Before I Leave
Cara, sperduta G.,
ciò che nelle parole non si legge è quello che più importa, quel che vive nell'Amore e che gli dà speranza. Così, dopo quelle che mi hai inviato, ho immaginato le frasi che non hai detto, che hai solo pensato, rimesse in un cassetto o perse per sempre.
Non avrebbe senso che io ti dicessi cosa si può o non si può fare: dato che non potrei riuscire a farlo per me, figuriamoci per gli altri. Sono convinto che il vero ostacolo sia la nostra cocciutaggine, l'imperativo è scontrarsi sempre e comunque con ciò che desideriamo, figli voluti dell'essere viziati.
Non perdiamo più, non lo ammettiamo, non possiamo: è come se nella battaglia il nostro nemico avesse arco e frecce, noi bombe atomiche. Di tutto quello che necessita, ed è poco, in realtà, sappiamo fare un quadro brutto e dimenticabile, per affannarci alla rincorsa di quel “qualcos'altro”, quasi sempre -sempre- indistinto ed anche pericoloso. E sul campo di questi scontri erigiamo castelli senza fondamenta, arrampichiamo certezze che ci colmano solo nel momento, spargendoci, poi, in pezzi sui campi delle sconfitte.
Così, mia cara, io intravedo una luce molto forte nel desiderio, che è naturale, di felicità, che si paga in contanti e senza alcun sconto. Poi, dimmi, ti resta qualcosa in tasca? Tra tutto ciò che è bianco in quelle righe ordinate, elettroniche e fredde, c'è altro? Non posso permettermi di dirti “...non volare, non pensare, non capire, vivi e sbaglia come tutti”, perchè nessuna scuola mi ha dato il diritto d'insegnare alcunchè. Più mi convinco che sia del tutto inutile, una nave destinata al naufragio, parlare ancora d'Amore, più vedo il tuo desiderio e la tua fragile perseveranza. Intorno, come le statue di quello stadio, una per ogni regione d'Italia (tranne una, la Rossa), ci sono mutismi voluti, che non durano mai veramente fino in fondo.
Oh, sì, chè la promessa più disattesa è quella di farla finita, per davvero, per tutti i giorni a venire, per tutte le volte che hai combattuto. Per quanto si possa pensare d'essere ascoltati, pensa, che in realtà comprendiamo ciò che ci è comodo. Uscendo ogni istante dalle tue storie cerca solo di non inciampare in un altro trabocchetto: anestetizzati contro la volubile e decorativa inutilità dei bei pensieri freddi come ghiaccio e taglienti come una spaccatura sulle tue labbra.
Ti sto solo dicendo -perdona- di essere te oltre te stessa, oltre ad un altro “prima” che diviene la prima di quelle statue, che non sa contare e che non saprà mai che ne mancherà sempre una.
E sempre non è uno spazio bianco.
Con affetto.
D.
Cara, sperduta G.,
ciò che nelle parole non si legge è quello che più importa, quel che vive nell'Amore e che gli dà speranza. Così, dopo quelle che mi hai inviato, ho immaginato le frasi che non hai detto, che hai solo pensato, rimesse in un cassetto o perse per sempre.
Non avrebbe senso che io ti dicessi cosa si può o non si può fare: dato che non potrei riuscire a farlo per me, figuriamoci per gli altri. Sono convinto che il vero ostacolo sia la nostra cocciutaggine, l'imperativo è scontrarsi sempre e comunque con ciò che desideriamo, figli voluti dell'essere viziati.
Non perdiamo più, non lo ammettiamo, non possiamo: è come se nella battaglia il nostro nemico avesse arco e frecce, noi bombe atomiche. Di tutto quello che necessita, ed è poco, in realtà, sappiamo fare un quadro brutto e dimenticabile, per affannarci alla rincorsa di quel “qualcos'altro”, quasi sempre -sempre- indistinto ed anche pericoloso. E sul campo di questi scontri erigiamo castelli senza fondamenta, arrampichiamo certezze che ci colmano solo nel momento, spargendoci, poi, in pezzi sui campi delle sconfitte.
Così, mia cara, io intravedo una luce molto forte nel desiderio, che è naturale, di felicità, che si paga in contanti e senza alcun sconto. Poi, dimmi, ti resta qualcosa in tasca? Tra tutto ciò che è bianco in quelle righe ordinate, elettroniche e fredde, c'è altro? Non posso permettermi di dirti “...non volare, non pensare, non capire, vivi e sbaglia come tutti”, perchè nessuna scuola mi ha dato il diritto d'insegnare alcunchè. Più mi convinco che sia del tutto inutile, una nave destinata al naufragio, parlare ancora d'Amore, più vedo il tuo desiderio e la tua fragile perseveranza. Intorno, come le statue di quello stadio, una per ogni regione d'Italia (tranne una, la Rossa), ci sono mutismi voluti, che non durano mai veramente fino in fondo.
