Due cose, nel marasma
Nel guazzabuglio di questa Finanziaria, di cui si fan i conti senza l'oste, dato che nascerà, probabilmente, solo oggi, mi pare di poter cogliere la mancanza di un punto qualificante ed un'ennesima rivalsa. Ciò che manca è una trattazione adeguata del “problema” lavoro, specialmente in quella sua estensione problematica e deviata che è il cosiddetto “lavoro temporaneo”. La “Legge 30” va rivista, in maniera precisa su quelle parti che consentono l'applicazione di particolari contratti che, in questi anni, sono stati usati in maniera minima o nulla, sopratutto in rami dell'economia ove si parla di grandi numeri occupazionali (in primis l'industria metalmeccanica o manifatturiera). E' chiaro, ormai, che la precarietà obbligatoria, divenuta, “de facto”, una forma stabile di occupazione assai instabile, è una chiazza da depurare (non da epurare, comunque). Nell'applicazione di una Finanziaria così vasta e pesante, disincentivare le forme più deleterie di applicazione di questi contratti gioverebbe senz'altro al recupero, almeno parziale, di una certa stabilità occupazionale, laddove, e non con merito, il lavoratore dipendente è e resta la principale figura da tassare. Unitamente al rinnovo dei contratti degli Statali, questo capitolo, in pratica inesistente, crea una falla anche ideologica nel programma dell' Unione, che, in campagna elettorale, val bene ricordarlo, sui temi del lavoro era stata, se non chiara, piuttosto determinata. Il numero di contratti atipici, tra l'altro, proprio nel comparto Statale si basa su numeri elevatissimi, se, per esempio, la sola Università di Udine, che è un Ateneo di dimensioni medie, conta sulla prestazione di ben 300 di queste figure. Ecco, allora, che nel complesso di una situazione sì grave, eludere lo scoglio del lavoro e della sua durata, della sua tutela e della sua incentivazione, come unica fonte di reddito onesta e costruttiva diventa ostacolo di proporzioni assai preoccupanti.
La rivalsa, invece, si attua sulla pelle, ancora, degli studenti Italiani. Magari bisognerebbe dire degli studenti “pubblici”, cioè di coloro che s'affidano all'istruzione che uno Stato obbligatoriamente deve dare: distinzione da fare, visto che le Scuole Private godono di una simpatia vieppiù crescente (ma non per tutti, sopratutto per quelli che non possono o vogliono permettersele). La civiltà di uno Stato si rispecchia nella propria formazione, nella Cultura e nell'Istruzione dei giovani: inutile parlare, poi, di speranze deluse se l'Istruzione Pubblica viene regolarmente, quasi sadicamente, presa di mira nella giungla dei soliti tagli di spesa. Siamo allo sfascio, e non è solo dagli articoli di “colore” (mancanza di carta igienica, genitori costretti all'autotassazione per comperare il materiale di pulizia etc. etc.) che lo si evince, ma dalla difficoltà oggettiva di insegnanti ed alunni di fare e ricevere una formazione moderna, adatta e supportata. Sembra, quasi, che ci si dimentichi che una persona istruita sarà un probabile cittadino lavorativamente adatto a far crescere se stesso e il paese, pur non dimenticando che il lavoro, in senso generale, è ormai quasi utopia. Eppure, appena usciti da una riforma, come quella Moratti, aliena da ogni utilità pratica e buona di intenzioni inapplicabili, si ricade a mannaia sulle teste dei bambini e degli insegnati. Segnale oltremodo preoccupante da parte di quella Sinistra che, magari autocelebrandosi un pò, è stata indicata come culla dell'intellettualità Italiana.
Anche su "Kilombo".
Ed, a proposito di lavoro, vi invito a leggere qui ed a aderire.
