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E' che ci manca un'altra Cogne, dai. L'altra sera, un eminente Professore, Preside di una prestigiosa facoltà Universitaria, diceva che negli USA ci sono 72 ragazzi su cento che studiano all'Università: da Noi, 30. C'entra, eccome. Le due cugine di Chiara studiano, una Giurisprudenza e l'altra allo “Iulm”. Non escono di casa se non per far visita alla nonna malata. Eppure sono loro, crocifisse a priori, forse frettolosamente, forse per avere qualcosa da mettere nelle pagine interne dei quotidiani, che hanno fatto quell'orribile fotomontaggio, che hanno rilasciato interviste, si sono fatte mettere in TV. Qui si fa della discriminazione sulle scorciatoie, sul senso che possa avere una storia così. Si fa un appunto a quelli che pensano che la normalità (Chiara faceva un lavoro per nulla appariscente) sia l'errore, la cosa da evitare come la peste del XXI secolo. Può essere che sia questo il futuro di una generazione che abbiamo contribuito a crescere male, ad imbottire di ipercaloriche stupidaggini da “15 minuti di celebrità”, fuorviando quello che diceva il buon Warhol. Mettiamola così: se queste due piccole star dell'horror finiranno, come vuole Corona (anche se loro smentiscono, non vogliono avere a che fare con questo viscido, abbronzato cretino), fotografate come “...due veline” potremmo ancora incavolarci e sbraitare. Fino a che, con buona pace dei pensieri sani, ci dimenticheremo anche di quest'estate, calda e assurda come tante altre.

Nota di Domenica: ho riscritto, parzialmente, il Post. Alla luce della lettura di altri interventi, di giusti appunti (grazie, Aglaja GE) e di una riflessione scaturita da un approfondimento, mi è sembrato giusto cambiarlo. Rimane la sostanza, che è quella della morbosità, in un senso o nell'altro: si gode, in questi casi, a fare dello sciacallaggio "pro o contro".

"Dream & Trauma", Urs Fischer, Facehole Friend, 2003. Kunsthalle, Wien.


Commenti

  1. Condivido tutto (naturalmente).

    Ci aggiungo la morbisitá dei giornalisti che é un altro male del nostro tempo.

    Credo che le gemelle non c'entrino con l'omicidio e mi auguro tornino al piú presto nell'ombra in cui riposano le persone "normali".

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  2. a me inquietano loro due, come la realtà per loro sia così irreale.

    in quanto alla notizia, è sempre stato così e sempre sarà, chi sono i colpevoli? i giornalisti o le piccole star k?

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  3. Il sensazionalismo alla Vespa mi mancava come le spine di riccio di mare nella pianta del piede...

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  4. Mi pare però di aver letto che le gemelle K (non Kessler, ahimè) stiano invece proficuamente studiando all'università: una giurisprudenza, l'altra scienze della comunicazione, se non erro.

    Il resto del tuo discorso non fa una grinza: il loro comportamento, al di là del ruolo avuto nell'omicidio, è frutto della società dell'apparire ad ogni costo in cui sono cresciute.

    Del resto, se Corona, Gregoraci, Briatore, veline e beline (regionalismo ligure..) sono i nostri odierni lider maximi.. che dire: forse ce li meritiamo :-(((


    Aglaja

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  5. ho capito male o il padre, invece di spararsi, ha parlato di 3 vittime?

    bentrovato. sei mancato...

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  6. Come al solito caro Daniele hai perfettamente centrato il problema, e cioè quello della mia generazione che sono ormai privi di ogni valore della vita. Perchè purtroppo sto notando sempre di più che soprattutto negli adolescenti, non si và oltre allo sfizio personale, alla pupa, o l'i-pod, purtroppo la massima ispirazione che possono avere i giovani di oggi è avere appunto quei 10 minuti di successo televisivo. E un panorama desolante, soprattutto vedendo cosa è diventata la televisione, e vedendo anche come la cronaca si sia trasformata in una telenovela, perchè francamente tra Cogne, Lovi ligure e sentieri non vedo nessuna differenza............

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  7. troppo complicato e lungo...ti rispondo da me.

