Fate Vobis
Presi e compresi dalle esternazioni del vero Premier di questo Paese, il Ruini, ieri un po' di persone si sono dimenticate che era in atto uno sciopero dei penalisti contro la riforma di Castelli. Chiamatela “Salva Previti” (sich!) o “Ex-Cirielli” la sostanza è quella. Se ne è parlato a lungo, ma adesso i tempi sono stretti e la (vana) speranza che decadesse insieme alla Legislatura è naufragata. Non mi stupisce che ci si abbia pensato, né che molti la propugnino come salvifica via per fare diventare la Giustizia più veloce e giusta. Non mi stupisce perchè anche una distorsione costituzionale, come questa, può allettare chi, in un paese di furbi, è ancora più scaltro. Può, e non lo nego, infastidirmi l'uso che si fa di un atto sovrano, come la Costituzione è sempre stata: sembra che la sua valenza sia disconosciuta o piegata a qualsiasi volere. Atto grave, gravissimo, che pone le fondamenta ad un ribaltone le cui conseguenze potranno sentirsi per molti anni. Ma anche questo è un qualcosa di cui ci si è abituati. Ora giunge anche la divisone netta che ci sarà tra giudice o pm: o questo o quello, senza remore. Naturalmente (altrimenti non potrebbe essere), l'A.N.M. Insorge. Si sa come sono queste toghe: pronte a tutto pur di scioperare, di non lavorare. Rossi, tutti quanti: bolscevici e gran rematori d'opposizione a una Giustizia finalmente libera e sovrana. Abusare dello sciopero non è mai giusto, ma mi chiedo come ci si senta ad avere le mani legate con il filo elettrico, senza possibilità di far fare marcia indietro a chi taglia di netto la prescrizione del reato, sapendo benissimo che i tempi di un processo penale sono biblici (se non stellari). Un'amnistia infinita, perpetuata “ad libitum”, che fa camminare tre centimetri dal suolo una bella schiera di indagati (e condannati) “eccellenti” (in cui eccellente si riferisce solamente alla loro insolenza e volgarità). Ecco, allora, che il teatrino alza il sipario su queste inestinguibili astuzie, su ribaltamenti di pensiero e sulla piega voluta per definire una giustizia, non la Giustizia. Belli i tempi, se mai sono esistiti, in cui questa era eguale per tutti. Adesso, oltretutto, toccherà togliere quella scritta dalle aule dei Tribunali. Si potrebbe sostituire con un più leggero “Fate Vobis”.
* Ci tenevo a segnalare, tra i molti dedicati all'argomento dei PACS, questo post. Ne riparliamo?
Presi e compresi dalle esternazioni del vero Premier di questo Paese, il Ruini, ieri un po' di persone si sono dimenticate che era in atto uno sciopero dei penalisti contro la riforma di Castelli. Chiamatela “Salva Previti” (sich!) o “Ex-Cirielli” la sostanza è quella. Se ne è parlato a lungo, ma adesso i tempi sono stretti e la (vana) speranza che decadesse insieme alla Legislatura è naufragata. Non mi stupisce che ci si abbia pensato, né che molti la propugnino come salvifica via per fare diventare la Giustizia più veloce e giusta. Non mi stupisce perchè anche una distorsione costituzionale, come questa, può allettare chi, in un paese di furbi, è ancora più scaltro. Può, e non lo nego, infastidirmi l'uso che si fa di un atto sovrano, come la Costituzione è sempre stata: sembra che la sua valenza sia disconosciuta o piegata a qualsiasi volere. Atto grave, gravissimo, che pone le fondamenta ad un ribaltone le cui conseguenze potranno sentirsi per molti anni. Ma anche questo è un qualcosa di cui ci si è abituati. Ora giunge anche la divisone netta che ci sarà tra giudice o pm: o questo o quello, senza remore. Naturalmente (altrimenti non potrebbe essere), l'A.N.M. Insorge. Si sa come sono queste toghe: pronte a tutto pur di scioperare, di non lavorare. Rossi, tutti quanti: bolscevici e gran rematori d'opposizione a una Giustizia finalmente libera e sovrana. Abusare dello sciopero non è mai giusto, ma mi chiedo come ci si senta ad avere le mani legate con il filo elettrico, senza possibilità di far fare marcia indietro a chi taglia di netto la prescrizione del reato, sapendo benissimo che i tempi di un processo penale sono biblici (se non stellari). Un'amnistia infinita, perpetuata “ad libitum”, che fa camminare tre centimetri dal suolo una bella schiera di indagati (e condannati) “eccellenti” (in cui eccellente si riferisce solamente alla loro insolenza e volgarità). Ecco, allora, che il teatrino alza il sipario su queste inestinguibili astuzie, su ribaltamenti di pensiero e sulla piega voluta per definire una giustizia, non la Giustizia. Belli i tempi, se mai sono esistiti, in cui questa era eguale per tutti. Adesso, oltretutto, toccherà togliere quella scritta dalle aule dei Tribunali. Si potrebbe sostituire con un più leggero “Fate Vobis”.
