La spada spuntata
Si può anche diventare una merce di scambio, un traghetto per opposte visioni e reciproche accuse. La Fallaci è, ora, anche questo. Da mesi assisto ad una sorta di “rimpallo” tra detrattori ed estimatori (la proposta per farla divenire Senatrice a vita), condita ed inasprita di polemiche feroci, come quasi sempre. Da ultimo, Citati ne ha parlato in un fondo violentissimo su “Repubblica”. A me la Fallaci non è mai piaciuta, tanto per sgombrare la scrivania. Ho letto due suo romanzi e l'ultimo “La Trilogia”, tutti con grandissima fatica e un po' di noia. Non mi piace come scrittrice, appunto, campo su cui spero di poter dire la mia. Prolissa, a volte all'eccesso, e inutilmente ridondante: in alcuni casi (“Insciallah”) contorta e criptica. Perciò, per prima cosa, la questione del “da che parte stare” nasce già monca. La sua recente, ma non recentissima, sfida al pensiero di un Oriente moderato e alla sua più volte ripetuta paura di una invasione della cultura (e del resto) Islamica in Europa, dati i tempi, non poteva passare inosservata. Per certo ciò fa comodissimo a qualcuno e irrita, se non addirittura fa arrivare all'odio, altri. Riconosco alla Fallaci un coraggio degno di nota, chè in un Paese dove nascondersi non è gioco è da considerarsi. Tuttavia l'asprezza e la totale, iconoclasta durezza non giova di certo. Si può (anzi, si deve) obiettare che una contrapposizione così forte come quella in atto su tali temi, non fa prigionieri. O, meglio, sconfigge solo la ragione del ragionamento, lasciando campo aperto alla dietrologia ed alla banalità. Di questo si giova che può, non chi dovrebbe incanalare argomenti di tale portata al superamento del problema. La Fallaci è malata e bisogna rispettare questo suo stato, senza farne una scusa. Continua a non piacermi e credo che il suo contributo non sia determinante, perchè non auspica che soluzioni così nette da apparire feroci. Dispiace solo che una “bella testa” non sappia più mettersi al servizio di una buona penna.
Si può anche diventare una merce di scambio, un traghetto per opposte visioni e reciproche accuse. La Fallaci è, ora, anche questo. Da mesi assisto ad una sorta di “rimpallo” tra detrattori ed estimatori (la proposta per farla divenire Senatrice a vita), condita ed inasprita di polemiche feroci, come quasi sempre. Da ultimo, Citati ne ha parlato in un fondo violentissimo su “Repubblica”. A me la Fallaci non è mai piaciuta, tanto per sgombrare la scrivania. Ho letto due suo romanzi e l'ultimo “La Trilogia”, tutti con grandissima fatica e un po' di noia. Non mi piace come scrittrice, appunto, campo su cui spero di poter dire la mia. Prolissa, a volte all'eccesso, e inutilmente ridondante: in alcuni casi (“Insciallah”) contorta e criptica. Perciò, per prima cosa, la questione del “da che parte stare” nasce già monca. La sua recente, ma non recentissima, sfida al pensiero di un Oriente moderato e alla sua più volte ripetuta paura di una invasione della cultura (e del resto) Islamica in Europa, dati i tempi, non poteva passare inosservata. Per certo ciò fa comodissimo a qualcuno e irrita, se non addirittura fa arrivare all'odio, altri. Riconosco alla Fallaci un coraggio degno di nota, chè in un Paese dove nascondersi non è gioco è da considerarsi. Tuttavia l'asprezza e la totale, iconoclasta durezza non giova di certo. Si può (anzi, si deve) obiettare che una contrapposizione così forte come quella in atto su tali temi, non fa prigionieri. O, meglio, sconfigge solo la ragione del ragionamento, lasciando campo aperto alla dietrologia ed alla banalità. Di questo si giova che può, non chi dovrebbe incanalare argomenti di tale portata al superamento del problema. La Fallaci è malata e bisogna rispettare questo suo stato, senza farne una scusa. Continua a non piacermi e credo che il suo contributo non sia determinante, perchè non auspica che soluzioni così nette da apparire feroci. Dispiace solo che una “bella testa” non sappia più mettersi al servizio di una buona penna.
Buona Domenica anche a te ... anche se ormai è finita!
RispondiEliminaTi emailo per lavoro!
smack!
eh ma uffa, ci scontriamo sempre :))
RispondiEliminaio cinecity, tu?!
buona fine domenica, e che finisca, va'...
