Happy Birthday
Lo so: è domani, non oggi.
Però, per quello che vorrei dirti, un giorno vale l'altro.
Sai, l'altro pomeriggio, ho intravisto, immediatamente, come sarebbe stata la tua vita, se non avessi svoltato, un giorno, in un'altra direzione. Ho visto come avresti coltivato un'insoddisfazione in maniera discreta, come è tuo costume: dal tuo viso traspare sempre così poco, come i passaggi delle nuvole in un cielo stranamente azzurro, chè non lo aspettavamo.
Quando dico che siamo prigionieri non lo faccio per amore del pessimismo, quello che tante volte mi hai rinfacciato e che anche tu frequentavi quando ti pareva il momento: è una considerazione banale, chiedi in giro chi non si sente costretto da cose, da persone, da situazioni.
Dovremmo imparare ad accettare che ogni nostra decisione viene pagata e, anche se credi di non avere più credito, c'è sempre qualcuno disposto a dividere le spese.
Non so se sarebbe stato diverso: per me sì, senza dubbio.
Non so neppure se l'ancora della ragionevolezza e della comprensione avrebbe aiutato a non fare andare le nostre barche alla deriva: non lo voglio sapere, ho imparato a non chiedermelo più.
Però lascia che ti immagini con le tue abitudini, le idiosincrasie ed il tuo sorriso immenso, così come ho imparato a volerti, a desiderare che i nostri momenti s'intrecciassero.
Auguri, allora.
E nella banalità di un ricordo liso, nella piattezza del già sentito, vorrei essere la voce dissonante di chi non ha bisogno, poi, di dire molto per farti capire ciò che è sempre stato.
E sempre sarà.
Lo so: è domani, non oggi.
Però, per quello che vorrei dirti, un giorno vale l'altro.
Sai, l'altro pomeriggio, ho intravisto, immediatamente, come sarebbe stata la tua vita, se non avessi svoltato, un giorno, in un'altra direzione. Ho visto come avresti coltivato un'insoddisfazione in maniera discreta, come è tuo costume: dal tuo viso traspare sempre così poco, come i passaggi delle nuvole in un cielo stranamente azzurro, chè non lo aspettavamo.
Quando dico che siamo prigionieri non lo faccio per amore del pessimismo, quello che tante volte mi hai rinfacciato e che anche tu frequentavi quando ti pareva il momento: è una considerazione banale, chiedi in giro chi non si sente costretto da cose, da persone, da situazioni.
Dovremmo imparare ad accettare che ogni nostra decisione viene pagata e, anche se credi di non avere più credito, c'è sempre qualcuno disposto a dividere le spese.
Non so se sarebbe stato diverso: per me sì, senza dubbio.
Non so neppure se l'ancora della ragionevolezza e della comprensione avrebbe aiutato a non fare andare le nostre barche alla deriva: non lo voglio sapere, ho imparato a non chiedermelo più.
Però lascia che ti immagini con le tue abitudini, le idiosincrasie ed il tuo sorriso immenso, così come ho imparato a volerti, a desiderare che i nostri momenti s'intrecciassero.
Auguri, allora.
E nella banalità di un ricordo liso, nella piattezza del già sentito, vorrei essere la voce dissonante di chi non ha bisogno, poi, di dire molto per farti capire ciò che è sempre stato.
E sempre sarà.
è un messaggio così bello, così intenso, così affettuoso, che non trovo un commento all'altezza
RispondiEliminacosì ti abbraccio e ti faccio i migliori auguri anche io, vecchio mio
mille di questi giorni
ciao
luca
che bella lettera ... mi sarebbe piaciuto essere il destinatario di parole così sentite e vere
RispondiEliminagrazie dell'abbraccio, ti ringrazio qui.
RispondiEliminaBelle parole...
stai bene.
Giù_
C'è un post per te :))
RispondiEliminaciao sensibile Daniele!
RispondiEliminaCredo di odiarti per quei due DVD... li cerco da una vita (e forse anche 2) e non li trovo. Comunque, buon WE!
RispondiEliminaP.S.: Se puoi procurarmeli, fammelo sapere...
Auguri Danielone! E' un periodo un po' così, ma passerà! Grazie della visita che ricambio con lo stesso spirito e affetto.
RispondiEliminaSalvo-Kafkahigh
:)
RispondiElimina...auguri sì, di cuore ;-)
RispondiEliminaLe parole che hai scritto valgono molto di più di un qualunque regalo. Io gli auguri li faccio a te, perchè tutto trovi una sua collocazione, anche il dolore o la malinconia.
RispondiEliminafreestate