Ab uno disce omnis


Alla fine, si riduce tutto ad un problema di cultura. Se una persona si impasticca e beve fino allo stordimento, guida come un pazzo ed ammazza la gente, è un problema culturale. Di una società dove lo “sballo” è doveroso, un passaggio obbligato non più del sabato sera, ma di ogni sera: quasi che uno stato di normale lucidità sia un'onta.
Se una sottospecie di “politico” come Gentilini fa del suo (povero) scranno una piazza dalla quale insultare come un triviale ignorante gli omosessuali, è un problema di cultura. Si dovrebbe presumere che chi ricopre, ahinoi, cariche pubbliche sia, perlomeno, adatto all Diplomazia, all'arte del dialogo, ma, pare, sia più in voga il modello “trucido”, certamente più assimilabile dalle masse catodiche.
Se i Rom sono un “problema gravissimo”, è un fatto di cultura. Di quella cultura dell'accoglienza troppo spesso scambiata per scarica barile di responsabilità, senza alcun approfondimento sociale e storico, con l'attenzione rivolta solo agli elettori indigeni, spesso consumatori disattenti di fuorvianti idee razziste abilmente mascherate da impegno per la costruzione di un'utopica Società multietnica.
Se, infine, l'informazione in Italia è quella che ogni giorno ci viene data dai quotidiani e dalle (troppe TV) è un fatto di cultura. Quella che spesso è un buco nero nella testa di quelli che, ad ogni titolo, si spacciano per giornalisti. Venderebbero anche la casa per uno “scoop”, meglio se frivolo, meglio se senza alcuna profondità.
La superficie si muove in onde minuscole; i veri terremoti stanno sotto il pelo dell'acqua, dove bisognerebbe cercare di accendere il cervello, non soltanto riempirne gli spazi vuoti.

Commenti

  1. E' un problema di cultura, se dalle multinazionali al più piccolo degli imprenditori che aver maggior guadagni provocano stragi ogni giorno, non rispettando le norme sulla sicurezza sul lavoro.

    E' questione di cultura creare l'emergenza sui rifiuti per poter lucrare senza controlli.

    ciao

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  2. Conosco persone che sono tornate da Ibiza da pochi giorni.

    Hanno pippato cocaina e sono stati nei locali migliori della città, hanno bevuto, dilapidato fortune in popper, liquori e spettacoli vari.

    Mi hanno raccontato tutto, nel minimo dettaglio, per loro Ibiza è l'Eden su questa terra.


    Loro si che stanno bene al mondo...

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  3. eh si...un problema di cultura.....

    per questo bisogna migliorare la scuola pubblica anziche' cercare di affossarla come voleva la moratti, inoculare il germe del dubbio negli adolescenti, il senso critico, la capacita' di reagire al conformismo...ormai solo dalle nuove generazioni puo' venire la reazione a questo stato di cose.

    L'altro ieri c'era un articolo su repubblica del sociologo Diamanti abbastanza sconfortante, ormai il popolo italico non reagisce piu'....ahime!!!!

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  4. Cultura..mass media...politici...mmmmmmmm la relazione che li lega è un patto scellerato. Il politico ha bisogno del giornale per crearsi un' immagine e il giornalista ha bisogno del politico che gli rilasci interviste "pepate" per aumentare la tiratura della testata per cui lavora.

    Il risultato: il lettore diventa qualunquista e la cultura (dal punto di vista sociologico) subisce enormi contracolpi.

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  5. Buongiorno.

    Meglio sì..poi ci sei tu che sei così carino con me!

    :)

    ps.intanto raccogliamo firme per abolire Lucignolo,potrebbe essere un inizio.

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  6. E' questione di cultura salvaguardare l'ambiente, visto spesso come un problema estetico, e non etico-legale e di sopravvivenza, per non dire anche economico, con i danni e le malattie professionali ed alle popolazioni attigue a certe aziende, che ricadono sulla collettività.

    Buona giornata.

    P.S. sto ricaricando "le batterie" a mare.