Nel guazzabuglio di questa Finanziaria, di cui si fan i conti senza l'oste, dato che nascerà, probabilmente, solo oggi, mi pare di poter cogliere la mancanza di un punto qualificante ed un'ennesima rivalsa. Ciò che manca è una trattazione adeguata del “problema” lavoro, specialmente in quella sua estensione problematica e deviata che è il cosiddetto “lavoro temporaneo”. La “Legge 30” va rivista, in maniera precisa su quelle parti che consentono l'applicazione di particolari contratti che, in questi anni, sono stati usati in maniera minima o nulla, sopratutto in rami dell'economia ove si parla di grandi numeri occupazionali (in primis l'industria metalmeccanica o manifatturiera). E' chiaro, ormai, che la precarietà obbligatoria, divenuta, “de facto”, una forma stabile di occupazione assai instabile, è una chiazza da depurare (non da epurare, comunque). Nell'applicazione di una Finanziaria così vasta e pesante, disincentivare le forme più deleterie di applicazione di questi contratti gioverebbe senz'altro al recupero, almeno parziale, di una certa stabilità occupazionale, laddove, e non con merito, il lavoratore dipendente è e resta la principale figura da tassare. Unitamente al rinnovo dei contratti degli Statali, questo capitolo, in pratica inesistente, crea una falla anche ideologica nel programma dell' Unione, che, in campagna elettorale, val bene ricordarlo, sui temi del lavoro era stata, se non chiara, piuttosto determinata. Il numero di contratti atipici, tra l'altro, proprio nel comparto Statale si basa su numeri elevatissimi, se, per esempio, la sola Università di Udine, che è un Ateneo di dimensioni medie, conta sulla prestazione di ben 300 di queste figure. Ecco, allora, che nel complesso di una situazione sì grave, eludere lo scoglio del lavoro e della sua durata, della sua tutela e della sua incentivazione, come unica fonte di reddito onesta e costruttiva diventa ostacolo di proporzioni assai preoccupanti.
La rivalsa, invece, si attua sulla pelle, ancora, degli studenti Italiani. Magari bisognerebbe dire degli studenti “pubblici”, cioè di coloro che s'affidano all'istruzione che uno Stato obbligatoriamente deve dare: distinzione da fare, visto che le Scuole Private godono di una simpatia vieppiù crescente (ma non per tutti, sopratutto per quelli che non possono o vogliono permettersele). La civiltà di uno Stato si rispecchia nella propria formazione, nella Cultura e nell'Istruzione dei giovani: inutile parlare, poi, di speranze deluse se l'Istruzione Pubblica viene regolarmente, quasi sadicamente, presa di mira nella giungla dei soliti tagli di spesa. Siamo allo sfascio, e non è solo dagli articoli di “colore” (mancanza di carta igienica, genitori costretti all'autotassazione per comperare il materiale di pulizia etc. etc.) che lo si evince, ma dalla difficoltà oggettiva di insegnanti ed alunni di fare e ricevere una formazione moderna, adatta e supportata. Sembra, quasi, che ci si dimentichi che una persona istruita sarà un probabile cittadino lavorativamente adatto a far crescere se stesso e il paese, pur non dimenticando che il lavoro, in senso generale, è ormai quasi utopia. Eppure, appena usciti da una riforma, come quella Moratti, aliena da ogni utilità pratica e buona di intenzioni inapplicabili, si ricade a mannaia sulle teste dei bambini e degli insegnati. Segnale oltremodo preoccupante da parte di quella Sinistra che, magari autocelebrandosi un pò, è stata indicata come culla dell'intellettualità Italiana.
Anche su "Kilombo".
Ed, a proposito di lavoro, vi invito a leggere qui ed a aderire.
è ancora presto per dire.
RispondiEliminadi certo fare una manovra che coniuga rigore, sviluppo ed equità può rischiare di risultare un vero marasma... vedremo.
supramonte
Sul tema scuola molti nostri governanti passati, presenti ...ed ahimé futuri dovrebbero essere costretti a imparare a memoria le opere complete di Don Milani; sul tema generale dell'economia bisogna sforzarsi enormemente ad allontanare il più possibile l'incubo del modello Argentina. Temo che il cacciavite di Prodi assomigli troppo al gioco delle tre carte di Berlusconi. Che il Signore voglia che io sia smentito.
RispondiEliminal'innestatore
Non capisco come 'una repubblica fondata sul lavoro' possa fondarsi sul precariato strutturale - e sono sempre più arrabbiata, per questo.
RispondiEliminaUn saluto e un sorriso.
Ecate
siamo in una gravissima situazione, e peggio ancora in un clima di caccia alle streghe che non porterà a nulla di buono...
