L'animale Italiano
L'animale Italiano è stanziale, territoriale: conosce a menadita il suo territorio e lo marchia dandogli confini precisi, di solito bar o pizzerie.
L'animale Italiano è geloso dei suoi possedimenti: li condivide con tribù di esemplari simili, essenzialmente riconoscibili dalla stessa parlata, dalla stessa smania di sembrare dei coraggiosi, ma solo tutti assieme.
L'animale Italiano pattuglia il territorio frequentando i cardini dei confini: “wine bar” dove l'happy hour fa felici solo i gestori, gli animali si illudono ubriachi, invece.
L'animale Italiano difficilmente guarda oltre il suo territorio, oltre ciò che a fatica pensa ogni giorno.
L'animale Italiano, per natura, delega, evita, raggira i problemi: elegge suoi rappresentanti che gestiscano tutti i territori, che vi facciano delle migliorie e che dicano che tutto va bene, perchè questo vuole sentire.
L'animale Italiano se ne lava le mani: non deve pensare lui agli altri, non deve preoccuparsi di chi, nel branco, è un isolato, uno diverso.
L'animale Italiano tende a sopravvalutare il suo pensiero: Egli non pensa, parla di riflesso, copia le idee degli altri, le spaccia per sue e se ne dimentica.
L'animale Italiano si accontenta di poco: fare il minimo, nel suo lavoro, fare casino con il branco e tirare l'euro il 15 del mese.
L'animale Italiano ha una guida incontrastata, superiore a tutte le tribù, che veglia sui territori: la TeleVisione, panacea e meraviglia del Mondo.
L'animale Italiano non si sforza di capire: sa che la Verità è una, che solo la TV parla a ragione veduta.
L'animale Italiano gode nella chiacchiera e nella rissa: è tendenzialmente un attaccabrighe, ma mai per motivi seri, altrimenti non sarebbe divertente.
L'animale Italiano non si incazza, se non quando gli toccano le cose importanti: il telefono, la macchina e la squadra di pallone.
L'animale Italiano è felice, tutto sommato.
Sa che, prima o poi, le cose si sistemano: non importa se ci rimettono altri Animali simili, se la Giustizia non paga, se non c'è equità.
Sa che ciò che è provvisorio, con calma, diventa definitivo e prima o poi ci si dimentica di tutto.
Sì, perchè l'Animale Italiano non ha memoria, ma guarda indietro sempre con nostalgia, pur non sapendo nulla, pur non volendo ripensare a nulla.
L'animale Italiano non cambierebbe mai il suo Paese, mai.
Io sono un Animale Italiano.
Io sto cercando di capire il mio Branco.
Se non ci riuscirò, userò la mia testa e solo quella.
Ci provo.
L'animale Italiano è stanziale, territoriale: conosce a menadita il suo territorio e lo marchia dandogli confini precisi, di solito bar o pizzerie.
L'animale Italiano è geloso dei suoi possedimenti: li condivide con tribù di esemplari simili, essenzialmente riconoscibili dalla stessa parlata, dalla stessa smania di sembrare dei coraggiosi, ma solo tutti assieme.
L'animale Italiano pattuglia il territorio frequentando i cardini dei confini: “wine bar” dove l'happy hour fa felici solo i gestori, gli animali si illudono ubriachi, invece.
L'animale Italiano difficilmente guarda oltre il suo territorio, oltre ciò che a fatica pensa ogni giorno.
L'animale Italiano, per natura, delega, evita, raggira i problemi: elegge suoi rappresentanti che gestiscano tutti i territori, che vi facciano delle migliorie e che dicano che tutto va bene, perchè questo vuole sentire.
L'animale Italiano se ne lava le mani: non deve pensare lui agli altri, non deve preoccuparsi di chi, nel branco, è un isolato, uno diverso.
L'animale Italiano tende a sopravvalutare il suo pensiero: Egli non pensa, parla di riflesso, copia le idee degli altri, le spaccia per sue e se ne dimentica.
L'animale Italiano si accontenta di poco: fare il minimo, nel suo lavoro, fare casino con il branco e tirare l'euro il 15 del mese.
L'animale Italiano ha una guida incontrastata, superiore a tutte le tribù, che veglia sui territori: la TeleVisione, panacea e meraviglia del Mondo.
L'animale Italiano non si sforza di capire: sa che la Verità è una, che solo la TV parla a ragione veduta.
L'animale Italiano gode nella chiacchiera e nella rissa: è tendenzialmente un attaccabrighe, ma mai per motivi seri, altrimenti non sarebbe divertente.
L'animale Italiano non si incazza, se non quando gli toccano le cose importanti: il telefono, la macchina e la squadra di pallone.
L'animale Italiano è felice, tutto sommato.
Sa che, prima o poi, le cose si sistemano: non importa se ci rimettono altri Animali simili, se la Giustizia non paga, se non c'è equità.
Sa che ciò che è provvisorio, con calma, diventa definitivo e prima o poi ci si dimentica di tutto.
Sì, perchè l'Animale Italiano non ha memoria, ma guarda indietro sempre con nostalgia, pur non sapendo nulla, pur non volendo ripensare a nulla.
L'animale Italiano non cambierebbe mai il suo Paese, mai.
