Elogio del commento inutile



Riflessione che viene da lontano.
Poche regole, di solito seguite, per i Blog: una sarebbe quella di lasciare commenti attinenti all'argomento del Post che si è letto. Bibbia, per quasi tutti. Se l'argomento è conosciuto, ma anche se è molto personale, difficile non avere qualcosa da dire. Ecco il punto: non sempre quello che si ha dad ire può essere brillante, caustico, originale, costruttivo, può dare luogo a dibattiti animati, fino all'insulto. Spesso perchè, senza timore, l'argomento è arduo, poco conosciuto: timore di scrivere strafalcioni, banalità, sciocchezze. Passo successivo: il commento neutro, il saluto puro e semplice, nelle sue forme più stereotipate, magari.
Qualcuno (gente importante, eh) è arrivato a chiudere i commenti, perchè stufa non fossero attinenti agli argomenti, di solito assai elevati, di cui si parlava.
Riflessione, dicevo.
Se si intende il Blog come veicolo per la conoscenza, sia degli argomenti, sia (sopratutto) delle persone, mi dico che, forse, un commento è anche solo un segno: segno d'attenzione, di stima, di amicizia, non, per forza, un trattato ogni volta.
Con fatica, lo ammetto, sto rivalutando la funzione del commento convenzionale, quello che sembra messo lì quasi a dispetto. Si può iniziare a pensare ad una forma di segnale di presenza, a dire che ci sei, che segui quel Blog, che anche se non riesci ad esprimerti compiutamente sul senso dello scritto (magari, ci pensate?, è anche questione di tempo) hai letto, ci tieni a far sapere che stimi quel Blogger.
Non passi per giustificazione ad una pratica che i più ritengono insolente, ma neanche si può pensare di crocifiggere coloro che sperano, così, di mantenere sempre aperti i canali del contatto.
Se poi pensiamo che, in media, venti pagine di un qualsiasi quotidiano sono del tutto inutili e magari scritte pure male, allora si intravede una specie di luce anche sull'ovvio, per tutti quelli che magari non saranno mai dei giornalisti, ma che, comunque, ci mettono del loro anche solo per dire “Come stai”.
Grigio, insomma, non nero.

Commenti

  1. riflessione che nn fa una piega di un blogger scafato, sensile, attento, ricco di know how......io neofita navigo a vista, da autodidatta, ci sn gli inciampi, l'ingenuita' a volte... il non essere sempre pertinenti....ma in fondo forse anche nella vita nn virtuale sn cosi'...un'accozzaglia di cose, un'animo fluttuante.

    Colgo l'occasione per salutarti, ancora domani e poi.....via!!!!

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  2. a me piace leggere i post dei blogger che mi piacciono ma spesso, vuoi per il tempo tiranno, vuoi per pigrizia, non mi avventuro nello scrivere un commento articolato.. però sì.. a me piace lasciare comunque un segno del mio passaggio anche solo per far sapere tra le righe che ho letto e apprezzato..

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  3. Anche se sinceramente non sono riuscita a capire sino in fondo cosa pensi di commenti come saluto o OT, ovvero se sia meglio, non avendo nulla da aggiungere al discorso, tacere oppure no, e di commenti chiusi o aperti, posso portare la mia esperienza al riguardo, dato che come sai, io ho scelto di chiudere i commenti. Il motivo è molto banale: vittima di una persecuzione da parte di un troll, che a questo punto posso dire,è periodica, dato che ogni tanto ritorna, come fanno gli zombie, con la sua carica di rabbia violenta e per me incomprensibile, perché gratuita, e una marea di nick falsi, dopo qualche tentativo di attivare filtri, che sono risultati insoddisfacenti, perché di fatto anche solo volendo bloccare gli anonimi e qualche nick, la mia piattaforma bloccava di sua iniziativa tutti i commentatori, ho deciso di chiudere i commenti, e amen!

    In compenso, il mio impavido torturatore, checché ne blateri, aveva reso privato il suo blog!

    Che ti devo dire? Periodicamente c'è chi mi chiede spiegazioni, o lamenta il fatto di non poter commentare ( e io stessa non ho la più pallida idea su di un reale riscontro relativamente a quanto scrivo, il che spesso è demoralizzante: voglio dire, non so neppure se appartengo a quelle venti pagine di giornale non lette, alle quali ti riferisci tu....), ma io ritengo questa scelta obbligata per poter tenere aperto il blog con sufficiente serenità.