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  7. ci sono troppe cose che non vanno.. è tutto così deprimente che la mia indignazione e voglia di fare viene sommersa da tutta questa merda.. non riesco nemmeno più a scrivere di politica, ordinare le mie idee.. lascio parlare gli altri. tu invece riesci a scrivere dei post che fanno pensare e riflettere e non è poco. una piccola oasi in questo deserto d'agosto nella quale dissetarsi.

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  8. sono d'accordo con te, ma quoto molto anche il primo commentatore, pieroC.

    un abbraccio e buona giornata, emanuele.

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  9. e la cultura si crea. ad hoc. mariadefilippi, lucignolo, valentinorossilaureato! bei messaggi, ottimi riferimenti per i nostri ragazzi...

    un mega abbraccio e scusa se latito un po'...

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  10. già la cultura del benessere a tutti i costi, del consumismo sfrenato, dei bravi ragazzi ormai tutti figli di papà e di puttana che di sacrifici non nè vogliono sentir parlare perchè la cultura che gli abbiamo inculcato NOI ai nostri figli è questa e adesso se nè raccolgono i frutti... dove stà scritto che il laureato deve andare a fare lo spazzino... preferiscono starsene a casa anche fino a quarant'anni tanto c'è lamammina he la mattina mi fà trovare la brioscina, la sigarettina e la monetina per andarmi a divertire con l'amichina e la cocaina....

    ciao daniele buon ferragosto....

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  11. Sono dell'idea che se uno si impasticca, sniffa, fuma e beve fino allo stordimento restandosene a casa propria non sia un problema nostro, ma eventualmente solo suo.

    Il problema nasce quando vanno in giro completamente fulminati.

    Ma sono anni ormai che, per ovviare a costoro, alla sera non esco più io ... ed in fondo mi sono abituato e va bene così ...

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  12. @Macca,


    musica metanita per le mie orecchie da ALBatro dei 7 mari.

    Finalmente un furlanone come si deve nella mia cerchietta magica...

    Arrivo dalla cibertanotta del piccolo grande Ròbomaz (Roberto Mazzuia).


    Salutoni ALBatreschi al bel Friuli, bello dentro e fuori.


    Il mio cibernido è anche il tuo.


    ALB.

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  13. Cazzarola, Daniele (a parte che sembri il gemello di Jonh Goodman),


    'i veri terremoti stanno sotto il pelo dell'acqua', me la segno, anche se me la ricordo.

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  14. "considera i telespettatori come bambini di cinque anni, e parla come parlassi a loro"


    la cultura di Silvio, inizio anni '90

    tutto è andata per il meglio si direbbe


    tornato da 'ste parti dopo assenza

    saluti uti uti (parlo come john paul 2th)

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  15. Non vorrei essere fraintesa, giacché fare dichiarazioni ideologiche è giusto, ma spesso anche molto facile... per esempio a Brescia, uno dei tre sindacati, ha un unico rappresentante italiano: gli altri sono tutti extracomunitari. Bene, così anche i loro interessi saranno tutelati! se non che, purtroppo sono gli unici ad essere tutelati, dato che ovviamente, se un italiano si accosta a certe offerte di lavoro, viene "gentilmente" invitato a pedalare altrove (ovvero sono stati segnalati vari pestaggi per scoraggiare le richieste di assunzioni da parte di italiani), per non parlare dei diritti di chi sia già assunto, che sempre ovviamente, non sono tutelati.

    Non per essere polemici, ma anche questa è una faccia della realtà: magari ce la saremo meritata, ma far finta che non esista, credo sia ipocrita anche questo, tanto più che due torti non fanno una ragione.

    Io sono per l'integrazione, ma per le persone oneste, e nella consapevolezza che diversità esistono, antropologiche e culturali, e possono creare problemi (sono proprio gli extracomunitari integrati in genere i primi a metterlo in risalto): questo è l'unico parametro valido, per me. Però è imprescindibile, altrimenti ci prendiamo solo in giro.

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