Un vecchio frammento
Sì, mi ricordo.
Ma sono frammenti, senza il loro tempo, che sono messi lì a rincorrersi.
Il mio abbraccio,alla Stazione, la tua schiena magra, la camicia a fiori e un sorriso tirato.
E' diverso, adesso, che non c'è più distanza, ma solo verità.
Il caos del tuo studio, quelle due sediole scomode e il tuo lavoro, come il mio,senza passione, ma con impegno.
Il pomeriggio afoso, nudo, che si trascina affannato e lucido.
Poi diviene notte, insonne e tersa, un affogare nelle nostre braccia.
“Stasera ceniamo a casa”.
“Come vuoi. Cucini tu?”.
“Cos'è...non ti fidi? Mi pigli in giro?”.
“Sì, con te gioco sempre”.
E quel gioco nella continua in una città vuota.
Chissà dove vanno le frasi, i pensieri, quando tra due persone di cose da dire non ce ne sono più.
Forse si bloccano tra quelle non dette e il loro limite, il cielo, ma più in alto.
O, semplicemente, se ne stanno tra le cose che un giorno possono servire.
Solo che, quando le cerchi, poi, non le trovi mai.
Sì, mi ricordo.
Ma sono frammenti, senza il loro tempo, che sono messi lì a rincorrersi.
Il mio abbraccio,alla Stazione, la tua schiena magra, la camicia a fiori e un sorriso tirato.
E' diverso, adesso, che non c'è più distanza, ma solo verità.
Il caos del tuo studio, quelle due sediole scomode e il tuo lavoro, come il mio,senza passione, ma con impegno.
Il pomeriggio afoso, nudo, che si trascina affannato e lucido.
Poi diviene notte, insonne e tersa, un affogare nelle nostre braccia.
“Stasera ceniamo a casa”.
“Come vuoi. Cucini tu?”.
“Cos'è...non ti fidi? Mi pigli in giro?”.
“Sì, con te gioco sempre”.
E quel gioco nella continua in una città vuota.
Chissà dove vanno le frasi, i pensieri, quando tra due persone di cose da dire non ce ne sono più.
Forse si bloccano tra quelle non dette e il loro limite, il cielo, ma più in alto.
O, semplicemente, se ne stanno tra le cose che un giorno possono servire.
Solo che, quando le cerchi, poi, non le trovi mai.
O vin di cirì di inzornâsi dal "Alc al è alc e nuie al è nuie" a chê che e dîs "Il Signôr al mande il frêt daûr dal gaban che si à". E gjavâsi la pôre di falâ, parcè che ogni volte che si prove si fale.
RispondiEliminaDa noi invece, veneto, si dice che l' Signor manda le disgrazie paronde le spale che se han...
RispondiEliminastesso concetto, forma diversa.
Di parole perse nel silenzio, costrette nel silenzio che si scava nella solitudine, anche quando sei in compagnia, ne sto accumulando un bel po' anch'io...dove vanno? le mie stanno facendomi marcire l'anima, per così dire, e per il momento trovo requie in lunghi sonni imbottita di sonniferi, anche se ugualmente sogno paludi e acque limacciose, che devo attraversare per arrivare dove nessuno mi vuole...
e quanto alle spalle, puoi essere robusto come un somaro, ma... una la dovrei operare, per esempio: trattare una tregua, per una volta?
:-(
buona domenica Daniele, credo proprio che valga la pena augurarsi una buona domenica fra fratelli in PPP! :O) nasone Giacomo
RispondiEliminaBella descrizione Giulia
RispondiEliminaeccoti, mi mancavano le tu descrizioni un po' maliconiche e ricche di "sentire".
RispondiEliminaBuona serata, Dani...
secondo me quando non ci sono piu' cose da dire non ci sono nemmeno piu' frasi ne' pensieri che si bloccano in cielo.
RispondiEliminasecondo me ci sono sempre altre cose da dire.
Ed ecco che il Gemellone mi ritorna nostalgico... sei salito anche tu su questo treno, passato anche per la tua stazione. Non lo so... stiamo invecchiando? Oppure è solo questo tempo che comincia a cicatrizzare tutte le ferite visibili ed invisibili di questa nostra prima vita?
RispondiEliminaE ringraziando sentitatamente per questo post e per i complimenti (davvero immeritati) che hai lasciato da me, ti auguro una buona settimana.
Per la colonna sonora... Frate', tu me provochi!
I could feel at the time
There was no way of knowing
Fallen leaves in the night
Who can say where they´re blowing
As free as the wind
And hopefully learning
Why the sea on the tide
Has no way of turning
More than this - there is nothing
More than this - tell me one thing
More than this - there is nothing
It was fun for a while
There was no way of knowing
Like dream in the night
Who can say where we´re going
No care in the world
Maybe I´m learning
Why the sea on the tide
Has no way of turning
More than this - there is nothing
More than this - tell me one thing
More than this - there is nothing
Anche secondo me di cose da dire ce ne sono sempre..
RispondiEliminaBasta solo trovare la forza di impegnarsi un po' a tirarle giù dal soffitto..
E' quello che forse, il più delle volte, manca!
Un bacione!
Ciao Daniè!
RispondiEliminaOggi è il tuo compleblog: auguri!
RispondiEliminami associo a bianca per gli auguri al blog...in quanto a te...c'è nostalgia e un velo di malinconia...non ti preoccupare...prima o poi i silenzi arrivano anche verso noi stessi...ancor di più con l'altro...ma sono momenti, in cui le cose girano per il verso storto...l'importante e che non si protraggano oltre un certo limite...parlatene, piangete insieme senza vergognarvi...respirate con lo stesso ritmo, accarezzatevi...ci sono molte cose non espresse che nel silenzio...se si riesce comunque a stare vicini...si dice più delle parole...e poi anche quelle torneranno...comunque succede anche quando la complicità è così forte che si ha la certezza che l'altro sappia già tutto di noi e noi dell'altro...oppure...se ti accorgi che ci sono percorsi diversi di maturità o crescita diversa in quel dato periodo di tempo...allora cerca di riprendere in mano la situazione e di ricondurla sul giusto binario...bè mi sono dilungata troppo chissà perchè a volte mi sembra di poter dare consigli e poi mi sento così scema...scusami ti auguro una buona giornata. :)
RispondiEliminaA si cjacare miôr cuant ch'a si sà ch'o sin scoltâts. A si a simpri alc di dî cuant che un a ti scôlte.
RispondiEliminaPuès dâsi ch'a no tu vedis plui nuje da dî parcé ch'a tu âs zà contât dut o parcé che l'interès di chê che scôlte al é limitât. Alore, sa no si sà gambiâ discors a si gambie di partner:-)
Bigo
ohooo, il compleblog!
RispondiEliminaauguri, macca :-)