La posta del cuore (se non ci fossero le amiche...)
LA POSTA DI CORTE
Come Donna Letizia su Gente, rispondo.
"Sai, Lamè, molte persone mi dicono che piaccio di più quando vado sul personale. Ed io che amo divagare! Che faccio, cedo alle lusinghe o continuo a scrivere di politici, cazzate e mal di pancia? 'Sto pomeriggio mi sa che mi tocca "Chicken Little"...ho detto tutto! Daniè"
(Mi impongo un pò di tempo per una riflessione personale, in cui non penso scriverò -non qui, almeno-: dite pure).
MOLTO MEGLIO IL MAL DI PANCIA
Premetto una cosa, tu scrivi bene, e questa circostanza depone a tuo favore, qualunque cosa scriva, Sellerò.
Ora però faccio alcune considerazioni come usa tra noi, senza tanti giri di parole.
Per scrivere di politica, e scrivere qualcosa che valga la pena di esser letto, bisogna avere due palle così. Neanche ai grandi editorialisti riesce bene tutti i giorni ‘sta cosa.
Figuriamoci se può riuscire ad un blogger soprattutto quando ha la fregola di postare una pezzo al giorno (non saltare sulla sedia, compagno….parlo in generale).
Cosa accade, quindi? Nella migliore delle ipotesi si propongono nel proprio spazio virtuale questioni già abbondantemente approfondite da giornali, radio tv siti specializzati e via dicendo, apportando un piccolo contributo personale, fatto di considerazioni “in linea” con i propri valori (possibilmente sempre gli stessi) finendo quindi per ridabire all’infinito la solita musica.
Guarda che non sto criticando te, eh? Questa cosa è successa anche a me.
Insomma, è un discorso generale…. prova a guardare con un po’ di senso critico molti di questi pseudo blog politici.
A parer mio fa eccezione solo quello di LastThule forse perchè non c'ha un cazzo da fa' tutto il giorno. Che poi nun se possa legge lo stesso pe' quanto è fazioso è un altro conto, accidenti a lui.
Nella peggiore delle ipotesi invece si procede direttamente al copiaincolla o al link selvaggio a qualche blog o sito blasonato, finendo per diventare cassa di risonanza di pensieri altrui. O col mettere insieme pezzi presi qua e là, in quella che non è né più né meno che la propria personale (e limitata) rassegna stampa.
Ora tu mi devi spiegare per quale motivo se voglio approfondire un tema di natura politica dovrei venirlo a fare in un posto così. Qual è il valore aggiunto? Nel web ci sono fior fior di siti d’informazione, luoghi in cui scrivono penne autorevoli del giornalismo.
Inoltre, a saperle cercare, ci sono proprio le fonti.
Di tutto.
Ciò premesso, torniamo a te.
Tu scrivi divinamente, come ti dicevo, e non mi riferisco solo alla forma. Nelle tue pagine c’è Daniele, la sua storia, il suo quotidiano, qualcosa che non somiglia a nient’altro.
Ora, posto ciascuno ha il sacrosanto diritto di usare il blog come meglio crede, a me piacerebbe che nel tuo lasciassi parlare più questo Daniele.
Che poi questo stesso Daniele si confronti anche con la politica mi va benissimo – anche perché lo sa fare in maniera superba – ma la politica, come l’arte, la musica, la letteratura, e via dicendo, devono essere funzionali a Daniele. Non il contrario.
Un esempio pratico? Pronti.
Mi chiamo Daniele e vi parlo di me.
Siccome vi parlo di me oggi prendo spunto da fatto politico e vi dico come la vedo io.
Domani magari mi scappa di parlarvi di musica e dopodomani di una che lavora con me che ha due tette da oscar.
Posso scrivere di cosa pensavo stamattina andando al lavoro, dei pensieri che mi suscita la bocca di Angelina Jolie o i tacchi delle “Uncle Sam Wants Shoe” di Andy Warhol.
Posso parlare di Federico II, di Carla Fracci o di una Fata che mi è rimasta nel cuore. Che forse è esistita o forse no.
Posso raccontarvi la fantastica storia del Palermo Calcio (scusami Sellerò, Wynck mi ha appena erudita!) o delle Piramidi egizie (ok…..sono monocorde, ultimamente) della mia vita di metalmeccanico, di chimico o di ex universitario, della pertosse di mia figlia o di suo cugino che ha beccato i pidocchi all’asilo.
E a proposito di pidocchi, per chiudere il cerchio, concluderò con un'ode a Previti, via.
