Ci sono due Ivano Fossati, che si intrecciano, nella storia di questo musicista realmente straordinario. Il primo è quello delle canzoni raffinate, delle citazioni, dei testi splendidi e difficili. Luminose gemme d'autore, come “Discanto”, “Le confessioni di Alonso Chisciano”, “La disciplina della terra”, “La barca di legno rosa” e moltissime altre. Un'unione felice di testa e cuore. E c'è un Fossati all'apparenza più leggero, più spensierato. Non “pop”, non di secondo piano: semplicemente meno chiuso. Per trovarlo bisogna tornare all'inizio della carriera, o rifarsi a quell'orrida (scusate) canzone che è “La mia banda suona il rock”. Però il tempo invecchia e, se si è fortunati, migliora, accresce l'intensità e smussa asprezze ed ingenuità. Tra anni fa “Lampo viaggiatore” trovava Fossati in stato di grazia, ma senza troppi affanni: una “svolta” verso la bellezza dell'essenzialità, con quelle parole praticamente perfette. Di nuovo, oggi, con “L'arcangelo” c'è un discorso politico. Non quello in senso stretto, ma quello della politica vista da chi non la fa, da chi la subisce e non ne comprende fino in fondo il senso. L'indignazione o la rassegnazione di moltissimi di noi. E per cantarle, Fossati sceglie la via breve della concisione. A discapito, a volte, della forma musicale, non sempre splendente. Se una canzone come “Il battito” nasconde sotto una vena malinconica e bellissima una feroce critica alla “...cultura davvero sottostante”, “La cinese” è un divertissement puro, perfino un po' fanciullesco. E' un Fossati a tratti spiazzante, dove le canzoni d'amore sono disincantate e un po' ermetiche. Non ci sono guizzi memorabili ed una sorta di “già sentito” affiora qui e là. “L'arcangelo” riprende ritmi inusitati e lontani nel tempo (un rock alla “Mia banda...”): c'è il cha cha cha ironico di un ritrovarsi in “Reunion”, i quasi anni sessanta di “Aspettare stanca”. Insomma un Fossati impalpabile, sfuggente. Fare un capolavoro ogni tre anni non si può e non è consentito aspettarselo. Questo disco viaggia facile facile su rotte sghembe, ma per nulla banali. E poi, diciamocelo, è pur sempre abbondantemente sopra la media del 90% della musica italica. C'è gente che neanche in trent'anni riuscirebbe a scrivere una sola canzone come Fossati. E che continua imperterrita a non cambiare mestiere.
http://www.ivanofossati.net/
L'arcangelo e la pazienza
Commenti
Il nuovo lavoro del vecchio Ivano non l'ho ancora sentito. E comunque non commento perché il Bretone questo week end sarà a terra, forse verrà a controllarci , e siccome dice che di musica non capisco una sega mi tengo alla larga dagli insulti. Anzi no.
RispondiEliminaA me “la mia banda” piace.
Ecco fatto, potete anche sputarmi!
:-)
Ma va! A ME non piace, mica a tutti. Ah, Le Roi Bretone...
RispondiEliminaSalutamelo caldamente, come sai tu. Io, prima o poi, devo vedervi insieme: deve essere uno spettacolo. E diglòi che se mi controlla dovrà essere gentilissimo: che io sono sensibile.
Daniè
Sai che hai proprio ragione sulle due anime.
RispondiEliminami rendo conto, ora che ci penso, che non conosco bene Fossati, da essermene fatta un'idea precisa. So che mi piacciono moltissimo alcune canzoni, alcune sue collaborazioni sono state fondamentali per molti artisti.. ma se dovessi tracciare un profilo di Fossati, mi verrebbe solo da dire che è un artista "complesso".
Senti, io non ho detto la mia sul blog parallelo (il commento presente è di lory): volevo dire che sono assolutamente contraria!!!
Primo: noi seguiamo le letture attraverso la lista di AMICI che consente l'accesso al solo blog pre-definito, pertanto la presenza di più d'un blog ci complicherebbe la vita.
Secondo: basta aggiungere nei tag una categoria PERSONALE, ad es. e compilarla quando si ha voglia. Al lettore resterà la libertà di leggere, o meno, commentare, o meno, ogni singolo post, come sempre.
Ecco, non sdoppiarti: mi creeresti problemi!!!
ahahahha
ciao macca, sereno fine settimana.
Anne
Ieri c'è stata una meravigliosa imitazione a Zelig. Una delle poche cose belle di quella trasmissione
RispondiEliminaammetto spudoratamente che non ascolto fossati
RispondiEliminaFossati è sempre Fossati. Mi dispiace profondamente non poter acquistarlo, in quanto i prezzi sono eccessivi. Tuttavia, trovo il Lampo Viaggiatore un capolavoro di Poesia, che mi ha riaperto gli occhi su Ivano.
RispondiEliminaPs, io non sto così male. La mia era solo una riflessione.
RispondiEliminaricordo Fossati dal vivo a Trento, un dodici anni fa. un fan per un paio di volte urlare "la mia banda suona il rock!" e poi riprovarci all'ora dei bis e l'artista non cagarlo nemmeno di piega.
RispondiEliminabel concerto, però, nei bis aveva fatto "panama", la mia preferita (alla salute del fan de la mia banda).
PS: la disciplina della terra la considero una mezza fregatura. bone domenie (improvviso, non sono sicuro che sia veramente friulano)
Ciao felice domenica.
RispondiEliminaSe passi dal mio blog,
ho messo una cosa simpatica su
Catania.
Un caro saluto
Stellina
Ti dirò che non l'ho ascoltato ancora tutto, sono arrivato sino a La Cinese, oggi pomeriggio lo ascolterò tutto. Per ora mi sembra un buon disco e niente più.
RispondiEliminaBuona Domenica!
Comunque La disciplina della terra NON E' una fregatura.
e perché, cara democrazia non merita una citazione? cmq lui dice che questo disco è nato velocissimo, senza riscritture, senza grossi ripensamenti, e questo secondo lui si sente...
RispondiEliminae anche a me la mia banda suona il rock piace!
ecco...
c.