Tempo per il tempo
Non cadere nei rimpianti, non cadere nel se fosse stato.
E' questo contro cui mi trovo sempre a combattere con armi spezzate e lise.
Quello che negli occhi non passa più e ci scordiamo il dolore oltre il quale non sapevamo esserci altro. Il mio cerchio si incrina e si ricuce, lascia passare folate di immagini e si richiude in nero.
So di girare in tondo, come se non ci fosse strada, come se non ci fosse via. E non è neanche che si sta, poi, troppo a disagio: diventa assuefazione, diventa normalità, la normalità dei perchè.
E' tempo mutilato, eppure pieno d'altro, così colmo di vecchie barriere da scoppiare, seppur per breve.
Ed in quello che rimane immancabilmente vuoto, mi affanno a sperperare incontri e violenze, incomprensioni e scatti.
Un teatrino infangato e girovago, ma non triste: ogni nuova rappresentazione invoca il favore del pubblico, per poi voltargli le spalle.
(A coloro che animano la propria vita con la perfetta consapevolezza, con l'idiosincrasia agli sbagli e la lode alla perfezione propria e alla scandalosa pochezza degli altri. A chi gioca solo con sé e si guarda, si rimira. A chi è lucidamente perfetto e a chi gioca a braccetto con la propria mediocrità. A chi ascolta per ascoltare e a chi per giudicare. Alla gente piccola e a chi diventerà grande).
“Vi voglio scrivere una lettera ancora, per farvi sapere che, forse, tra qualche tempo, sarò più tranquilla.
Ho dimenticato ogni piacere e ogni dolore.
E mi ricordo infine di Voi quando voglio ricordarmene”.
(Frammento delle “Lettere Portoghesi”, di Marianna Alcorfado, in gentile prestito mentale da Ivano Fossati).
L'avete voluto: adesso non lamentatevi...
Non cadere nei rimpianti, non cadere nel se fosse stato.
E' questo contro cui mi trovo sempre a combattere con armi spezzate e lise.
Quello che negli occhi non passa più e ci scordiamo il dolore oltre il quale non sapevamo esserci altro. Il mio cerchio si incrina e si ricuce, lascia passare folate di immagini e si richiude in nero.
So di girare in tondo, come se non ci fosse strada, come se non ci fosse via. E non è neanche che si sta, poi, troppo a disagio: diventa assuefazione, diventa normalità, la normalità dei perchè.
E' tempo mutilato, eppure pieno d'altro, così colmo di vecchie barriere da scoppiare, seppur per breve.
Ed in quello che rimane immancabilmente vuoto, mi affanno a sperperare incontri e violenze, incomprensioni e scatti.
Un teatrino infangato e girovago, ma non triste: ogni nuova rappresentazione invoca il favore del pubblico, per poi voltargli le spalle.
(A coloro che animano la propria vita con la perfetta consapevolezza, con l'idiosincrasia agli sbagli e la lode alla perfezione propria e alla scandalosa pochezza degli altri. A chi gioca solo con sé e si guarda, si rimira. A chi è lucidamente perfetto e a chi gioca a braccetto con la propria mediocrità. A chi ascolta per ascoltare e a chi per giudicare. Alla gente piccola e a chi diventerà grande).
“Vi voglio scrivere una lettera ancora, per farvi sapere che, forse, tra qualche tempo, sarò più tranquilla.
Ho dimenticato ogni piacere e ogni dolore.
E mi ricordo infine di Voi quando voglio ricordarmene”.
(Frammento delle “Lettere Portoghesi”, di Marianna Alcorfado, in gentile prestito mentale da Ivano Fossati).
L'avete voluto: adesso non lamentatevi...
facevo fatica a permetterm errori. E ogni volta che inevitabilmente ne commettevo uno, NON facevo fatica a punirmi. Oggi credo che la bellezza stia proprio nelle fragilita, nel riconoscerle e perfino accettarle. Non sai che sollievo guardarsi - dentro e fuori - e dirsi: va bene cosi. Pensando - certo, siamo divinita terrene - a qualcosadibuonocheverra. Con l accento.
RispondiEliminala malincnia ha i suoi colori, buona giornata.
in bocca al lupo.
RispondiEliminabuona giornata a te.
?!?!?!??! Macca!! Prendi del Ginseng o del Guaranà, al mattino: tutto passa.
RispondiEliminaAl massimo, se proprio esiste una finte di dolore, le erbe aiutano ad ABBATTERE l'ostacolo. ;-)))))
Senza abusi, eh,
non vorrei ti trasformassi in una iena!
ihihiihihii
Ecco, vedi Loreanne?
RispondiEliminaLo sapevo che questi sfoghi erano curabili.
Sono un inguaribile malinconico.
Il bello ed il molto brutto.
Un Blog così davvero vi va?
Per me, nèma problema: son sempre io, comunque.
:-)
Daniè
Un saluto
RispondiEliminawww.aislinn.ilcannocchiale.it
credo vicino vicino all'ufficio, sto ancora valutando.
RispondiEliminae dov'e' l'ufficio lo avevamo detto, ricordi?
una domenica in cui ci si scriveva...