Mi sono spiegata, Sellerò? Lassa perde il club dei giornalisti in erba e lustra la targa della tua nuova casa virtuale:
“TRANSIT: IL BLOG DI DANIELE MATTIOLI (detto anche Seller One)”
- sottotitolo -
Non mi scassate la minchia, grazie.
Ecco, sta cosa volevo dirtela già tempo fa. Cerca di non chiuderti dentro un “blog a tema” in cui personale e politico fanno continuamente a cazzotti.
E rilassate amò….che me metti ansia.
Devotamente tua.
P.S. attendo impaziente la recensione di Chicken Little. Ovviamente scritta da tua figlia. Nun ce provà: per una volta prova a scrivere sotto dettatura.
LA POSTA DI CORTE
Come Donna Letizia su Gente, rispondo.
"Sai, Lamè, molte persone mi dicono che piaccio di più quando vado sul personale. Ed io che amo divagare! Che faccio, cedo alle lusinghe o continuo a scrivere di politici, cazzate e mal di pancia? 'Sto pomeriggio mi sa che mi tocca "Chicken Little"...ho detto tutto! Daniè"
(Mi impongo un pò di tempo per una riflessione personale, in cui non penso scriverò -non qui, almeno-: dite pure).
MOLTO MEGLIO IL MAL DI PANCIA
Premetto una cosa, tu scrivi bene, e questa circostanza depone a tuo favore, qualunque cosa scriva, Sellerò.
Ora però faccio alcune considerazioni come usa tra noi, senza tanti giri di parole.
Per scrivere di politica, e scrivere qualcosa che valga la pena di esser letto, bisogna avere due palle così. Neanche ai grandi editorialisti riesce bene tutti i giorni ‘sta cosa.
Figuriamoci se può riuscire ad un blogger soprattutto quando ha la fregola di postare una pezzo al giorno (non saltare sulla sedia, compagno….parlo in generale).
Cosa accade, quindi? Nella migliore delle ipotesi si propongono nel proprio spazio virtuale questioni già abbondantemente approfondite da giornali, radio tv siti specializzati e via dicendo, apportando un piccolo contributo personale, fatto di considerazioni “in linea” con i propri valori (possibilmente sempre gli stessi) finendo quindi per ridabire all’infinito la solita musica.
Guarda che non sto criticando te, eh? Questa cosa è successa anche a me.
Insomma, è un discorso generale…. prova a guardare con un po’ di senso critico molti di questi pseudo blog politici.
A parer mio fa eccezione solo quello di LastThule forse perchè non c'ha un cazzo da fa' tutto il giorno. Che poi nun se possa legge lo stesso pe' quanto è fazioso è un altro conto, accidenti a lui.
Nella peggiore delle ipotesi invece si procede direttamente al copiaincolla o al link selvaggio a qualche blog o sito blasonato, finendo per diventare cassa di risonanza di pensieri altrui. O col mettere insieme pezzi presi qua e là, in quella che non è né più né meno che la propria personale (e limitata) rassegna stampa.
Ora tu mi devi spiegare per quale motivo se voglio approfondire un tema di natura politica dovrei venirlo a fare in un posto così. Qual è il valore aggiunto? Nel web ci sono fior fior di siti d’informazione, luoghi in cui scrivono penne autorevoli del giornalismo.
Inoltre, a saperle cercare, ci sono proprio le fonti.
Di tutto.
Ciò premesso, torniamo a te.
Tu scrivi divinamente, come ti dicevo, e non mi riferisco solo alla forma. Nelle tue pagine c’è Daniele, la sua storia, il suo quotidiano, qualcosa che non somiglia a nient’altro.
Ora, posto ciascuno ha il sacrosanto diritto di usare il blog come meglio crede, a me piacerebbe che nel tuo lasciassi parlare più questo Daniele.
Che poi questo stesso Daniele si confronti anche con la politica mi va benissimo – anche perché lo sa fare in maniera superba – ma la politica, come l’arte, la musica, la letteratura, e via dicendo, devono essere funzionali a Daniele. Non il contrario.
Un esempio pratico? Pronti.
Mi chiamo Daniele e vi parlo di me.
Siccome vi parlo di me oggi prendo spunto da fatto politico e vi dico come la vedo io.
Domani magari mi scappa di parlarvi di musica e dopodomani di una che lavora con me che ha due tette da oscar.
Posso scrivere di cosa pensavo stamattina andando al lavoro, dei pensieri che mi suscita la bocca di Angelina Jolie o i tacchi delle “Uncle Sam Wants Shoe” di Andy Warhol.
