Scarabocchi
E' di così poca fantasia, e d'altrettanto interesse, scrivere qualcosa su di un Referendum, il giorno prima delle votazioni. E' che questo momento di consultazione mi irrita profondamente. Non nella sostanza, verso cui bisogna, perlomeno, accostarsi con il rispetto che si deve ad uno strumento democratico, ma nell'obiettivo. Sono convinto che alcune parti di questa Riforma, messa in piedi con modi perlomeno discutibili, e da parte di Politici avvezzi più alla destabilizzazione che alla pratica dell'approfondimento, non siano del tutto da scartare: almeno non a priori. Argomenti come la delega alle Regioni sulla Sanità o sulle decisioni riguardanti l'organizzazione Scolastica vanno sviscerati e dibattuti: non è detto che “piccolo” non sia bello. Peraltro, ed è qui il motivo della mia irritazione, non serve cambiare una Costituzione per farlo. Il “Federalismo” spurio proposto è un'ipotesi traballante e di facciata, ove i danni superano di molto i vantaggi. La Carta Costituzionale non è ancora pronta per una riforma così radicalmente infruttuosa, complessa e mal gestibile. Si sa che sono avvenuti parecchi cambiamenti nella sua sostanza, durante gli anni, mantenendo intatta la sua dote di collante Democratico di questo Paese. Di più, molto di più, servirebbe un vero cambiamento di rotta dettato dal mutamento della mentalità di chi ci Governa, ed anche della Nostra. Giocare con questa Utopia è stato sempre un mio diletto. Proprio perchè immutabile, il pensiero dell'Italia, che guarda se stessa, blocca, estremizza e soffoca un procedimento di cambiamento, auspicato da tutti, ma mai realmente radicato nelle coscienze. Questa sarebbe la vera Lotta da intraprendere, dal proprio quotidiano fin su, a quelle che si definiscono “le alte sfere”. Una Nazione moderna, se vogliamo “federale”, non ha bisogno di scarabocchi ed abbozzi, ma di quadri incorniciati e definiti, realizzati da persone che credono che la le cose vadano affrontate, non evitate o ridimensionate.
E' di così poca fantasia, e d'altrettanto interesse, scrivere qualcosa su di un Referendum, il giorno prima delle votazioni. E' che questo momento di consultazione mi irrita profondamente. Non nella sostanza, verso cui bisogna, perlomeno, accostarsi con il rispetto che si deve ad uno strumento democratico, ma nell'obiettivo. Sono convinto che alcune parti di questa Riforma, messa in piedi con modi perlomeno discutibili, e da parte di Politici avvezzi più alla destabilizzazione che alla pratica dell'approfondimento, non siano del tutto da scartare: almeno non a priori. Argomenti come la delega alle Regioni sulla Sanità o sulle decisioni riguardanti l'organizzazione Scolastica vanno sviscerati e dibattuti: non è detto che “piccolo” non sia bello. Peraltro, ed è qui il motivo della mia irritazione, non serve cambiare una Costituzione per farlo. Il “Federalismo” spurio proposto è un'ipotesi traballante e di facciata, ove i danni superano di molto i vantaggi. La Carta Costituzionale non è ancora pronta per una riforma così radicalmente infruttuosa, complessa e mal gestibile. Si sa che sono avvenuti parecchi cambiamenti nella sua sostanza, durante gli anni, mantenendo intatta la sua dote di collante Democratico di questo Paese. Di più, molto di più, servirebbe un vero cambiamento di rotta dettato dal mutamento della mentalità di chi ci Governa, ed anche della Nostra. Giocare con questa Utopia è stato sempre un mio diletto. Proprio perchè immutabile, il pensiero dell'Italia, che guarda se stessa, blocca, estremizza e soffoca un procedimento di cambiamento, auspicato da tutti, ma mai realmente radicato nelle coscienze. Questa sarebbe la vera Lotta da intraprendere, dal proprio quotidiano fin su, a quelle che si definiscono “le alte sfere”. Una Nazione moderna, se vogliamo “federale”, non ha bisogno di scarabocchi ed abbozzi, ma di quadri incorniciati e definiti, realizzati da persone che credono che la le cose vadano affrontate, non evitate o ridimensionate.