    Personalmente, se non ho niente da dire, preferisco stare zitta e aspettare un’altra occasione. C’era una blogger che conoscevo che per tre quarti faceva consistere i suoi commenti in emoticon, e dovendo essere soprattutto dei saluti, in genere erano sorrisini, che facilmente risultavano incongruenti o sconcertanti, rispetto al post: io trovavo la cosa fastidiosissima, per esempio, soprattutto perché, dato che mi pareva educato farlo (e anche questo, che tu non prendi in considerazione, è un altro aspetto del come decidere di “fare blog”), cercavo di rispondere a chi mi commentasse, ed è sinceramente una faticaccia, tanto che vedo che sempre meno persone lo fanno, credo anche per la totale insipienza di parte dei commenti, che rende il cercare qualcosa di intelligente con cui rispondere un’impresa disperata...

    Ciao

    f.


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  4. non leggo e commento lo stesso... che fai: mi fucili? ciao

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  5. per come la vedo io si dovrebbe ridimensionare l'importanza che si dà al blog..ricordo quando anni fa si parlava addirittura di blogstars: ridicolo.

    Un commento è un commento, breve, coinciso o articolato che sia. Io nel mi li tengo tutti, ad eccezzione del puro spam e degli insulti, ovvio.

    Chi vuole leggere, legga. Peggio per gli altri.


    ciao.

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  6. IO spesso leggo e non scrivo :)


    se ho ben colto comunque il senso del tuo post, annuisco, approvo e sottoscrivo il grigio.


    Ciao

    Luth

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  7. Io spesso leggo e non commento perchè non mi viene in mente nulla di brillante che riguardi l'argomento trattato e non mi va di salutare e basta,anche se quando lo fanno gli altri con me mi fa tanto piacere.

    Non so,dovrei rivedere il mio modo di pensare i commenti forse..

    :)

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  8. Non dico di aver ragione, non sia mai. Infatti, cara N., pensavo di trovare una posizione così da parte tua, sopratutto perchè i tuoi commenti sono sempre pertinenti ed articolati. Però io invito ad essere pazienti, ed anche un pò "leggeri". In anni di Blog, ormai, ho capito che può valere anche il solo saluto, anche se appare sbrigativo, proprio perchè dietro c'è sempre una persona, che magari vuole solo farsi sentire vicina. Molti, come sottolineano altri, piuttosto non lasciano commenti. Anche questa è una "via" da considerare, che viene applicata molto (basta vedere la gande differenza tra accessi e commenti). La mia era anche una piccola provocazione su un argomento che mi sta abbastanza a cuore.

    Daniele

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  9. Ciao Daniele, per me commentare, facendo attenzione mi piace, leggo i post e li commento, quando non conosco la materia, mi astengo e lascio un mio saluto. Grazie per le tue presenze franca

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  10. io credo che un segno del passaggio è sempre buon viatico per il consolidamento del legame che comunque si crea fra le persone anche sul blog; se abbiamo qualcosa da dire oltre il saluto è bene altrimenti un saluto, un cenno di passaggio è anche promessa di attenzione per i prossimi post che magari ispireranno o troveranno più disposto al coinvolgimento il commentatore, ciao Daniele!

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  11. Mi piace il commento attinente e critico o che arricchisce di altre sfasccettature il post.

    Tuttavia, mi fa piacere anche il semplice saluto.

    E', a parer mio, un modo di sostenerti e spronarti a fare meglio.

    un abbraccio a tutti

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  12. Daniele,


    lo stesso argomento dell'articolo, che sembra una tautologia, si dice in filosofia (=ripetizione), 'commentare un certo tipo di commenti', è curioso.

    E utile.

    In sintesi, messa come l'hai messa giù, senza talebanismi 'on topic' (in tema)/off topic (fuori tema), diciamo né bianco né nerò, ma grigio, è molto condivisibile, anche per per me che propendo per l'on topic.

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  13. #14:


    parziale autoocorrezione: 'metacommento' (commento di commenti), più che tautologia, mi scuso.