* Ci tenevo a segnalare, tra i molti dedicati all'argomento dei PACS, questo post. Ne riparliamo?
Ho visto ieri quel che e successo a cernobbio: dati sull economia sconcertanti, numeri che segnalano una crisi senza precedenti, imprenditori imbronciati, perfino incazzati. Poi il saltimbanco prende la parola, gioca, scherza, riesce a farli sorridere, ed e tutto dimenticato. Questo e il paese del giocodelletrecarte. (costituzionali, anche). c e perfino una costituzione che impedisce i Pacs, tu lo sapevi?
RispondiEliminaNon me ne intendo molto di giustizia, l'unico avvocato che conosco è Ally McBeal... Ma hai detto una cosa giusta. Ormai tutto gira troppo attorno a Ruini, e questo non va proprio bene.
RispondiEliminafreestate
posso dire che preferivo il carattere piccolo?
RispondiElimina(sono in fase minimalista)
Buon Martedí.
RispondiElimina(Ezio)
Innanzitutto grazie della comprensione.
RispondiEliminaConcordo su quello che dici, la deriva di amoralità di questo governo è sempre più incredibile e delirante (schifosi gli insulti, le battutacce da bar dell'adunata leghista di domenica). Resta il problema di una giustizia che va riformata, sicuramente in altro modo.
D'altronde siamo governati dalla casa delle libertà, dove il plurale sottintende che ognuno può prendersi la sua libertà (cioè quella di fare ciò che più gli aggrada). Così è anche per la giustizia, dove ognuno degli "eccellenti" può scegliere la giustizia che più gli fa comodo, ed essere un giorno garantista (quando si parla di Previti o Berlusconi), ed il giorno dopo giustizialista (se si parla di immigrati o di droghe leggere, per esempio).
RispondiEliminaIl principio costituzionale della separazione dei tre poteri fondamentali dello stato dovrebbere essere sacrosanto, ma quando i magistrati inquisiscono i parlamentari, i parlamentari cercano vendetta.
RispondiEliminaUn pò come succedeva ai primitivi: pioveva e loro tiravano pietre al cielo.
Non ci sono più parole per commentare lo scempio messo in atto da questo governo.Una demolizione totale che ha intaccato e stravolto valori radicati da secoli e secoli.
RispondiEliminaciao caro
RispondiEliminaF.N.
F.N. non sta per Forza Nuova spero.. :)
RispondiEliminabè magari vinciamo alla super enalotto, in questo fortunato caso, possimo permetterci un costoso avvocato pronto a sfruttare anche il minimo cavillo per rimandare il processo all'infinito. Se non siamo così fortunati tocca patteggiare. (ad esempio se abbiamo rubato una mela per la fame)
Da noi hanno scritto su una facciata del nostro palazzo
RispondiEliminadi " Giustizia" ....
Palazzo dell'Ingiustizia!
ti ho risposto direttamente sul mio blog :)
RispondiEliminabuonanotte
Conclusione da applausi, Daniè.
RispondiEliminaAmari,ma pur sempre applausi.
Buona giornata.
DRG
eh si si
RispondiEliminacontentaaaa
immagino anche tu :)
Quando ero all'università,a Palermo, mi ricordo che la Facoltà di Giurisprudenza era universalmente conosciuta come un covo di fascisti. Non mi spiego quindi come questi sparvieri neri si siano tramutati in toghe rosse, una volta laureati.
RispondiEliminawww.kafkahigh.org