RispondiEliminaQuesto trascurare l'istruzione pubblica è criminale. Sappiamo bene quali danni ha fatto (e fa ) l'ignoranza in questo paese.
RispondiEliminaUn abbraccio, caro Daniè, a presto!
Kafkahigh
Legge 30 rivista..
RispondiEliminasiamo più drastici: diciamo che andrebbe gettata nel cesso e che occorrerebbe tirare la catenella affinchè non riemerga più..
la chiamano legge sulla flessibilità, invece è una porcheria che crea insicurezza, precariato, terrore in chi è così inquadrato...
comunque in molte aziende, in questa fase, stanno arrivando gli ispettori del lavoro, per stabilire se dietro un co.co.pro, si cela lavoro dipendente a tutti gli effetti...
la scuola privata superagevolata dai politici catto-democristiani o catto-destrosi è un altro aspetto penoso che ci fa mal figurare al cospetto di gran parte dell'europa, dove l'istruzione pubblica funziona eccome!
Ottima analisi che condivido.
RispondiEliminaBuon week-end, di ritorno dalla latitanza.
Stavo pensando...
RispondiEliminaNO COMMENT
Precariato, tagli alle scuole, aumento di tasse ai soliti poveracci, adesso anche pronto-soccorso a pagamento... Avevo esultato per questa vittoria della sinistra, pensavo che almeno la scuola, la cultura...Pensavo: magari si tolgono qualche privilegio vergognoso... non so il cinema, il teatro, la piscina, il ristorante...mille euro dallo stipendio, qualcosina pro-forma diciamo, tanto per partecipare ché mal comune... mezzo gaudio. E invece fanno schifo come gli altri e Prodi è pure meno divertente...
RispondiEliminaCaro Daniele, tu certo ne capisci più di me, anche per la tua posizione dicimo così, "istituzionale", Magari io dirò solo sciocchezze, ma mi pare che la mancanza di questo aspetto relativo alla formazione, quale investimento per il futuro di un paese, sia stato riconosciuto carente anche dalla sinistra. Voglio pensare, perché sono sotto sotto ingenua e in buona fede, che il disatro abissale lasciato nei conti dello stato dal precedente governo, e che fin dai primi giorni questo governo ha iniziato (e lo ha detto) a scoprire ancora peggiore del prevedibile (vedi per esempio i famosi lavori pubblici iniziati per politica demagogica e già "scoperti" economicamente) abbia costretto a delle scelte, sia pur dolorose, del tipo arrivare al più presto al rialllinemaneto dei conti pubblici, anche secondo le tirate d 'orecchie della comunità europea, che se ben ricordate sono arrivate, con irritazione di Prodi, esattamente poche settimane DOPO la fine del governo Berlusconi (ed è molto probabile che ne fosse più lui il legittimo destinatario) e a rimandare ad un secondo round la fase degli investimenti, quali la formazione in toto certamente è per un paese civile che voglia crescere anche economicamente(critica e posizione mi pare avanzate anche da confindustria).
RispondiEliminaTemo che il vecchio - bambole non c'è una lira, condizioni parecchio le prime mosse di questo governo. E col precedente, con buona pace di Fini e delle sue dichiarazionni populiste di ieri, che mi è capitato di sentire, io tasse in meno non ne ho pagate. Posso solo dire che essendo certa della mia correttezza, ho rifiutato il disonesto occhio strizzato del condono, a mio avviso vero ricatto di stato. Sarebbero state estratte a sorte delle dichiarazioni per controllli? beh, la mia è stata"estratta a sorte" tutti gli anni, con pretese chiaramente viziate, e in un caso sono dovuta ricorrere (=pagare) addirittura all'avvocato per non pagare imposte non dovute.