    Ciao

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  8. Anche lo scandalo e la morte sono un affare...e sprofondiamo sempre più in basso, negli abissi della morbosità, dell'indifferenza, del sadismo...


    ciao

    angela

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  9. Ti sei dato allo splatter? :)))

    Buona domenica

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  10. Rispondo volentieri, come al solito, alla cara amica N., che sul suo Blog (purtroppo chiuso ai commenti) “spulcia” il mio post odierno. Noto una certa punta di polemica, che vorrei chiarire. Sono partito dal discorso dell'Università perchè ritengo che l'Istruzione, più in generale la Cultura, sia la sola maniera di tenersi lontane da certe scorciatoie che cito nel Post. Io, purtroppo, non so cosa voglia dire essere Laureati: posso concordare che gli Americani siano, mediamente, più ignoranti di Noi, ma, di certo, il loro sistema Universitario funziona un po' più del nostro che, e lo sappiamo, è quasi moribondo. Ora, chiaramente, non significa che tutti gli studenti Italiani siano ignoranti, tutt'altro; ne abbiamo esempi bellissimi in tutto il Paese. Può essere un paragone infelice, ripeto, ma mi sembrava calzante. Poi, come avrai letto, ho riscritto parzialmente il Post, proprio perchè c'erano delle inesattezze (di cui mi scuso ancora), modificando una perte del giudizio che do su questa storia. Siamo entrambi genitori, N., e come più volte ho ribadito, so benissimo che i “cattivi maestri” stanno quasi sempre nelle famiglie. Per quanto uno possa cercare di fare, poi, la realtà è quella che viene percepita attraverso gli altri: sia che passi dalla TV, che da compagnie non controllabili, e non sempre adatte. Sul fatto che bisogni aspettare i riscontri di Legge ti do ragione: non ho, infatti, citato l'unico indiziato, né che le famose “cugine” siano implicate. Se lo saranno, secondo me, deriverà solo dal loro comportamento futuro, che, ormai, è tema pubblico. Forse non sono riuscito a sottolineare con la dovuta forza che il mio era un intento non accusatorio, ma di sottolineatura di un certo costume (peraltro assai comune nel Mondo) di voler il “grand guignol” a tutti i costi, passando sopra alle considerazioni di giustizia e riservatezza che sempre dovrebbero accompagnare accadimenti così efferati. Sono certo che questo è dovuto alla scarsa originalità del mio scrivere e all'usura dell'argomento. Spero di essere, ancora una volta, perdonato.

    Un abbraccio.

    Daniele


    .

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  11. Non ho molto d'aggiungere a quello che hai detto, sono d'accordo con te. Giulia

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  12. Prendo spunto dal tuo intervento #10, per dire la mia.

    Spesse volte mi lascio trascinare dall'ira ed affermo che il terreno su cui sorgono le Università, faremo meglio a destinarlo al giardinaggio. Questo è dovuto anche alla superficialità e spochhia di coloro che ne escono privilegiati da un "pezzo di carta".

    Tu prova ad abolire il valore legale del titolo di studio e poi permetti l'iscrizione ai bandi e concorsi anche di quelli che intellettualmente si sentono preparati e poi vedremo se i laureati varranno quanto i non laureati o meno.

    Piaccia o no, nel mondo di oggi vige la competizione, con gli ignavi e gli incapaci si fanno solo debiti e danni. Noi dobbiamo garantire la solidarietà anche verso coloro che non c'è la fanno o sono meno dotati, ma non possiamo più permetterci di alimentare industrie decotte, boiardi di stato o tessere di partito al libro paga.

    Ciao

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  13. Ma è solo un fotomontaggio, forse le due stelline volevano poeticamente significare: ti saremo vicine anche nella morte come non lo siamo state in vita...

    non è romantico? e poi, dio lo volesse!


    Sempre con questa malizia nel cuore, voi cattivacci..

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  14. Vorrei chiarire che la polemica non è con te, Daniele, ma verso la nostra costante esterofilia: personalmente detesto i principi di base del sistema scolastico e universitario americano. Ti faccio un banale esempio: studiano gli autori classici magari laureandocisi pure, ma quasi mai studiano il latino e il greco, così scrivono e a volte pure pubblicano tesine e saggi su autori latini e greci letti in inglese - basta girellare un po’ per le biblioteche on line delle principali università americane, nella eccitata convinzione di accedere on line a fonti da capogiro, per scoprire questa avvilente verità.

    Sto da anni vedendo fare a pezzi la nostra scuola pubblica, per motivi di favoritismi verso il privato, principalmente, nonostante non fosse una scuola peggiore di altre, anzi (contrariamente alle nostre convinzioni).

    L'università è solo la punta dell'iceberg. ma da anni in Italia si ritiene che investire nella formazione dei giovani sia superfluo... e come al solito, tutto si rifà a scelte ed esigenze politiche. Poi bisognerebbe paragonare quantità di ora di lavoro, qualità e remunerazione, non solo economica, degli insegnanti fra i vari Paesi europei, per esempio, e scommetto che ci sarebbe anche qualche sorpresina.

