Tutto è connesso
E' un film americano, “Syriana”. Il che non è un difetto, ma potrebbe anche non essere un pregio. L'idea è che se gli USA si criticano lo facciano sempre mantenendo una solida convinzione della loro idea della Democrazia e dei fatti del mondo. Un po' come se con una mano si flagellassero e con l'altra si assolvessero. E questo non è un documentario, non è un film low-budget, tutt'altro. Perciò una solida distanza a priori va presa. Se si ribalta questa convinzione è merito di molti elementi. Il primo è quello dello sfondo, su cui gli USA appaiono un po' da comprimari, inseriti in un contesto finanche più grande di loro, dove muovere a piacimento le pedine non è più così semplice. Si ha, poi, la netta impressione che si voglia far vedere la punta dell'iceberg: quello che sta sotto è molto, molto peggiore. Non scevro da difetti (alcune situazioni un po' troppo “emotive”, quasi a voler ricordare che un film deve anche far commuovere, all'americana, appunto) e di alcuni passaggi francamente incomprensibili, dovuti all'intreccio di più storie e, soprattutto, più piani di analisi, “Syriana” riesce però indubbiamente a decollare. Lo fa perchè è, in primis, un bel film: un film parlato, affatto spettacolare (se per spettacolo intendiamo quello del modello thriller di denuncia), molto ben interpretato. Ma la cosa più importante è che un film che smuove il desiderio di capire; capire come vanno le cose, in un'area come quella medio-orientale che è cruciale per il futuro di tutti, non solo degli Stati Uniti. Ed è già molto. Credo vi siano tantissime domande a cui andrebbe data una risposta: “Syriana” le pone, ma non dà la soluzione. E' una sorta di indicazione ad impegnarsi, per comprendere, e forse, giudicare. Gli USA non ci fanno bella figura, ma quella è realtà, non finzione. Se ne può parlare, si dovrebbe.
(Up date; ho fatto un giro sui Blog di "Splinder" e devo dire che il film è stato massacrato. Chissà, forse sono io che vedo cose che non ci sono...).
Commenti
Certo è più interessante un film che stimola domande, più che uno che fornisce risposte.
RispondiEliminaSarà il lago che ispira :)))
buona domenica
non ho visto il film, ma leggendo le varie recensioni mi viene da pensare che se anche hollywood comincia a prendere le distanze dala politica estera sanguinaria dell'amministrazione repubblicana, beh, vuol dire che qualcosa proprio non va
RispondiEliminaprobabilmente andrò a vederlo in settimana, mi ha proprio incuriosito
ciao caro buona domenica
luca
Qui il mio post su Syriana http://tisbe.splinder.com/post/7283119
RispondiEliminacià cià
A me il film è piaciuto molto. I sordi e i ciechi lo massacrano...
RispondiEliminaIl film è buono. Ma non per tutti. Insomma bisogna avere un buon bagaglio conoscitivo sull'argomento per poterlo ben interpretare.
RispondiEliminaInoltre il regista spesso da' l'idea di voler mettere troppa carne sul fuoco, tanto da confondere anche un attento spettatore.
A presto.
a me non è dispiaciuto affatto. In certi punti (la storia dei 2 kamikaze) è un pò semplicistico ma è un film robusto con ottimi attori. Molto meglio di Munich, tanto per citare un altro film "politico". Bye!
RispondiEliminasiccome io di recensione ho visto solo la tua, mi hai convinto ed andro' a vederlo.
RispondiEliminaio cucino, bado alla casa, erelax.
oggi ci vuole proprio...
buon pomeriggio...
non conosco ancora il film, ti saluto solo, ciao
RispondiEliminaGrazie a te per essere passata dalle mie parti.
RispondiEliminaSe ti piace il genere dai uno sguardo a "Insider".
Salutoni
Stavo pensando...
RispondiEliminaOttima anlisi, da vero critico,complimenti.
Mi trovo in perfetta sintonia con quello che posti.
Se ti interessa la dietrologia all'italiana ti consiglio "I banchieri di Dio".
RispondiEliminaForse lo hai già visto...
E' uno dei film che voglio vedere in questo periodo! ti farò sapere...
RispondiEliminaa me il film ispira parecchio. Ti farò sapere anch'io...
RispondiElimina:)
notte e buona settimana.
Sil
quando mia figlia era piccola abbiamo letto insieme la storia di un marzianino che faceva amicizia con un piccolo terrestre. La cosa che ancora ricordo, perché mi colpì, era che sul pianeta dal quale l'extraterrestre veniva, ci si inchinava con profondo ripetto di fronte ad una buona domanda, non a una risposta. La domanda è tensione, la risposta è pacificazione. evviva le domande, allora, se ci spingono a cercare...
RispondiEliminac.
L'ho letto, i dati che ho riportato vengono dall'articolo di Travaglio.
RispondiEliminaLe bastonate erano solo ipotetiche eh :)
Buona giornata anche a te!
Un’opera coraggiosa, dura, molto complessa, parlatissima, non sempre facile da seguire e in cui non tutto è chiaro al massimo.
RispondiEliminaMa questi ultimi aspetti non invalidano il risultato finale e l’abilità del regista di creare un costante clima di ansia e paranoia: un film che è un dovere vedere per rendersi conto in che mani siamo e quanto poco conti ognuno di noi, strumentalizzati, pilotati… burattini guidati da burattinai intoccabili, visibili e invisibili.
Concordo.
RispondiEliminaDifficile, non perfetto, ma sicuramente stimolante. Stimolante nel suggerire di documentarsi, di guardarsi intorno.