Non dico che questo governo mi entusiasimi, ma almeno non vedo più la faccia delo cavaliere che spara cazzate a raffica ogni secondo e su ogni canale TV. Che ci sarebbero state lacrime e sangue, lo sapevo, perché i miracolli li fa solo Gesù Cristo (per chi ci crede) e sono convinta che la devastazione di questi ultimi cinque anni di governo di destra noi (comuni elettori e esborsatori di tasse) non li conosciamo e forse non li conosceremo mai, comunque non si correggono certo con un colpo di bacchetta magica nel giro di pochi mesi, soprattutto con una maggioranza così risicata, e una opposizione così rissosa e ancora incerta di ciò che vuol fare di se stessa. Vedi l'ondivago casini che studia per diventare da grande presidente della repubblica? mah...
per ora non è neppure certo che passi in Parlamento questa proposta. Io starei ancora un po' a vedere che succede...
ps. scordavo: come gesto di buona volontà, si potrebbero per esempio confrontare i costi della scorta che pretendeva Berlusconi con quelli della quale si accontenta Prodi. Non riappianano certo i conti dello stato, ma se era un gesto di buon senso che si voleva...
RispondiEliminaPreferisco leccarmi le ferite in silenzio e tenermi fuori dal dibattito...
RispondiEliminaUn giorno di questi esploderò. Garantito!
Per dire.
RispondiEliminaLe scuole saran prese male, ma idem i famosi "enti pubblici". Non azzardo percentuali, ma almeno nella mia direzione metà (metà!!) degli impiegati sono precari. A tempo determinato, a cocopro, assunti da un'azienda esterna per non farli figurare comunali, quando comunque reggono un servizio per il comune.
E le attrezzature non esistono. La carta igienica, penne e matite, ce li portiamo da casa. Non ci son soldi nemmeno per le cartucce della stampante, in qualche periodo ho fatto i permessi a mano.
E non sono in un comune di provincia.
Mi spiace un sacco che per una volta invece che tassare solo l'ente pubblico, rompano i maroni ai dirigenti d'azienda, ai proprietari dei suv e a chi prende seimila euro al mese.
Io, poi, che non posso beneficiare un cazzo dell'aumento degli assegni familiari. Che ai collabratori non spettano!
ciao, spero sia passato il brutto periodo!!
RispondiEliminaHo fatto la cococo anch'io, però c'è anche la colf che di fronte alla proposta di essere messa in regola preferisce lavorare in nero, e non pagare una lira di tasse. Ufficialmente è una disoccupata, neppure una precaria. Eticamente, è una ladra. E questo è un esempio.
RispondiEliminaL'ultima volta che sono stata a Roma, in una settimana non ho avuto una ricevuta fiscale, dall'albergo al bar per il caffè: è una delle famose "zone grigie"?
Quanti lavoratori dipendenti part time , o pensionati conosco che fanno lavoretti senza darti una ricevuta?
Tutti quei soldi poi a quali tasche li tolgono? Presumo a quelle dello stato, che poi le viene a chiedere anche a me. Però nessuno si sente ladro, sono tutti furbi.
E' sempre colpa degli altri e le cose vanno male, ma nella mia esperienza, ho notato che se appena posso fregare, frego.
La pausa sigarettta caffè dell'inserviente in opedale, in orario di lavoro, diventata tre quarti d'ora ((la ricordo bene, perché ero in fila al Pronto Soccorso), la chiacchieratina con la collega mentre tu sei in fila allo sportello e inizia ad avere il sangue agli occhi, perché pensi a quello che avresti potuto fare nel frattempo....
mai nessuno pensa che a volte, non dico sempre,a volte, chi guadagna di più lavora anche di più, o è più brillante, o più bravo, insomma non è semplicemente un miracolato dalla fortuna ma se lo guadagna fino in fondo. E' giusto che chi guadagna di più, paghi più tasse, ma per dire, se solo chi ci ha governato negli ultimi cinque anni avesse dato alalo stato italiano quello che alo stato spettava, forse non straemmo qui a parlare di questa finanziaria, e a espriemre astio per chi, non essendo posttelegrafonico ma facendo per esempio il dirgente, o l'imprenditore, o il medico, si è fatto e si fa un culo maggiore, lavora più ore , rischhia di più a livello civile e penale e , guarda caso, a volte guadagna anche di più. Chissà perché...
cominciassero TUTTI a pagare le tasse, quelle che devono, poche o tante, nè più nè meno, e poi ne sarebbe bello riparlarne. Scommettimao che salterebbero fuori i soldi per la carta igienica e le cartucce per le stampanti?