    A chi se la prende coi titoli di studio, rispondo che la formazione, che nell'arco della vita dovrebbe non interrompersi mai, quando è da autodidatti è immensamente ( e inutilmente) faticosa, e che studiare, seriamente e ben guidati, serve eccome: a capire e imparare di più, meglio e più rapidamente. Il famoso pezzo di carta, che dovrebbe certificare la preparazione raggiunta, semplicemente non andrebbe regalato come atto dovuto, ma dato solo a chi lo meriti - come ho detto, democrazia significa pari opportunità, non pari risultati. Io sarei piuttosto per l'abolizione degli albi professionali, ma credo che pian piano ci arriveremo. Dopo di che ribadisco il concetto: conoscere una serie di dati non significa niente, né sul piano della preparazione professionale, che matura e si affina sul campo (ma ha assoluto bisogno di basi teoriche, se vuole andare da qualche parte), né su quello della cultura, che è ben altra cosa. I titoli saranno anche pezzi di carta senza valore, ma seriamente chi mi legga si farebbe operare da un chirurgo che non avesse frequentato con esito positivo i suoi regolamentari 6+5 anni di formazione universitaria? Io so che non lo farei di certo...

    Quindi, cerchiamo di non essere provocatori per il solo gusto di esserlo.

    Il problema è che studiare bene e seriamente è possibile anche nella nostra università, anche con le nuove lauree triennali ( che fra l’altro, essendo senza alcun valore pratico, hanno trasformato di fatto, con il biennio magistrale successivo, tutte le lauree quadriennali in quinquennali), ma continua, se vuoi certi risultati qualitativi, e non solo superare gli esami in qualche modo, a costare fatica, cosa che non a tutti garba, e in più ora che le università son diventate autonome e campano largamente dei soldi delle iscrizioni, se bocci troppo, la gente naviga verso altri lidi, e così via...

    E’ anche l'ingresso di questa mentalità da marketing, IHMO, che ha compromesso, con offerte formative a volte davvero sconcertanti, del tipo titoli di studio o master che a un minimo di occhio scafato risultano chiaramente inutili!che sta ammazzando la serietà delle nostre università.

    Quanto alle morbosità, avevo premesso che ogni estate, i giornali si salvano solo grazie al Grande Fatto Di Cronaca Nera sul quale versare fiumi, spesso inutili e ripetitivi, di inchiostro. Evidentemente la pruderie sul destino artistico delle due gemelle K. è più stuzzicante che non i 60 morti in Grecia, e la probabile perdita per sempre di siti archeologici sopravvissuti ai secoli, per dire, sempre a proposito di ignoranza contrapposta a cultura! Siamo fatti così, canterebbe Cristina D’Avena, e il povero Gaber immagino aggiungerebbe: siamo fatti di m...

    :(

    ciao

    f.

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  15. Infatti, cara N., non pensavo che la polemica riguardasse questo post, che è poca cosa. Apri scenari di discussione piuttosto ampi. Il nozionismo è sempre stata la costante di ogni ordine e grado di scuola Italiana, ed è un demerito. Poi hai ragione su molte cose, sopratutto, secondo me, sul fatto della scuola privata. Non ho mai pensato fosse inferiore come qualità d'insegnamento, ma mettere in ginocchio quella pubblica, per passare una parte, aseppur piccola, dei finanziamenti ad essa destinati per deviarli verso questa Istituzione, mi pare oltremodo oltraggioso. Mi piace che da considerazioni generali, su un fatto di cronaca, tu abbia estrapolato altre e ben più profonde tesi. Ovviamente, ti ringrazio.

    (Quello che accade in Grecia è terribile: io, che adoro quel Paese, sto soffrendo davvero molto).

    Daniele

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  16. nessuna polemica, solo un "buona serata" :-)

    dany

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  17. mah.. il nostro sistema scolastico (pubblico) da tempo sta subendo una aggressione e smantellamento continuo e costante nel tempo al quale hanno partecipato con eguale accanimento centrodestra e centrosinistra.. e secondo me non è vero che l'università italiana è inferiore a quella statunitense. detto questo, posso dire di aver conosciuto tantissimi coglioni laureati..

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  18. La strumentralizzazione di fatti di cronaca con Cogne ha toccato livelli altissimi di delirio collettivo, se pensiamo alla gente che si recava a Cogne per portarsi a casa come trofeo una foto scattata alla casa dove era successo "il fatto". Ci sarà pure un'area oscura nell'animo umano ma viene abilmente innescata dal sensazionalismo di certi giornalisti e televisioni, perchè ci può essere qualcuno malato che si ciba di eventi tragici come questo, ma quando la dimensione raggiunge (quasi) tutti gli abitanti di un Paese c'è qualcos'altro che non funziona.


    Siamo figli del grande fratello e di questa Italia, repubblica basata sull'applauso e sull'apparire. Vedo questa generazione crescere senza venire nemmeno sfiorata dai processi di presa di coscienza, di consapevolezza e di responsabilità.