Posso parlare di Federico II, di Carla Fracci o di una Fata che mi è rimasta nel cuore. Che forse è esistita o forse no.
Posso raccontarvi la fantastica storia del Palermo Calcio (scusami Sellerò, Wynck mi ha appena erudita!) o delle Piramidi egizie (ok…..sono monocorde, ultimamente) della mia vita di metalmeccanico, di chimico o di ex universitario, della pertosse di mia figlia o di suo cugino che ha beccato i pidocchi all’asilo.
E a proposito di pidocchi, per chiudere il cerchio, concluderò con un'ode a Previti, via.
Mi sono spiegata, Sellerò? Lassa perde il club dei giornalisti in erba e lustra la targa della tua nuova casa virtuale:
“TRANSIT: IL BLOG DI DANIELE MATTIOLI (detto anche Seller One)”
- sottotitolo -
Non mi scassate la minchia, grazie.
Ecco, sta cosa volevo dirtela già tempo fa. Cerca di non chiuderti dentro un “blog a tema” in cui personale e politico fanno continuamente a cazzotti.
E rilassate amò….che me metti ansia.
Devotamente tua.
P.S. attendo impaziente la recensione di Chicken Little. Ovviamente scritta da tua figlia. Nun ce provà: per una volta prova a scrivere sotto dettatura.
Buona settimana, amico mio!
RispondiEliminaun abbraccio
lady RoseNoire
Perchè parlare bene solo di una cosa quando si può invece parlare di tante cose e male...(parlo per me):-)
RispondiElimina:)
RispondiEliminadani... mi sono persa tra le tue righe...
RispondiEliminaforse sto ancora dormendo, ci riprovero'...
passato un buon week end? io si.
tra simili e oppostI.
forse non ho capito ma scusate il blog non è forse una delle rappresentazioni della personalità di una persona? Se si, perchè uno non può parlare e scrivere a ruota libera magari anche citando o copiando gli altri? Non è così nella vita di ogni giorno? Mica tutti sono scrittori sopraffini o ideologi di grido; se no, che cos'è il blog?
RispondiEliminaio e i miei bambini abbiamo visto Chicken Little recentemente, Riccardo (9,5 anni) si è annoiato a parte le patatine.... Giulia (6,5 anni) s'è divertita un sacco, io ho avuto un'abbiocco a metà, Disney si rivolta nella tomba vorticosamente, può bastare?
RispondiEliminaLa querelle è di mia derivazione, Giacomo. Perchè, se tu hai pienamente ragione in quello che dici (e lo fa anche Lama, a modo suo), mi ritrovo con una specie di dilemma. Che non è, come si può pensare, volto solamente agli accessi ed al gradimento, ma ad una mia "divisione" interiore, che accompagna ciò che scrivo da sempre, o, almeno, da quando ho un Blog. Voglio dire: non mi faccio questo tipo di domande per compiacere gli uni o gli altri, ma proprio perchè anch'io sono diviso tra due "anime" a cui tengo in egual modo. Su una cosa, però, sono completamente d'accordo con Lama: parlando di politica si rischia di essere solo lo specchio di opinioni ed idee altrui, con il "pericolo" non solo di annoiare, ma di scrivere pure male. Come vedi, mio caro, è una cosa che lascia il tempo che trova, ma che a me interessa molto. Ogni opinione (anche ironica o offensiva) è benvenuta. Tanto, dopo, dovrò pensarci io.
RispondiEliminaE saranno cavoli vostri.
:-)
Daniele
Scrivere di politica in Italia, a me sembra come scrivere di fantascienza.
RispondiEliminaQualcosa che sia piú reale, credo possa essere piú leggibile............
(Ezio)
Per me anche essere specchio è polis, interessarsi di ciò che accade e ci accade, riflettere le idee altrui ed enunciare le nostre serve eccome... certo il taglincolla sistematico non ha senso, naturalmente
RispondiEliminaBeh, su questo vado tranquillo. Mai copiato, al massimo citato e dando sempre le fonti. Ovviamente quando si tratta di giornali non sempre: l'importante è la notizia. Uhm...mi sa che la cosa s'ingarbuglia!
RispondiEliminaDaniele
ok, riletto.
RispondiEliminase non altro ho capito chi stava scrivendo a chi :)
tette da oscar???
RispondiEliminaA quale categoria concorrono?
ahahahahah
Federico II era un flautista da urlo. Giuro.