RispondiEliminaMentre nel mio comune è stato speso (giunta di destra) un miliardo commissionato a ditta amica per fare un orrore architettonco che tutti i cittadini odiano, e infatti ora verrà demolito. Visto che la giunta non è cambiata, magari dalla stessa ditta... quanta cancelleria ci poteva recuperare il comune, e magari anche gli attaccapanni per i ragazzi delle scuole medie, che hanno banchi delle elementari tutti rotti e nessun attaccapanni?
Nel marasma, ci stanno anche queste cose, penso, o perlomeno a me fanno incazzare nera.
recensita daniele... faticaccia...
RispondiEliminahttp://www.bloggoverno.net/?p=463#comments
ciao!
supra
Flora, è la guerra dei ricchi e dei poveri?
RispondiEliminaIl mio compagno è un imprenditore. Prende venti volte il mio stipendio, io che sono una comunale con un secondo lavoro, pur di sopravvivere. Chi lavora di più tra noi? Chi rischia? Lui forse ha fatto investimenti giganteschi, io ho investito sulla mia salute, visto che non ho diritto alla malattia, e sulla mia vita, sbranata da ore di lavoro senza potersi permettere un cavolo di pausa caffè. E sempre con l'incognita di poter lavorare ancora alla fine dell'ennesimo contrattino.
Siamo tutti, tutti sullo stesso piano. Il dirigente come l'impiegato, il manager come l'operaio. Peccato che la vita costi a me esattamente quanto all'imprenditore... e ben venga che si usino due pesi e due misure.
guarda che l'aspetto guerra fra ricchi e poveri, che è fra l'altro è sempre comoda (divide et impera) l'hai sollevato tu. Io personalmente ho detto che sono stufa dell'evasione fiscale, di pagare fior di tasse e non aver servizi adeguati (ad esempio sul fronte della salute, dove se voglio avere i servizi, alla fine li pago da privata, perché i tempi sono talmente lunghi che a patologia guarita, fare un'analisi non mi pare avrebbe più senso, e quest'anno, per esempio, mi sono beccata fra l'altro mille euro di eco doppler d'urgenza sborsati di tasca mia. Ma come anche Daniele sa, non perché sono la stonza che non vuole aspettare, ma perché ne avevo bisogno in tempi strettissimi, e dopo che in Pronto soccorso mi avevano quasi rovinata, ho preferito altre vie) e vorrei anche si prendesse atto, una buona volta che vivere a Milano o in altre zone d'italia comporta spese ben diverse, basti pensare agli affitti, e questo problema è emerso fortemente con le lotte sindacali dello scorso anno per il rinnovo del contratto del personale dei trasporti pubblici, che infatti stralciava milano dal resto d'Italia, prevedendo stipendi un po' più alti, anche se non granché
RispondiEliminaFra l'altro vorrei farti notare che sono l'unica a non aver detto che questa finanziaria fa schifo, anche se certo pagherò più tasse e avrò meno servizi.
Due pesi e due misure mi pare che infatti siano stati messi in conto, a me piacerbbe però che tutti pagassero le tasse che devono, e poi avessero, a prescindere dalla tassa pagata proporzionalmente al reddito, gli stessi diritti e gli stessi servizi. Cosa che ora non è.
Circa il resto del tuo discorso: ma hai una visita in ballo da febbraio per problemi cardiaci da stress a 36 anni e non riesci a trovare il tempo di farla, anche perché lavori sedici ore al giorno,per garantire il lavoro dei tuoi operai e il reddito per le loro famiglie? e non ci dormi la notte, perché ne senti la responsabilità, e fai turni a sorpresa alla tre di notte di domenica, in pieno in inverno con neve e ghiaccio per controllare (grazie anche al famigerato suv, che magari ti ha salvato la pelle) che il lavoro sia soddisfacente per il committente e così il lavoro continui ad esserci per tutti, tu e le tot famiglie che sopravvivono grazie al fatto che ti stai spaccando il culo in quattro? e se magari il costo di ogni singolo operaio, in tasse allo stato, non fosse una volta e mezzo lo stipendio che gli dai, magari ne assumeresti qualcuno in più, e ci sarebbe lavoro in più. E non è investire in salute questo, secondo te, giacché non ti puoi permetter di ammalarti se non di domenica, perché hai l'agenda piena di appuntament che non puoi rimandare, sempre per via delle resposabilità che ti senti? e se un cretino se ne frega delle norme di sicurezza che gli hai spiegato, vai tu in tribunale, anche di fronte a cose che fanno ridere persino il sindacato. Io ho subito errori e inesattezze degli impiegati pubblici, che mi sono costati tempo e denaro, ma mai nessuno mi ha chiesto nemmeno scusa.