Sulla Fallaci come autrice e scrittrice (intendo capacità artistica) sono un pò più tenero di te. Dove sono un pò più duro e sull'io ridondante che ha invaso la sua scrittura da sempre, e da ultimo l'ha portata a scrivere della sua malattia e del suo presunto vivere in terra nemica (l'Italia) in modo insopportabile. Sulle sue idee estreme su Occidente e Oriente sarà tradita dalla sua stessa scrittura espicita e pertanto chiaramente individuabile come prevenuta a falsa.
RispondiEliminaGiacomo
Dopo Bossi senatore, e Calderoli vice Presidente del Senato non ho più pregiudiziali. Come potrei?
RispondiEliminaF.N.
ciao Daniè ;)
Se parlasse alla sua maniera degli ebrei le dedicheresti anche solo due righe? Perché lo deve fare su chicchessia? Che coraggio c'è in questo?
RispondiEliminaCarolina
credo anche io che non si tratti di coraggio, ma piuttosto dell ultimo commiserabile tentativo di esserci, nella maniera piu altisonante possibile. Oriana Fallaci e evidentemente una donna che alla sua malattia ha concesso ogni potere, anche quello - estremo - di fare della sua penna un pugnale da affondare a piacimento nella certezza di stare gia scontando la propria pena. Deve essere la assurda etica del condanato a morte, che ne approfitta per togliersi ogni sfizio. Peccato. Se penso a Tiziano Terzani, per esempio, credo che ci fossero delle alternaive, per il suo talento.
RispondiEliminachiedo scusa per accenti, apostrofi e orrori vari, la tastiera e dispettosa. Buongiorno.
Io non leggo nessun libro di scrittori/trici italiani attuali.
RispondiEliminaUn Saluto.
Ezio
A me la Fallaci sta molto antipatica (per non essere volgari), anche se non ho mai letto niente di suo (anzi un volta ho provato a leggere "lettera ad un bambino mai nato", o qualcosa del genere, ma dopo dieci righe ho iniziato a provare conati di vomito), e rivendico anche il mio diritto a non sopportare autori che non ho mai letto, come ad esempio Baricco.
RispondiEliminaPrevenire (nel senso di essere prevenuti) è meglio che curare
a me la fallaci sta simpatica. E credo sia una donna che ha sofferto molto (è vero che questo fatto può farle avere a volte dei paraocchi.
RispondiEliminaNon condivido sempre tutto quello che dice, ma accetto di buon grado il suo punto di vista perchè è, bene o male, fuori dal coro(e in una democrazia credo questo sia importante)
s
(ho letto quasi tutti i suoi libri e, se tu noti,c'è un filo conduttore)
"S"? Ipotesi? D'accordo, ma al di là del fatto "ultimo" e dell'Islam, dell'Italia etc. etc., a me proprio non piace come scrive. Il che, quindi, non è un problema per il resto. Sono sicuro che ci son persone che non amano Shakespeare, Rilke o Bellow e vivono felici lo stesso. Tutto qui. Il tempo ci dirà se il suo contributo a questi temi avrà un peso.
RispondiEliminaDaniele
Detesto la Fallaci come scrittore da tempi non sospetti - ovvero, circa trent'anni fa,quando parava ancora avere una bella testa di giornalista, trovavo che scrivesse libri in un modo per me insopportabilmente egocentrico e ridondante. Raramente il tempo migliora le persone, e così mi concessi la libertà, e la liberazione, di dedicarmi ad altri autori e pratiche che mi risultavano più congeniali:Thomas Mann, ad esempio, Proust, Woolf, la storia, il tiro a segno etc.. nella formazione di base del giovine fanciullo, come dice ironicamente mia figlia, mi parvero complessivamente più utili, e resto di quell'idea. Della Fallaci, francamente, e della sua ultima rabbia quasi tribale sento di poter giovevomente fare a meno - mi riferisco a interviste che nonostante tutto ho subito e letto, a metà fra cuirosità, spirito forzosamente "politically correct" e , francamente, schifo. Imagino infatti che quando si infervora nel discorso sputazzi in faccia all'interlocutore, ma visto che *democraticamente* ha ultimamemnte scelto anche in questo campo la *più totale auoreferenzialità*, anche questo pericolo sia scongiurato - sono infatti confitta soffra di un'alitosi ributtante, viste le quantità di odio e acidità di stomaco che dimostra .
RispondiEliminaChe dire? Il cancro/il tempo ne faranno giustizia, come più o meno accade di tutto ciò che è terreno. Lei credo appartenga a quei patetici personaggi, divenuti ormai ombra di se stessi, che si ostinano oltre ragionevole dubbio a prendersi smodatamente sul serio, ma che sono destinati ad essere seppelliti da una risata.
Il suo contributo al conflitto attuale?Benzina sul fuoco delle menti degli imbecilli e degli ignoranti, perciò sicuramente nefasto, ancorché becero: spero la pianti al più presto, sarà sempre troppo tardi!
c.
