Intermission #5
Sul Blog del logorroico Beppe Grillo (posta talmente tanto che bisognerebbe prendere ferie, per stargli dietro...), qualcuno mi ha definito “borioso” perchè ho provato a difendere l'indifendibile Italia. Nel senso che il catastrofismo a là page mi ha sempre annoiato, pur riconoscendone un amarissimo fondo di verità. Ovvero: gli altri ci sputtanano, ma i loro panni sporchi ci sono. Abilmente nascosti. Noi cianciamo e diciamo tutto a tutti. Di certo, leggendo su un quotidiano l'agghiacciante (altro termine non mi sovviene) reportage sui “nuovi poveri”, mi è parso che forse dovrei guardare più a fondo. Difendere, ma senza andare oltre una timida intenzionalità. Uno Stato che lascia letteralmente per strada migliaia di persone, che solo fino a qualche anno fa, si sarebbero considerate “borghesi”, non è uno Stato che si possa amare incondizionatamente. Seppur non è additabile solo il Governo come causa, è innegabile che un tracollo vertiginoso della possibilità di una vita dignitosa è un insieme di fattori su cui non può non pesare la mancanza di garanzie dovute. Quando una Nazione non sa difendere i suoi cittadini nella vita di tutti i giorni, quando se ne frega dei problemi del lavoro e non garantisce che un assistenzialismo sterile e mal fatto, allora c'è moltissimo che non va. L'acquisizione della garanzia minima di soppravvivenza non dovrebbe essere mai messa in discussione: dicesi priorità. Pare che, invece, tutto il resto venga prima e un'insoddisfazione latente non deve trasformarsi in tragedia senza via di scampo. Stanno marcendo molto in fretta le travi di fondamento, l'etica di una giustizia sociale dove le parole sono seconde ai fatti e nessuno ha il diritto di fregarsene. Allora questa cultura del diritto è vana, nel momento stesso in cui la volontà cede il passo all'egoismo, con il solo risultato di rimandare ad libitum qualcosa che già è ormai inarrestabile. Purtroppo.
Commenti
nonostante la creazione di pinocchio, ho sempre trovato che il difetto principale degli italiani sia l'incapacità di vedere oltre il proprio naso... mors tua vita mea, o come lo vuoi dire... finchè il fuoco non gli brucia il loro nobile culo, son tutti cazzi degli altri, e tiriamo a campà. conclusione: che schifo.
RispondiEliminac.
ciao Daniele.
RispondiEliminain effetti è così, l'egoismo e gli interessi personalistici si stanno radicando nella nostra nazione, e la giustizia sociale è la prima che ne paga le conseguenze. da strenuo liberomercatista, sono anche convinto che offrire più libertà a tutti attraverso il mercato è vano, se le condizioni di partenza sono ostacoli insormontabili all'espressione della propria libertà, di qui l'esigenza di tutelare i diritti sociali.
Buon finesettimana!
supramonte
Già il catastrofismo... a volte un po' di sane frasi apocalittiche fanno bene allo spirito... il punto è che quando raggiungiamo questo livello di pessimismo vuol dire che siamo alla frutta... cioè siamo in preda alla più cocente rassegnazione.
RispondiEliminaMa oltre a morire sempre più di fame la gente di questo Paese (non solo quella sempre più povera) è felice? O dorme, nel suo sonno etico, ed è frustrata?
RispondiEliminaAh... sì se diventerò famoso potrai dirlo (sei uno dei pochi che autorizzo). Ma hai scelto la persona sbagliata su cui puntare...
RispondiEliminaL'indifendibile italia...
RispondiEliminaMah..se qualcuno volesse "liberarci" con un colpo di stato di questo impresentabile governo, sicuramente prevarrebbero le nostre difese verso i metodi democratici e insieme la difesa dell'italia. Insieme alla consapevolezza che questo orrore, prima o poi, passerà...
L'italia ha una tradizione democratica e civile, che esula da questi cinque anni da incubo, e in questo merita una difesa...