Io sono un Animale Italiano.
Io sto cercando di capire il mio Branco.
Se non ci riuscirò, userò la mia testa e solo quella.
Ci provo.
che bello rileggerti, vecchio mio
RispondiEliminati abbraccio
luca
Bel pezzo, Daniè.
RispondiEliminaBentornato.
...ama vivere con i soldi del branco
RispondiEliminaio sono una lince, oggi.
RispondiEliminama domani gatta.
Eh già, proprio così: bravo e buono ma nun glie toccà ...il telefono, la macchina e soprattutto il pallone (si è visto come è andata con lo "scandalo"...).
RispondiEliminaBentornato Gemellone!!! In forma più che mai! Sai cosa manca a questo pezzo? L'Aria sulla IV corda di J.S. BACH...
RispondiEliminaED E' DAVVERO COME ESSERE A QUARK!!!
:-)))
"L'animale Italiano ha una guida incontrastata, superiore a tutte le tribù, che veglia sui territori: la TeleVisione, panacea e meraviglia del Mondo...."
RispondiElimina..." Io sono un Animale Italiano.
Io sto cercando di capire il mio Branco.
Se non ci riuscirò, userò la mia testa e solo quella.
Ci provo...."
Chiusura totale verso gli altri, in particolare nei confronti di tutto ciò che culturalmente è differente, VS tolleranza e multietnicità.
Noi ci associamo al tuo passo finale.
Con buona pace di quegli esemplari di animali italiani che a mò di gatto (con tutto il rispetto per queste creaturine che noi adoriamo!!!!), segnerebbero i confini perfino con la pipì, pur di creare barriere sociali!!!!!
Istituiamo la specie protetta..proteggi l'italiano con il cervello..
RispondiEliminaI miei genitori si sono sposati con l'Aria sulla IV corda. Sarà per quello che ne sono scaturiti interessanti esemplari di essere umano.
RispondiEliminaE quanto al post: ha ragione Prodi, siamo un paese impazzito.
tamas
Tanto amo l'Italia, quanto disistimo una certa italietta... ;-)
RispondiEliminaUn saluto, Paolo.
si potrebbe sempre pensare ad una migrazione in branco come i lemmings...
RispondiElimina(anche se a onor del vero, quella del suicidio di massa, seppur allettante pensando ai miei vicini di casa, è solo una leggenda metropolitana della tundra :)
Giornata frenetica, niente pranzo, lavoro...
RispondiEliminaUn saluto che accumuna tutti Voi!
A domani.
Daniele
io sono apolide allora. :-)
RispondiEliminaUn abbraccio caro Daniele.
Andrea
senza patria allora... mi giro intorno e quel che vedo lo sento "straniero"...
RispondiEliminanon ci riuscirai. (e lo sai) un'analisi del genere sul cosa significhi essere una nimale italiano presuppone una tua non appartenenza al branco, ovvero: non hai portato il cervello all'ammasso... quindi...
RispondiEliminaDi questi tempi meglio esser cane sciolto...
RispondiEliminaOttimo post.Davvero
RispondiEliminas.
La testa è un pezzo da sfondamento.
RispondiEliminamah. ciao danié. Non chiamare troppo spesso, via.
RispondiEliminaCaspita, non che sia molto positiva questa immagine...Nessuna chance di riscatto?
RispondiEliminaNonostante i pochi contatti con i tuoi post, non mi pare tu appartenga ad una simile "descrizione"...
Buona giornata!
Ciao Daniele, e bentornato, un po' bentornato anche a me. Grazie del tuo passaggio sul mio blog che non è rimasto inosservato, nonostante non abbia risposto subito. L'alba sta arrivando
RispondiEliminaBentornato e Ben 'passato' dalle mie parti. Di animali in questo paese ce ne sono troppi, solo che la catena alimentare e' invertita rispetto alla natura. In cima in fatti non troviamo fieri predatori come l'aquila o il leone, ma biechi parassiti, come i nostri politici.
RispondiEliminaUn abbraccio
Salvo - Kafkahigh
Vivo isolata come un batterio in provetta. Non ho nostalgie.
RispondiEliminaE non sono felice.
Ma del branco non me ne frega una beneamata mazza.
Secondo me non te ne frega niente manco a te.
Che post!
RispondiEliminaUn ritorno in grande stile ...
Che animale che sei :)
alla prossima,
Lorenzo
ciao daniele, passo a farti un saluto e ad augurarti un buon fine settimana...oggi mi sento giù e..."fuori come un poggiolo"...penso troppo alle mie "cause perse" ...tu sai a cosa mi riferisco...spero di riprendermi nel w.e.
RispondiEliminaa proposito ...almeno tu hai notizie?
Ciao Daniele,
RispondiEliminaNel nostro blog ed in quello di Tisbe (e di altri) stiamo lanciando una campagna a favore della finction della Rai “Il padre delle Spose”, con Lino Banfi nel ruolo del padre di una ragazza omosessuale.
Il nostro è il tentativo di contrastare una campagna lanciata contro la trasmissione che sta invitando molte persone (anche via e-mail) a chiedere lo spostamento ad altro orario o addirittura la cancellazione del programma.
Invitiamo tutti ad aderire, passando da Tisbe o da noi.