Se tu fai tutto questo, accidenti se hai ragione di lamentarti perché prendi uno stipendio che è un ventesimo di chi lo fa!
Però tu dici solo che il tuo compagno prende venti volte quello che prendi tu, ma non giustifichi il perché. Questo è molto significativo, secondo me.
Non voglio sminuire il lavoro di nessuno, ma le code in comune, in posta le faccio anch'io, e non ho mai visto un impiegato corrrere se non in vista della fine turno, alla fantozzi. Saranno quelli assunti, che ti devo dire? Ti auguro che assumano a tempo indeterminato anche te.
ps. e senza tener conto che visto che il tuo compagno (così dichiari tu) è così benestante, forse il tuo secondo lavoro non brilla proprio di onestà, e magari lo rubi a qualcuno che ne ha più bisogno di te (il tuo così facoltoso compagno è talmente avaro da non assisterti almneo un pochino economicamente? ma che razza di "famiglia" siete?)
RispondiEliminae non è nemmeno vero che la vita costi allo stesso modo all'imprenditore o all'operaio. Se il tuo lavoro prevede seicento chilometri di macchina in un giorno, è evidente che non puoi comprarti la cinquecento, nè ti puoi presentare al cliente in jeans e maglietta, cosa che nessuno trova disdicevole per un operaio, nè puoi offrire una pizza al cliente come cena di lavoro per discutere di una commessa, e potremmo andare avanti.
RispondiEliminaMa che dici, forse non l'hai letta bene, ma non è a sentire i commentatori una finanziaria "ostaggio della sinistra radicale"? Preoccupiamoci piuttosto del povero ceto medio (da settemilionidilirealmeseinsù) tartassato!
RispondiEliminaIl mio compagno non abita con me, non mi mantiene ne' è parte della "mia" famiglia, tantomeno del mio 730. Io mantengo me e mio figlio da sola, vacanze e altre menate incluse, e se vado in rosso non mi para il sedere nessuno. I tuoi discorsi, aimé, li ho già sentiti da lui, e contestati con eguale forza. Ma proprio perchè vedo la sua vita da vicino mi sento di non essere d'accordo con te: la differenza tra il mio lavoro (con una laurea e specializzazioni varie, altrettante ore lavorative e rischio di rimanere a casa al primo errore, mio o "scaricato" da altri) e il suo (che per esser imprenditori non basta darsi da fare, c'è bisogno di capitale, o di azienda di papà ereditata) non è tale da giustificare il rapporto stipendio uno a venti.
RispondiEliminaMi chiedi se mi faccio chilometri sotto la neve? eccome. Finisco di insegnare alle nove di sera a parecchi chilometri da casa, per farne altri cento al giorno per andare in ufficio alzandomi alle sei (la benzina però non la scarico da nessuna parte..).Io come moltissimi altri.
E per avere una visita, anch'io devo andare privatamente. Giusto oggi vado a pagare 700 euro, che per un imprenditore sarà un tantino meno pesante che per me, che rinuncio a quasi uno stipendio.
Negli uffici comunali non si fa un cazzo? ..allora i blogger dovrebbero essere tutti comunali, non pensate?
Suvvia. Il divario tra chi ha mille euro da gestirsi (o "ruba" lavoro ad altri per averne addirittura mille e qualche centinaio) e chi ne ha settanta l'anno è spaventoso. Il pane lo compro io allo stesso prezzo vostro. E non dirmi, te ne prego, che sono giustificata a mettermi jeans e maglietta, perchè non mi è concesso purtroppo. E la pizza a pranzo tutti i giorni può essere un'idea, peccato che neppure quella la posso scaricare. Idem per l'iva su macchina e quant'altro.