Non ho mai letto libri di Oriana Fallaci scrittrice. Ho letto solo un libro di Oriana Fallaci editorialista e tutto gli articoli ospitati dal Corriere. Ho letto però gli interventi di Piero Citati (quello dei giorni scorsi e quello in risposta alle critiche di Libero e del Giornale) e mi pare che la differenza sia tutta lì: condivisibili o no le tesi della Fallaci, quando vengono confrontate col il modo di procedere di Citati fanno emergere tutta la pochezza della sua scrittura, che urla, sbraita, insulta, generalizza, ma non ragiona. Oriana Fallaci non ragiona mai: attacca a caso, senza troppe distinzioni, quando invece su argomenti culturali (ma non solo) le distinzioni - le diversità - anche all'interno di una "stessa" cultura sono necessarie, fondamentali. E forse La Fallaci non ragiona perchè non conosce a fondo gli argomenti di cui parla. Non è un caso in questo senso che le sue invettive scatenino molti dibattiti popolari - e purtroppo spesso populistici - ma quasi mai seri dibattiti tra intellettuali ed esperti.
RispondiEliminaIo, invece, ho subito lo smacco di dover cambiare idea su un personaggio che ha fortemente segnato la mia crescita culturale, letteraria e del mio divenire donna,
RispondiEliminastimando profondamente l'autrice delle pagine che più ho amato, alcuni decenni orsono.
Oggi, dopo la rabbia iniziale provocato dal tradimento.
mi resta lo sdegno, lo stupore e la disistima.
Non riesco più a guardarla nelle foto nè a leggere un suo articolo senza che mi assalgano conati fastidiosi...
Per Chubby, Sciarade e Loreanne.
RispondiEliminaScuola Citati? :-)
Io sono convinto che tutto il livore di cui si ammanta questa scrittrice sia ingiustificato, e lo abbiamo capito. Mi resta il sospetto che sia più una questione di morale “propria”, che assurge a comandamento Divino. La qual cosa ha dei risvolti inquietanti. Tra l'altro sarebbe stato preferibile, che so, la via di un romanzo, dove, magari nell'astrazione, le stesse cose fossero dette in maniera meno eclatante e populistica. Ridetto questo, mi fa tenerezza (ma fino ad un certo punto...) che una giornalista valida (perchè lo era) non riesca più a governare l'istinto, che, si sa, è abbastanza nemico della ragione. Da qui l'inevitabile fine che ha fatto: da lettiera per Feltri e gente simile. Gli avvoltoi aspettano sempre una carogna, ma sono grati a chi la porta vicino al becco. Non serve a nessuno, ed ancor meno a noi, popolo (bue?), tener dietro a queste cose. Perchè finiremmo per fare una cosa piatta, non useremmo la nostra di testa. Che, poi, è il pericolo vivissimo che corriamo tutti i giorni con tutta l'informazione, sia chiaro. Però sono momenti di usar il cervello e non di caccia all'Islamico. Altrimenti si rischia pure di accentuare e non credo sia il caso. Molti diranno che io e una miriade di altri siamo solo gente che finge di pensare e che la pappa ce l fa Bertinotti o Prodi, ma questo è un male comune, anche e sopratutto di quelli che lo dicono. Perchè condividere idee non significa essere schiavi, mi pare: cosa che questa donna riesce a far fare a una bella schiera di giornalisti e Bloggers. (Almeno IO non mi sento schiavo: esprimo un'opinione e se non è tanto originale è perchè non sono una Star: quelle, le cose, le hanno originali e puntoi, beati loro. Son piccolino, ma tacere non mi fanno). Alla fine mi ricordo sempre che i suoi libri non mi vanno e che se stava a Sinistra poco mi frega, così come poco mi frega delle statuine a retrocarica pronte a buttarsi di qua e di là (vedi lo Sgarbi errante e che non si fila più nessuno). Non credo proprio che i nostri valori si difendano senza valore.
Grazie di cuore.
Daniele
I'm waiting for!
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RispondiEliminaNon ho mai lettoniente di suo e quindi preferisco non dare un gioudizio stilsitico. Quanto alle idee, riconosciuto il coraggio, la trovo eccessiva (per usare un eufemismo). Mi risconosco maggiormente nelle parole di Papa Ratzinger a Colonia.
RispondiElimina(Macchè vecchio!)
... tutto a posto! A parte le solite corse (sabato scorso c'è mancato poco che mi ammazzassi con la macchina....) Mi faccio viva presto.
RispondiEliminaPS il tuo invito mi ha.... lusingata, onorata, commossa..... vabbè, devo staccare.... baci. Sul naso o giù di lì.