La cosa che mi colpisce è che sarebbe stato intelligente fare un bel federalismo fiscale: vuoi mettere Silvio che paga l'ici alla provincia di SS? La Sardegna solo con quell'introito avrebbe festeggiato per l'eternità! Invece siccome si credon furbi proprio quello non l'hanno messo, che simpatici mattacchioni!
RispondiEliminaInutile dire.... "FORZA NO!!!"
RispondiEliminaChe il referendum si spazzi via la Lega e chi li ha resi così importanti con ministeri e leggi aberranti!!!!
Grazie tante per gli auguri, Daniele!!!
federalismo fiscale? Neanche la lombardia ci avrebbbe sputato sopra, ti assicuro, che casette qui e là ne ha: in città, in campagna...
RispondiEliminapoi era qui che si paventavano le orde di bergamaschi e bresciani armati di clava (e di polenta taragna, aggiungo io) scendere a valle guidati da calderoli paludato di bianco?
RispondiEliminaCredo che quest'utopia con cui giochi sia l'unica vera possibilità, e che sia resa ancora più necessaria dal mal costume e dalla pessima qualità umana ed intellettuale della media dei nostri politici. La riforma della scuola, che in questo momento in cui è stata congelata, non ho proprio idea di che piega possa prendere, ed è una matassa urgente da sciogliere.
RispondiEliminaI 100 giorni passano...un pò di pepe al ...?!?!
Ma che vuoi che gli freghi a questi dei 100 giorni. Non si parla più neanche di legge sul conflitto, non sono riusciti a dare neanche una giusta legnata al ddl Castelli.
RispondiEliminaChe qualcosa di buono ci sia nella riforma è vero, ma non si riforma la struttura di un Paese a colpi di maggioranza. E questo è già un ottimo motivo per votare NO.
Buona domenica Daniele, e complimenti ad Anna!
Lunedì/Martedì pomeriggio, per un caffè?
RispondiEliminaNel mio paesino Profondonord, alle ore 12, aveva votato neppure il 20% degli elettori. Mi piace interpretarlo come un buon segno :))))
RispondiEliminaBuona domenica
su questa riforma (e per il metodo anche sulla precedente) l'unica cosa da scrivere è NO. La Carta va aggiornata ma con il consenso della maggioranza (non basta quella politica al governo) ma di tutti gli italiani. Quello che meraviglia che questo lo dicono tutti ma poi al momento opportuno chi governa fa la sua riscrittura e amen con relativo spreco di denaro pubblico per il referendum
RispondiEliminaFacendosi due conti (che sicuramente voi avete già fatto, ma io sono lento...) al sud c'è storicamente meno affluenza, al nord c'è più interesse per la vincita dei sì, non c'è quorum ...:-(
RispondiEliminaMi devo grattare?!? sapete: da genoano sono abituato a soffrire, ma c'è un limite, e poi il calcio è un gioco, ma qui...
Ora mi chiedo: quale può essere lo scenario se la spuntano sti pedanti-pesanti-padani?
Lo scenario sarebbe quello di una "riforma" monca, buttata lì, con il solo scopo di reggere a teorie federali come quelle della Lega che sono, più che altro, slogan di propaganda. Il caos che si genererebbe sarebbe a discapito, al solito, dei cretini onesti e che lavorano. C'è spazio, ripeto, per discutere una riforma che dia alle Regioni la sovranità su alcune questioni, pure importantissime, ma con gradualità e facendo in modo che le cose funzionino. Sennò ci ritroveremo con due soggetti mal messi. e a chi credi verranno a chiedere i soldi per andare avanti?
RispondiEliminaDaniele
Io credo che non ci sia tanto da discutere: le modifiche sono da bocciare, da qualsiasi punto di vista le osservi. Nella forma e nella sostanza. Al solito, mi hanno disorientata le ragioni dei pochi incerti SI con i quali mi sono confrontata. Nel mio caso erano i soliti qualunquisti del cazzo, gente che il senso dello Stato non sa neanche dove sia di casa. Ci sono connazionali ai quali certi concetti entrano più facilmente nel culo che in testa. Facciamocene una ragione.
RispondiEliminaMiiiiinchia, stasera sono avvelenata! Sarà il caldo?