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  14. condivido direi appieno...


    insomma penso che un blog possa essere già di per sè un segno i presenza, nelle sue svariate direzioni d'epressione che possono essere più o meno opinabili o efficaci

    ognuno poi è in grado di compiere le sue scelte di regìa


    penso che sì

    il segno

    nella civiltà odierna sia rimasto

    il modo più efficace per salvaguardare un feedback

    e quì ti lascio il mio

    al di là del manoscritto via click

    mi ritrovo anche in questo argomento


    un saluto

    Lince

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  15. Nuovo post pronto!!! ;-)

    Ti avviso: un pò lungo....

    Sì, commento inutile questo!....ma è un segnale di stima!!! :)

    Buona serata carissimo Daniele!


    Fab

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  16. si è vero che a volte si rischia di fare commenti con delle banalità che non hanno niente a che vedere con l'argomento trattato nel post... ma come tu stesso dici l'esserci passato e lasciare una traccia anche con interventi poco attinenti non vuol dire che chi ha letto il mio post abbia un interesse o meno sull'argomento, certo i commenti son sempre graditi, anche perchè mi permettono di maturare e capire se un argomento possa interessare o meno, non ha importanza se sono attinenti, favorevoli o meno alle mie idee... chi era che diceva "in male o bene l'importante che si parli di mè" forse Pirandello???

    ciao buona serata....

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  17. mah...tu che sei un veterano...volevo chiederti: c'e' la bldgdipendenza? alcuni ne sembrano affetti...sbaglio?

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  18. ciao Mcca

    io oggi anche

    non va per il meglio

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  19. hai una buona ispirazione comunque..trovo sempre nuove riflessioni sul tuo blog


    ripasso presto

    caro amico

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  20. E' un pensiero che condivido, specialmente in questi giorni che sto passando molto tempo davanti al pc e mi rendo conto che la differenza tra gli accessi e i commenti è enorme. Ci rimango male, e un'altra cosa che mi dispiace è che siano sempre le stesse persone a commentare, i "bloggers amici", mentre si vedono passare nick ormai di casa che non lasciano mai neanche un semplice ciao. L'o.t. dà noia, è vero, ma almeno è un segno della presenza di qualcuno che si palesa. Io lascio sempre un commento, questo per quanto mi riguarda.


    Ciao e buona serata.

    Cristina

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  21. Hai ragione su tutto.

    Tutti in fondo hanno ragione: anche quello che non si attiene al post può aver ragione.

    C'è solo una cosa che mi fa svalvolare (anche se non lo do a vedere): quando un post è importante,sentito da chi lo scrive...e le persone, senza leggere, commentano la foto...lì ho un attimo di schizzo..ma poi passa, la figuraccia è sotto gli occhi di tutti.

    A me per esempio fanno piacere anche i saluti, anche un abbraccio o un bacio, come dire: sono passata o passato :)

    Poi, gli accessi diventano come l'auditel...una malattia.

    Buona serata Macca :)

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  22. è un argomento che sta a cuore anche a me, e lo sai

    ciao caro, tutto bene?

    luca


    ps: tornai

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  23. ohi, a questo punto come si fa a non...? non si sente effettivamente la necessità di un "codice deontologico" del blogger? ...e la questione che tu sollevi non rientrerebbe tra i punti da esso considerati? buona giornata e spero vivamente che la storia della banca sia finzione letteraria :-(

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  24. interrompo la mia tradizione di commentatrice timida e intervengo: direi che la cosa importante è lasciare spazio, conoscersi, interagire. poi scattano dei meccanismi di stima e di simpatia tra chi scrive e chi commenta, nei casi fortunati anche tra i commentatori: certo, l'ideale sarebbe riuscire a non parlare da soli e a non riferirsi soltanto all'autore del blog, privilegiare un clima di conversazione che mescoli tante tonalità diverse. Forse anche essere meno territoriali.

    In questo contesto è semplice distinguere tra il ciao di una persona che vuole dirti "ehi, mi piaci, ti voglio bene, ti stimo, spero che capirai anche se non sono rimasta/o in tema" e la visita di routine di chi vuole guadagnarsi qualche accesso in più.


    detto questo, io veramente ero solo passata per portare le ordinazioni. qua abbiamo cinque spume, tre gazzose e una caipiroska. voglio conoscere quello che ha ordinato la caipiroska e passarlo per le armi.


    baci :-)

    miru

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