Dio e le mutande
Per molto tempo ho lavorato nella “grande Distribuzione” ed uno dei problemi più sentiti, senza dubbio, è quello delle aperture Domenicali. Peraltro esse sono soggette ai criteri dettati dalle amministrazioni Comunali e, quindi, svincolati, almeno in parte, dai contratti di categoria. Fatta questa noiosa premessa, da tempo, nella mia città, sussiste un problema che si è creato tra gli addetti ai lavori (i commessi, per capirci) ed il Comune, che vuole imporre più aperture di Domenica nel centro cittadino, così da contrastare lo strapotere dei centri commerciali. E giustamente si reclama un po' di equilibrio, dato che tutte queste persone non possono pensare di lavorare così spesso nel giorno normalmente dedicato al riposo. Proprio oggi mi capita di guardare la pagina delle lettere al giornale del quotidiano cittadino (l'ormai famoso “bollettino parrocchiale”), dove, in evidenza sotto l'egida de “Il caso”, viene pubblicata una missiva che loda l'esposizione di un cartello, in uno dei negozi “chic” della piazza più centrale della città, che addirittura cita il Deuteronomio a difesa della sacralità Domenicale. Sulla motivazione, come detto, nulla da eccepire; so cosa vuol dire lavorare “in quei giorni”. Sull'opportunità di scomodare addirittura la parola del Signore, invece, qualche dubbio mi viene. La Chiesa, di questa diatriba, ha colto immediatamente la valenza, non facendo mancare la sua visione, che è ovviamente una difesa del giorno dedicato alla celebrazione della Messa. A parte che il libro cita il giorno di riposo come quello del Sabato (e qui si che nessuno difenderebbe la categoria), ciò che mi preme sottolineare è l'uso che in Italia si fa di queste cose. Mi pare sia, tutto sommato, di comodo: non eccepisco sulla Religiosità delle due commesse, ma che venga usata per farne questione di contratto è abbastanza impegnativo. Mi sembra che sia troppo facile ricondursi a questioni di fede (o presunta tale) per cavarsi da impicci così terreni. Bisognerebbe avere l'accortezza di adattarsi alle situazioni e usare un lessico adatto alle stesse, senza iperboli o così alte citazioni. Lodata l'iniziativa dalla lettrice che “si sente più leggera, essendomi potuta astrarre dalle camicie e dalle mutande sbandierate in Piazza S. Giacomo”, bontà sua, credo che molte persone si sentano attratte da tali manifestazioni anche in “virtù” della dialettica di alcuni personaggi politici (anzi, di uno in particolare), che addirittura vantano parentele presso l'Altissimo, tanto da poterlo citare a braccio ogni qualvolta, ahi loro, restano senza nulla da dire. E ci sarebbe da fare, invece.

Commenti

  1. Indubbiamente il Deuteronomio lo eviterei. Allo stesso modo però sono abbastanza contrario a qualsiasi apertura domenicale (anche dei centri commerciali). Dovremmo dedicare le domeniche allo spirito, non necessariamente in prospettiva religiosa.


    PS: grazie dell'apprezzamento, credo che il disco si trovi nelle edicole.

    RispondiElimina
  2. E' quello che dico anch'io, dopo esserci passato. Che ognuno faccia quello che vuole della Domenica. Io non sono convinto dell'esposizione della cosa in questi termini, tutto qui. Avrei più pudore e adotterei metodi più pratici.

    Daniele

    RispondiElimina
  3. il pudore oramai è più raro e prezioso dei diamanti, ciao Daniele, buona domenica!

    RispondiElimina
  4. al massimo si potrebbe citare il deuteronomio per dire che PERSINO Dio sì è riposato il settimo giorno... come direbbe wooody allen, un modello lo devo pur prendere, no?

    così poteva essere carina, credo...

    altrimenti salta fuori che atei agnostici e aderenti ad altre fedi li fanno lavorare come schiavi in miniera sette dì allla settimana?

    sull'uso strumentale che ormai si fa di tutto, persino delle pisciate del cane, non mi pronuncio, tremo solo al sentire citare il nano pelato, la quale spudoratezza ormai non ha più limiti - andrebbe estromesso dall'attività politica semplicemente perché è brutto e antipatico, oltreché bugiardo, ua roba tipo: con te, nane' nun ce gioc0 più, e via, ad Hamamaet!

    c.

