Buchi d'intenzione
E' pieno di buone intenzioni, questo programma: zeppo di visioni che, realizzate, davvero farebbero del futuro Italico una sorta di bengodi. Da qui ad allora ci sarà il tempo e la poca ragione umana a fare la differenza. Nel miscuglio fin troppo ottimista, mancano un paio di ingredienti. Il primo è una cattiveria politica che reputo necessaria per portare a compimento le ipotesi scritte e pensate. Trovo che sarebbe una buona cosa cercare di avere una forte connotazione alla “battaglia”, ove essa sia foriera di uno spirito che desidera cambiare anche la mentalità delle persone, di elevare questo Paese di una spanna sopra la mediocrità ed il populismo. Se Prodi è sempre apparso fin troppo remissivo e condiscendente, il resto dell'Unione dovrà pur fare i conti con lo slancio che perderà smalto con lo scorrere dei mesi e degli anni e bisognerà rinnovarlo ogni giorno: non c'è più tempo. La seconda osservazione è che manca chiarezza su molte cose. Mi preme, soprattutto, cercare di capire che sarà del sistema telecomunicativo dell'Italia, da dove verrà una sua reale indipendenza: anche qui troppo fumo, non si trova l'arrosto. Blande proposte, quasi subito smentite dagli stesi relatori, impelagati a non dar fastidio a qualcuno. Da qui possiamo anche parlare della generica, impalpabile e buonista posizione sui temi della Giustizia. Così non va: è massacrata, dileggiata ed asservita agli scopi privati di troppe persone. Campo su cui spargere sale e rinnovare la coltura. Eppure, anche in questo caso, ci sono troppe cose sospese, perfino giudizi quasi benevoli nei confronti di riforme scellerate d incostituzionali. Cambiarle semplicemente migliorandole non è cosa, non lo è per niente. La distanza che separa i due schieramenti deve essere maggiore, netta: un taglio chirurgico e senza anestesia. Sembra che si abbia paura di far “male” ad un'opposizione che, è bene ricordarlo, potrà sempre contare sui miliardi, le televisioni e i deliri di Berlusconi, visto che perfino questo benedetto conflitto d'interessi, seppur cambiato, sarà tranquillamente aggirabile. Io sottoscrivo questo Programma, perchè sono convinto che sia un buon punto di partenza. Mi auguro solo che ci si premuri di avere fiato per correre fino al traguardo. Con il sostegno di un grande pubblico, che non fa mai male.
Anche su Kilombo.
E' pieno di buone intenzioni, questo programma: zeppo di visioni che, realizzate, davvero farebbero del futuro Italico una sorta di bengodi. Da qui ad allora ci sarà il tempo e la poca ragione umana a fare la differenza. Nel miscuglio fin troppo ottimista, mancano un paio di ingredienti. Il primo è una cattiveria politica che reputo necessaria per portare a compimento le ipotesi scritte e pensate. Trovo che sarebbe una buona cosa cercare di avere una forte connotazione alla “battaglia”, ove essa sia foriera di uno spirito che desidera cambiare anche la mentalità delle persone, di elevare questo Paese di una spanna sopra la mediocrità ed il populismo. Se Prodi è sempre apparso fin troppo remissivo e condiscendente, il resto dell'Unione dovrà pur fare i conti con lo slancio che perderà smalto con lo scorrere dei mesi e degli anni e bisognerà rinnovarlo ogni giorno: non c'è più tempo. La seconda osservazione è che manca chiarezza su molte cose. Mi preme, soprattutto, cercare di capire che sarà del sistema telecomunicativo dell'Italia, da dove verrà una sua reale indipendenza: anche qui troppo fumo, non si trova l'arrosto. Blande proposte, quasi subito smentite dagli stesi relatori, impelagati a non dar fastidio a qualcuno. Da qui possiamo anche parlare della generica, impalpabile e buonista posizione sui temi della Giustizia. Così non va: è massacrata, dileggiata ed asservita agli scopi privati di troppe persone. Campo su cui spargere sale e rinnovare la coltura. Eppure, anche in questo caso, ci sono troppe cose sospese, perfino giudizi quasi benevoli nei confronti di riforme scellerate d incostituzionali. Cambiarle semplicemente migliorandole non è cosa, non lo è per niente. La distanza che separa i due schieramenti deve essere maggiore, netta: un taglio chirurgico e senza anestesia. Sembra che si abbia paura di far “male” ad un'opposizione che, è bene ricordarlo, potrà sempre contare sui miliardi, le televisioni e i deliri di Berlusconi, visto che perfino questo benedetto conflitto d'interessi, seppur cambiato, sarà tranquillamente aggirabile. Io sottoscrivo questo Programma, perchè sono convinto che sia un buon punto di partenza. Mi auguro solo che ci si premuri di avere fiato per correre fino al traguardo. Con il sostegno di un grande pubblico, che non fa mai male.
Anche su Kilombo.
caspita, in qualche modo cambio il mondo, insomma :)
RispondiEliminanoi ci saremo per cercare di far cambiare le cose (la speranza è l'ulitma amorire, dicono...)
RispondiEliminaun bacio elisa
Daniele, questa sera a Otto e mezzo, dovrebbero parlare dei fatti di Sassuolo.
RispondiEliminaQui abito e la situazione del quartiere di Braida la conosco. Ciao e buoma fine settimana.
vado in Toscana a festeggiare il compleanno di una prozia: 100 anni!
Stavo pensando...
RispondiEliminaI programmi sono sempre pieni di buone intenzioni,per me sono inutili, per me l'importante è governare, e per questo spero che arrivi il messia...
Stavo pensando...
RispondiEliminaLa libertà di espressione è uno dei fondamenti della democrazia, e tu fai benissimo a dire ciò che tisenti.
Quando dico "Il messia" ironicamente, intendo dire che mi piacerebbe che nella politica del nostro paese ci fosse più serietà e amor di patria oltre al rispetto di tutti i cittadini sia di destra che di sinistra.
Siccome nella nostra bella nazione non c'è allora spero nell'impossibile...(ironicamente)
Uhm non so, mi sembrano tutte ciacole. A sto punto vanno (forse) a governare senza dire una parola di quello che faranno. E' il programma 'a sorpresa'! Un assegno in bianco che gli diamo in mano, ma che paghiamo noi. Io personalmente non sono convinto. Voterò Rosa nel Pugno perchè sono anticlericale, questa è l'unica certezza.
RispondiEliminaUn abbraccio
Salvo