Oh, sì, chè la promessa più disattesa è quella di farla finita, per davvero, per tutti i giorni a venire, per tutte le volte che hai combattuto. Per quanto si possa pensare d'essere ascoltati, pensa, che in realtà comprendiamo ciò che ci è comodo. Uscendo ogni istante dalle tue storie cerca solo di non inciampare in un altro trabocchetto: anestetizzati contro la volubile e decorativa inutilità dei bei pensieri freddi come ghiaccio e taglienti come una spaccatura sulle tue labbra.
Ti sto solo dicendo -perdona- di essere te oltre te stessa, oltre ad un altro “prima” che diviene la prima di quelle statue, che non sa contare e che non saprà mai che ne mancherà sempre una.
E sempre non è uno spazio bianco.
Con affetto.
D.
Dopo Lama arrivo qui e trovo un'altra bellissima lettera.
RispondiEliminaChapeau anche a te.
Sempre non è uno spazio bianco.
Sta frase mi ha colpita... ;-)
grande...stef
RispondiElimina...curioso il titolo...
RispondiEliminaCaro amato e sperduto D, non so né voglio sapere altro della prefazione di questo post. Dico solo che ogni tanto ti bacia la Dea del calamaio. E che se non sono gelosa di G è solo perché, da anni, ho messo il copyright sulla tua Anima!
RispondiEliminaanche io avrei voluto sapere del titolo.
RispondiEliminasaluti
Ciao Daniè!
RispondiEliminaAllora, belli, esplico.
RispondiEliminaCome al solito (per chi non se ne fosse accorto), anche questo è il titolo di una canzone, per sottolineare ancora una volta l'unione della musica con le parole (tutto sta nella mia mente non proprio sana...).
Nello specifico, "Prima che vada" (che nell'originale è un brano di Christian Fennesz, dal cd "Endless Summer", 2006) è una sorta di di giustificazione nei confronti di questa amica, a cui, come a molti, tardo a rispondere (o, forse, non so rispondere), anche perchè i temi che mi propone sono ardui.
Se non avete capito nulla, non preoccupatevi: non è colpa vostra, ma solo mia.
(Una compilation del Macca a chi mi dice di chi è la canzone "Rilkean Heart", titolo di un post di qualche tempo fa).
Daniè
L’unica forma di comunicazione privata che ci si può concedere in pubblico è questa, caro Daniele! Ci mancherebbe che ci spiegassi…. qui mi pare siano già in troppi ad aver perso il senso dei beneamati “cazzi propri”.
RispondiEliminaLa lettera è bellissima e non c’era nulla da capire. Punto.
Grazie comunque per la garbata precisazione.
E baci.
Ah... un commento per Lamadicorte: sapessi quanto hai ragione! ;-)))
RispondiEliminaPlease Don't Die (Robbie Williams)
RispondiEliminaLet me
Lie down
Please don't wake me
Nothing's
Sacred
And no one saved me
In my
Black eye
I can feel her
Moving
Closer
Cant you hear her
Only gift you gave to me
The self fulfilling prophecy
I need to change the sounds that shape my life
And if you die
before I leave
What on earth
Becomes of me
Look around
There's no one here
To love me
And hold me
Take me
Dancing
I love music
Keep on
Singing
We wont lose it
Picture
Me there
Missing no one
If young hearts
Run free
Why cant we go on
Go until they kick us out
We've everything to talk about
I could bring the song into your life
If you should die
Before I leave
What on earth
Becomes of me
Look around
There's no one here
To love me
And hold me
Maybe I've been away too long
I know I'm not always right
But is that wrong
They say there's nothing I cant do
I talk to strangers
And wave to you
If you should die
Before I leave
What on earth
Becomes of me
Look around
There's no one here
To love me
And hold me
And if you die
Before I leave
What on earth
Becomes of me
Look around
There's no one here
To love me
And hold me
rispolverando il tuo blog in cerca di questa stessa foto pubblicata uno o due anni fa...ricordo che era pubblicata in un post con una poesia, forse in inglese (se la memoria non mi tradisce) e ricordo che rimasi molto colpita dal post e dalla foto...mi faresti il piacere di dirmi dove cercare? In quale data precisa? lo rileggerei molto volentieri. grazie...per quanto riguarda la musica ti ringrazio per l'interessamento ma adesso meglio aspettare periodi migliori...(di accesso al pc intendo)...ancora grazie.
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