loro)
l'Italia è l'unico paese al mondo in cui la più grande giornalista è di destra.
RispondiEliminaMi sa che, allora, il post qui sopra non lo apprezzerai mica...
RispondiEliminaDaniele