Frou-frou Foxes in Midsummer Fires
Gentile A.,
in realtà le cose che vorrei dirLe (stiamo sul Lei, ancora) sono solo due. La prima è che almeno una cosa ci unisce, anche se non è una qualità: la stazza. In quella, almeno sembriamo simili. Il mio è ovviamente un problema compulsivo: sa, lavoro per vivere, e ciò comporta grattacapi, piccoli e grandi problemi monetari, bazzecole del genere, insomma. Presumo che tutto questo Le sia alieno, esuli dalla “giornata tipo” che trascorre in ambiti ben più sereni: sempre lavorativi, per l'amor di Dio, ma di quel lavoro che io a fatica stento a definire tale. Perciò il fatto dei Suoi chili in più posso immaginare sia dovuto ad altro. E non mi dica che la mia è invidia: l'invidia ho imparato a non permettermela già da un po' (sa, penso sempre che la Vita sia un cerchio...). La seconda è che, in tutta sincerità, ammiro chi ha, come Lei, il coraggio di osare nel cambiamento, di dare “corpo” alle istanze di quella parte sempre più esigua di giovani (teniamoci fino ai 40, via) che di quest'Italia vogliono cambiare il volto, a partire dalla politica, che va svecchiata, sopra ogni altra cosa. Mi permetta anche una certa disillusione, però. Non credo che comparsate in TV (qualsiasi TV, anche quella che guardano in pochi) o sui giornali siano d'aiuto: sembra sempre che si denigri ciò che serve, alla fine, allo scopo. Come guardare i cartelloni pubblicitari di un film e dire che è brutto, a priori. Ecco io penso che se il cammino è difficile ci voglia meno incenso e più pedali, qualche vanteria che va rimessa in tasca e segni d'umiltà, almeno nel voler imparare. Il che non vuole dire divenire ciò che si combatte (il lassismo, i privilegi, gli sprechi), tutt'altro. Sa che le buone intenzioni lastricano le vie dell'Inferno, neanche del Limbo, dove, ahimè, molte nime buone come la Sua trovavano consolazione, d'essere ignavi, al più. Dico solo che ancora non è capitato che nessuno sia al di fuori della melma, nemmeno quelli che, all'apparenza, camminano saldissimi nelle loro convinzioni. Qui si corrompe tutto e tutti. Speriamo che l'abbondanza che la contraddistingue, sia nel corpo ce nell'eloquio, la metta al riparo dalla pioggia che, inevitabilmente, inzuppa anche coloro che cercano di ripararsi dietro ai programmi politici più belli del Mondo. E, mi raccomando, continui ad accettare le critiche con il suo sorriso sornione, anche quando telefona all' Avvocato.
Civilmente,
D.M.
Gentile A.,
in realtà le cose che vorrei dirLe (stiamo sul Lei, ancora) sono solo due. La prima è che almeno una cosa ci unisce, anche se non è una qualità: la stazza. In quella, almeno sembriamo simili. Il mio è ovviamente un problema compulsivo: sa, lavoro per vivere, e ciò comporta grattacapi, piccoli e grandi problemi monetari, bazzecole del genere, insomma. Presumo che tutto questo Le sia alieno, esuli dalla “giornata tipo” che trascorre in ambiti ben più sereni: sempre lavorativi, per l'amor di Dio, ma di quel lavoro che io a fatica stento a definire tale. Perciò il fatto dei Suoi chili in più posso immaginare sia dovuto ad altro. E non mi dica che la mia è invidia: l'invidia ho imparato a non permettermela già da un po' (sa, penso sempre che la Vita sia un cerchio...). La seconda è che, in tutta sincerità, ammiro chi ha, come Lei, il coraggio di osare nel cambiamento, di dare “corpo” alle istanze di quella parte sempre più esigua di giovani (teniamoci fino ai 40, via) che di quest'Italia vogliono cambiare il volto, a partire dalla politica, che va svecchiata, sopra ogni altra cosa. Mi permetta anche una certa disillusione, però. Non credo che comparsate in TV (qualsiasi TV, anche quella che guardano in pochi) o sui giornali siano d'aiuto: sembra sempre che si denigri ciò che serve, alla fine, allo scopo. Come guardare i cartelloni pubblicitari di un film e dire che è brutto, a priori. Ecco io penso che se il cammino è difficile ci voglia meno incenso e più pedali, qualche vanteria che va rimessa in tasca e segni d'umiltà, almeno nel voler imparare. Il che non vuole dire divenire ciò che si combatte (il lassismo, i privilegi, gli sprechi), tutt'altro. Sa che le buone intenzioni lastricano le vie dell'Inferno, neanche del Limbo, dove, ahimè, molte nime buone come la Sua trovavano consolazione, d'essere ignavi, al più. Dico solo che ancora non è capitato che nessuno sia al di fuori della melma, nemmeno quelli che, all'apparenza, camminano saldissimi nelle loro convinzioni. Qui si corrompe tutto e tutti. Speriamo che l'abbondanza che la contraddistingue, sia nel corpo ce nell'eloquio, la metta al riparo dalla pioggia che, inevitabilmente, inzuppa anche coloro che cercano di ripararsi dietro ai programmi politici più belli del Mondo. E, mi raccomando, continui ad accettare le critiche con il suo sorriso sornione, anche quando telefona all' Avvocato.
Civilmente,
D.M.
E tu, civilmente, una lettera così la firmi prima con l'iniziale del cognome e poi con quella del nome?
RispondiEliminaDi ciccioni opulenti in Tv e fuori ce ne sono molti, talvolta però non sanno che a differenza del sudore di chi lavora, quello loro è sintomo di un pessimo sistema cardiocirolatorio.
E smettila di dire che hai una stazza...
Cambiato.
RispondiEliminaSono errori di distrazione...
sai com'è, no?
:-)
Daniele
Ah, è comunque la stazza c'è, eccome.
RispondiEliminaForse anche due.
Daniele
Ecco, bravo infatti.
RispondiEliminaIntendevo almeno due ;-)
dipoende sempre dalla sostanza di cui è fatta la "stazza"...la tua è chiara e limpida e di "ciccetta buona"... poi ci sono quelle piene di m...ma, a volte della stessa sostanza si riempiono anche corpi che, apparentemente, sembrano magri (almeno, a prima vista)...a quelli, poi,t'accorgi che è compenetrata anche nell'aura...
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