Posso comprendere che a tutti dia fastidio quando gli si tocca il proprio seminato, ma quando il costo della vita è uguale per tutti, non vedo perchè non commisurare le imposte in modo equo, finalmente.
(niente di personale, flora, rispetto la tua idea, ci mancherebbe).
Aggiungo un ultima cosa (e poi la smetto giuro! :D). Alle mie contestazioni, mi viene risposto sempre "eh, ma te è diverso, tu non c'entri, tu sei un caso a parte...". Mi rifiuto di credere di essere l'unica cretina d'Italia sottopagata meritevole di rispetto.
RispondiEliminaC'è un punto su cui mi incazzo a bestia: "io lavoro di più, quindi prendo di più".
RispondiEliminaNono, un cazzo.
Fino a otto anni fa ero un'agente di commercio. Mi facevo gli svariati chilometri di cui parli, non c'eran sabati e domeniche, telefono sempre acceso e rogne continue. E un ottimo risultato economico, indubbio.
Per un'imposizione pesante che la vita mi ha regalato, ho dovuto mollare.
Il confronto di stipendio da prima a ora è SCANDALOSO.
Non posso accettare la tua tesi, mi spiace. Dai per scontato che chi sta a mille al mese un po' se lo cerca, non lavora quanto te, non investe quanto te, non si sbatte di stanchezza o di ore di lavoro a ritmi disumani (se solo immaginassi quanto sanno trattarti come una merda, solo perchè sei un dipendente...), non si sveglia all'alba e può vestirsi da "poveraccio" mentre tu non puoi. Ma via. Che discorsi sono.
Ma dico...pensi di lavorare solo te??
E sotto sotto... siam sempre noi a lavorare in nero?? Noi che abbiamo un cud bello preciso, cartellino tutti i giorni, che sui cococo non abbiamo ne' ferie ne' malattia ne' assegni familiari...e siamo stratassati.... siamo a nero dove, dove, spiegami!
Perchè diamine questa differenza? Io parlo di equità, tu non mi sembra proprio.
E sulla malignità dei regali in denaro.. le famiglie separate...lascia perdere. Che non sei solo fuori strada, ma spareresti senza volerlo delle baggianate enormi. E nel mio caso, decisamente offensive.
Posso capire la tua indignazione, ma solo dal tuo punto di vista, perché avevo specificato che non mi riferivo a te, ma qualsiasi dottore in economia e commercio ti può confermare che il trucchetto del 730 e due famiglie è diffuso e amato, così come è amato fare più alto l'assegno di mantenimento ai figli, da parte del padre, perché su quei soldi non paga tasse. Mi spiace tu abbia frainteso, perché ripeto io facevo un esempio non riferito alla tua situazione, ma se non conosci una cosa non vuol dire non esista.
RispondiEliminaContinuo però a pensare - e quanto a problemi , non conosco i tuoi, ma molto bene i miei di salute - continuo ad esser della convinzione che la retribuzione del lavoro deva esser proporzionale alla qualità e quantità dello stesso. Per fortuna, col crollo del muro di Berlino persino nei Paesi dell'est certe cose sono cambiate.Se l'idraulico ti aggiusta il rubinetto e quello continua a sgocciolare, tu stai zitta e lo paghi , ritieni giusto pagarlo lo stesso? oppure pretendi che l'artigiano raggiunga il risultato per il quale era stato ingaggiato, ritendendolo altriment un ladro? Non si era forse impegnato a garantirti un risultato? Solo avvocati e medici possono permettersi di non farlo ed essere pagati lo stesso.
Risponditi dentro di te, che io la mia risposta la conosco.
Se tu poi sei un invalido, allora entriamo in un altro ambito ancora: è giusto che la società civile, per quanto possibile, si prende in carico, almeno in parte , della tua incapacità di lavorare.
E sì, conosco persone che stanno a mille al mese (non te per carità,lo specifico sennò ti incazzi e offendi di nuovo) che si lagnano ma non fanno nulla per migliorare la loro posizione.
Ci sono molte cose strane e contraddittorio in ciò che scrivi, , ma capisco che tu possa esser esasperata, e questo, se non giustifica, aiuta a capire molte cose.