RispondiElimina(si è capito che questo discorso fazioso interpreta il pensiero di questo post? A daniè...c'ha ragione Dama....rilassate!)
ot. daniele, un pensierino piazza Fontana ce lo facciamo, dato che a nessuno pare gliene freghi più granché... io me lo ricordo qui a ilnao il bar che gestiva valpreda, e di quando cantavamo la morte di pinelli "suicidato", e poi di calabresi che lì c'era, e poi moriva (quante volte passaper la via del'agguato, ogni vlta senza poter dimenticare).
RispondiEliminaParlarne proprio ora che si ridiscute la grazia a sofri... brutti anni anche quelli, eh...
c.
Smemorato, forse mi sono espressa male: il nocciolo della questione non era quello del copia-incolla fine a sé stesso.
RispondiEliminaHo notato che in certi blog sedicenti “impegnati” si tende ad incollare il fatto del giorno (copiandolo magari dal sito de La Repubblica o del Corriere ma anche de Il Giornale e via dicendo) mettendoci dietro 5-10 righe di opinioni personali. E’ ipotizzabile che una come me riesca a scrivere anche solo 5 righe di cose interessanti per 365 giorni l’anno? No. Espressi quei concetti una ventina di volte si ricomincia, riciclando continuamente sulle stesse considerazioni. Tant’è che faccio l’impiegata e non la giornalista. Ora ti chiedo, per quale motivo dovresti venire a leggere me e non direttamente l’articolo su la Repubblica? Perché il Sellerone e non Michele Serra?
Ovviamente io te e Daniele abbiamo il diritto di dire la nostra, ed il blog è uno degli strumenti più idonei per farlo, ma bisogna saperlo fare. Come? Il segreto sta nell’indirizzare il dibattito su argomenti di carattere generale, com’è avvenuto spesso proprio sulle pagine di questo blog (mi viene in mente, ad esempio, il vespaio alzatosi sugli ultimi referendum).
Sul post precedente che razza di commento avresti scritto? Io solo questo: sì, sono di sinistra e pretendo che chi mi governa lo faccia ispirandosi ai principi della ragione, dei diritti, del libero pensiero. Punto. Che dibattito voi aprì con quelle affermazioni de Pera? Se domani Il Sellerone riporta l’ennesima minchiata sparata da Castelli ..... ma che dibattito voi aprì?
E questo è il primo aspetto.
Il secondo aspetto è di carattere personale.
Daniele ha difficoltà a saltare di palo in frasca. Il processo mentale che fa è lineare e più o meno è questo: se il blog è pubblico devo trattare argomenti di pubblico interesse, altrimenti finisco per diventare un noioso. Ha inoltre un legittimo e giustificato pudore nel mettere a nudo la propria anima. Il guaio è che quando compie questa operazione scrive cose bellissime. Siccome, a mio avviso i suoi timori sono infondati (non è così scemo da spiattellare nel web i fatti propri: da ciò che scrive si colgono solo le sfumature di quelle tinte forti che bruciano il suo “privato”) credo che sarebbe meglio che si liberasse del cliché del blog politico e scrivesse con l’anima. Anche di politica e non solo di quella.
Un saluto nel rapido trascorrere del tempo
RispondiEliminaSottoscrivo Lama :)
RispondiEliminail tg lo sento in radio la mattina, le news le leggo on-line, i dibattiti li intraseguo di notte.
Nei blog voglio respirare un po' di anima trasudante.. è per questo che ti seguo :) aspettando quei momenti.
Nudo!! Nudo!! Nudo!!
RispondiEliminaVa bene!
RispondiEliminaMi metterò nudo.
Però prendete il numeretto, sennò vien fuori casino.
Daniè
A quanto pare qui c'è una festicciola in atto che sta entrando nel clou rovente.
RispondiEliminaChe si spogliassero anche le femmine però!
Oh, mi sono persa molto in questi giorni!
RispondiEliminaLeggerò di nuovo con calma. Un abbraccio. Patrizia.
interessante disquisizione. Io ti ho conosciuto grazie ad un libro (ricordi?) e ogni volta che leggo le tue parole ti trovo. E mi basta.
RispondiEliminail sottotitolo non è male. indica una chaira virata intimista.
RispondiEliminaStavo pensando...
RispondiEliminaHo trovato anche io un posticino,
interessante lettura
io sono per la libertà individuale: ognuno dà quello che può e come e quando può
RispondiEliminapoi personalmente credo che molti blog moriranno e resteranno i "non diari adolescenziali", ma non mi pare il caso questo
l'unico problema è che il personale, a non farci attenzione , rischia di diventare criptico e quindi poco fruibile/interessante per gli altri - in fondo abbiamo sempre bisogno di riconoscere qualcosa di noi stessi, credo...
c.