    Per quella che è la mia esperienza ti posso dire che mi trovo di fronte a ragazzi di 15- 16 anni con un ego spropositato che si prolunga al di fuori di sé stesso inglobando tutto il resto, annullando l'attenzione verso l'altro e alimentando un narcisismo e un individualismo esasperati, che lascia poche illusioni. Ci sono le dovute eccezioni, ma penso che ci sarà bisogno di trovare il modo di intraprendere una battaglia per dare futuro alla condizione di essere umano.


    Bello spunto di riflessione, sento il bisogno di parlarne ancora, lo faremo.


    Grazie, Daniele.


    Cristina

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  19. ...... i bambini di oggi, mostri di domani... da sbattere in prima pagina, da seppellire troppo giovani, che faranno del male, cui verrà fatto del male.


    il mio incubo.


    un bacio grande

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  20. Un saluto prima di andare a nanna e lavorare per tutto domani per il 1° MetaMeeting.

    I Corona, e ce ne sono davvero troppi nel nostro paese, son i furbetti del quartierino, dei quali troppi si servono per organizzare finti scoop o che troppi non solo non prenono a calci in bocca come la aprono, ma li pagano pure.

    Purtroppo è roba nostra, cresciuta, come la gramigna, nei troppi anni di fango che ci lordano.

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  21. buona settimana a te, danielone!

    :P

    ciao

    luca

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  22. commentrae questi fatti di cronaca mi mette sempre in difficoltà, non amo giudicare e purtroppo troppo spesso, giudichiamo a priori!

    chicca

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  23. A me quelle due inquietano un pò,con quel sorriso stampato in faccia come per mostrare la gioia di essere finalmente "famose"..

    Buon inizio settimana tesoro!!

    :)

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  24. E' un mio cavallo di battaglia: quest'epoca dove si fanno carte false pur di apparire (non cito, non nomino, mi si intenda) é figlia della cattiva scuola.

    Non che prima fosse migliore o che dobbiamo invidiare gli Stati Uniti, ci mancherebbe altro lá l'ignoranza é obbligatoria), é che non si vede alcuna evoluzione.

    Le professioni sono zeppe di incompetenti, quanti avvocati che dicono "condannevamo" "paghevamo" abbiamo incontrato, e quanti medici che prescrivono ció che suggeriscono gli informatori m.s., quanti giornalisti che parlano per frasi fatte e luoghi comuni, quanti ingegneri che senza il programmino al computer non sanno da dove iniziare a fare un calcolo statico, quanti professori d'inglese mai stati in Inghilterra, abbiamo incontrato nella nostra vita?

    La scuola, a cominciare da quella dell'infanzia, deve formare dei cittadini, deve esaltare la coscienza civile, deve insegnare a ragionare. Possibilmente con la propria testa.

    Ben venga l'insegnamento dell'inglese (ancora da rafforzare, provate ad andare in un paese nord europeo non di lingua inglese e chiedete in inglese a un bambino di dieci anni la strada per arrivare all'ufficio postale: nove volte su dieci avrete un'indicazione precisa. Provate a fare lo stesso in Italia con ragazzi di 25 anni: se vi va bene andrete a finire all'ospedale), dell'informatica (ci piaccia o no, é il presente e probabilmente il futuro), ma non scordiamo l'Educazione Civica: insegnamo ai ragazzi come funziona lo Stato, quali sono i diritti e quali i doveri dei cittadini; spieghiamogli il concetto reale di democrazia; aiutiamoli a discernere tra quello che la propaganda (politica, pubblicitá, modo di vivere) ci propina e la realtá; mostriamogli che il mondo non é quello fatto di paillettes che ci mostrano in tv, che non é "la gente" a volere i reality show ma qualcun altro a imporlo "alla gente" non offrendo alternative.

    Insegnamo il rispetto per le opinioni altrui, per l'ambiente, per la vita.

    Diamo a tutti pari opportunitá (scuole pubbliche di alto livello), ma promuoviamo una selezione di merito: solo chi ha le capacitá deve poter accedere alla professione.

    Solo cosí potremo avere medici, giudici, insegnanti, infermieri, ecc... di cui ci possiamo fidare, a cui ci possiamo affidare.

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  25. Tornata...viene e leggi sul blog...kisses

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  26. auguri di una splendida settimana.

    Azione?

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  27. auguri di una splendida settimana.

    Azione?

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  28. Caro Daniele la penso come te, anche circa i laureati... che i pezzi di carta non fanno essere "uomini" nel senso alto di ESSERE, così come "l'abito non fa il monaco"...e soffro anch'io per la Grecia e per tutti i boschi che non vedremo più...considerata la mole di anni che ci vorrebbe per riavere alberi adulti...il mio cuore piange... e spegne il TG.

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