    RispondiElimina
  5. Altro che divine citazioni! Qua, sempre più, si dovrebbe dare un'occhiata al terreno statuto dei lavoratori!!!!

    Pare che i contenuti stiano scivolando nel dimenticatoio.

    Se così non fosse, nessuno ordinerebbe alla polizia di caricare un civilissimo corteo di manifestanti e nessuno si permetterebbe di fare scene isteriche perchè agli stessi manifestanti sono stati portati bibite e panini!

    RispondiElimina
  6. Infatti, Loreanne e C..

    Sottolineo l'uso che si fa delle parole della Bibbia, non per stigmatizzarne l'intenzione, ma il modo. Usando, appunto, le "armi" dei contratti e della trattativa si potrebbe ricondurre il tutto ad ambiti più consoni. Ciò non toglie che la Libertà di espressione va salvaguardata in ogni sua forma, tranne, forse, che nell'eccesso e nell'offesa. Non è certo questo il csao: mi rimane, tuttavia, la sensazione che si sia andati un pò sopra le righe.

    Buona Domenica.

    Daniele

    RispondiElimina
  7. Mi verrebbe da dire 'sacrosanto' se non fosse che perfino la nostra lingua ha subito un lavaggio del cervello da parte della Chiesa. Ad esempio in certi dialetti "cristiani" è l'unico termine per indicare gli uomini. Per quanto mi riguarda , non solo appoggio e approvo il riposo sabato e domenica, ma aggiungerei che bisognerebbe lavorare 4 giorni e riposare 3. Bisognerebbe dare a tutti un 'giorno libero' a discrezione, per coltivare se stessi, le proprie passioni, i propri amori, le proprie scelte. Perchè mentre sabato è domenica sono 'di massa' il giorno libero ognuno lo sceglie come vuole, infra pre o post settimanale.

    Un abbraccio

    Salvo

    www.kafkahigh.org

    RispondiElimina
  8. Mi è scappata una cappella con l'accento in "Perchè mentre sabato e domenica sono di 'massa'"


    :))


    Salvo

    RispondiElimina
  9. Credo che l'intromissione della religione e della Chiesa nella vita laica e civile di ogni italiano stia diventando qualcosa di insopportabile.

    Lavorando tutta la settimana e facendo spesso orari impossibili sono la prima sostenitrice delle aperture domenicali. Non vedo perchè debbo fare i salti mortali il sabato perchè un dio che nemmeno adoro ha deciso che la domenica gli appartiene.

    Inoltre che ci piaccia o no, la nostra è una società multireligiosa multietnica e multiculturale ... le feste decise dalla Chiesa non coincidono con le esigenze degli italiani che sono cristiani, protestanti, mormoni, evangelisti, mussulmani, hindu, pagani ecc ...

    Io non sono cristiana e quasi tutte le mie feste religiose che sono per me momenti importanti coincidono con il periodo lavorativo ... eppure riesco lo stesso a festeggiare e lavorare ...

    vorrei sapere perchè i cristiani debbono sentirsi ed essere dei privilegiati per cui tutto il mondo deve girare intorno alle loro festività ...


    E al termine di questo:

    Buon Samhain (va bè Halloween)


    Lady RoseNoire

    RispondiElimina
  10. Il caso, my sweet Seller, a me pare la solita operazione di marketing. Riuscita. Tant'è che ne stiamo parlando. Baci Santi.

    RispondiElimina
  11. Oggi sono un po' profugo...

    Un salutone carissimo Daniele & All the happy people of this blog.


    Salvo

    www.kafkahigh.org

    RispondiElimina

Posta un commento