Resta vile maschio, dove vai?
In questi giorni di “lontananza” dal Blog, di molte letture ed altrettante notizie, mi è rimasta impressa una situazione orrenda. Un branco, che stupra una donna, capitanato dall'ex-fidanzato della stessa: dopo anni di soprusi, perchè Lei aveva avuto l'arroganza di lasciarlo, si è arrivati a questa ignominia, a questa barbarie. Da tanto schifo, è nata una riflessione, sulla pochezza (anche culturale, evidentemente) di uomini del genere. Incapaci, ormai, di definirsi, appunto, uomini, scelgono l'unica strada percorribile (da loro) per rifarsi di una cosa che percepiscono come un “torto”. Finanche impossibilitati a reagire con dignità ad un evento, il lasciarsi, che è nell'ordine delle cose, accettabile ben più facilmente di altre perdite. Se ne desume un quadro sconsolante di empietà e di presunta superiorità, suffragata da un'idea malata e antelucana di mascolinità, che porta solo ad una pietosa farsa di inutile violenza. E' veramente triste notare come una Società che si definisce Civile non sappia insegnare il rispetto per l'altro sesso, ove, se ce ne fosse ancora bisogno, questo ha dimostrato di essere ben più forte di quello che, appunto, si ostina a sentirsi tale. Resta l'ennesimo boccone amaro da ingoiare, incapaci di fare altro, se non sperare in una punizione, ahimè, solo materiale, che non ha la pretesa di fare “capire”, ma solo di rendere un dolore al dolore. Ben poca cosa, ben poca cosa.
Tom Phillips, "Eleven Elements of Violence", 1976-7, Tate Modern.
In questi giorni di “lontananza” dal Blog, di molte letture ed altrettante notizie, mi è rimasta impressa una situazione orrenda. Un branco, che stupra una donna, capitanato dall'ex-fidanzato della stessa: dopo anni di soprusi, perchè Lei aveva avuto l'arroganza di lasciarlo, si è arrivati a questa ignominia, a questa barbarie. Da tanto schifo, è nata una riflessione, sulla pochezza (anche culturale, evidentemente) di uomini del genere. Incapaci, ormai, di definirsi, appunto, uomini, scelgono l'unica strada percorribile (da loro) per rifarsi di una cosa che percepiscono come un “torto”. Finanche impossibilitati a reagire con dignità ad un evento, il lasciarsi, che è nell'ordine delle cose, accettabile ben più facilmente di altre perdite. Se ne desume un quadro sconsolante di empietà e di presunta superiorità, suffragata da un'idea malata e antelucana di mascolinità, che porta solo ad una pietosa farsa di inutile violenza. E' veramente triste notare come una Società che si definisce Civile non sappia insegnare il rispetto per l'altro sesso, ove, se ce ne fosse ancora bisogno, questo ha dimostrato di essere ben più forte di quello che, appunto, si ostina a sentirsi tale. Resta l'ennesimo boccone amaro da ingoiare, incapaci di fare altro, se non sperare in una punizione, ahimè, solo materiale, che non ha la pretesa di fare “capire”, ma solo di rendere un dolore al dolore. Ben poca cosa, ben poca cosa.
Tom Phillips, "Eleven Elements of Violence", 1976-7, Tate Modern.
Guarda io su ste cose divento cattiva, ma cattiva forte al punto che se potessi torturare queste persone lo farei, oppure le metterei in piazza a libero abritrio di chi vuole approfittare!!! bentornato
RispondiEliminaLa sola parola "branco" ti riporta al concetto di bestie. Questi esseri viventi non sono neppure degni di fregiarsi del titolo di bestia.
RispondiEliminaSottoscrivo ogni parola di questa tua analisi. Non ho risposte, se non che c'è un perdurare di questo sentire la donna come oggetto di appartenenza. Un discorso di disordine culturale, di errato concetto di mascolinità. Forse una violenza ancora troppo impunita. Ma nessuna punizione riesce ad avere effetto deterrente. E' la società civile che dovrebbe fregiarsi di uomini SANI o sarà solo la totale sanità psicologica del maschio, nel confronto con la donna, a rendere questa società davvero civile? Ti ringrazio per come hai saputo trattare questo fatto terribile. d.
RispondiEliminaSottoscrivo ogni parola di questa tua analisi. Non ho risposte, se non che c'è un perdurare di questo sentire la donna come oggetto di appartenenza. Un discorso di disordine culturale, di errato concetto di mascolinità. Forse una violenza ancora troppo impunita. Ma nessuna punizione riesce ad avere effetto deterrente. E' la società civile che dovrebbe fregiarsi di uomini SANI o sarà solo la totale sanità psicologica del maschio, nel confronto con la donna, a rendere questa società davvero civile? Ti ringrazio per come hai saputo trattare questo fatto terribile. d.
RispondiEliminami secca dirlo ma leggere di questi fatti mi fa vergognare di appartenere al sesso maschile.. e stimola dannatamente la mia parte nascosta reazionaria e forcaiola..
RispondiEliminami secca dirlo ma leggere di questi fatti mi fa vergognare di appartenere al sesso maschile.. e stimola dannatamente la mia parte nascosta reazionaria e forcaiola..
RispondiEliminaa scusa, ti volevo solo dire, BENTORNATO!!!!!!!!
RispondiEliminaa scusa, ti volevo solo dire, BENTORNATO!!!!!!!!
RispondiEliminaa scusa, ti volevo solo dire, BENTORNATO!!!!!!!!
RispondiEliminaa scusa, ti volevo solo dire, BENTORNATO!!!!!!!!
RispondiEliminaa scusa, ti volevo solo dire, BENTORNATO!!!!!!!!
RispondiEliminaa scusa, ti volevo solo dire, BENTORNATO!!!!!!!!
RispondiEliminaa scusa, ti volevo solo dire, BENTORNATO!!!!!!!!
RispondiEliminac'è sempre il vecchio detto che dice "l'uomo è una bestia" ecco purtroppo uno dei tanti esempi, e questo dimostra quanto l'inciviltà si sta diffodendo in tutte le forme.
RispondiEliminaper quanto riguarda il commento che mi hai lasciato, piuttosto di usare il termine mafioso, in questo caso sarebbe più opportuno i termini "complicità" oppure "convenienza", vedesi ad esempio gli attachi di pseudo imprenditori a Roberto Saviano durante il suo ritorno a casal di principe.
Ma cosa dici... lo sanno tutti che siamo una cultura superiore... e se non lo sai, sallo.
RispondiElimina:-)
ti auguro un sereno we.....per quanto possibile!!!!
RispondiElimina... e se ti ho dimenticato l'ho fatto apposta. Sulle bestie e i loro istinti una sola cosa: nel mondo animale nessun maschio violenta la femmina e questo la dice lunga sugli uomini.
RispondiEliminagrazie, Daniele, per me e per tutte quelle che hanno detto "no" e che sono rimaste vittime di un loro diritto.
RispondiEliminabaci
non c'è nulla da aggiungere...
RispondiEliminabentornato caro
quando leggo di queste orrbili notizie, la prima cosa che mi viene da chiedermi è ma davvero comemadri di figli maschi abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere per offire loro un'immagine di donna da rispettare?
RispondiEliminaperchè volenti o nolenti questi ragazzi da qualche donna saranno stati cresciuti ed educati!!!
grande dolore sempre, sempre
chicca
Eppure nel maschio c'è ed esiste questa voglia di sottomettere la femmina. Non dico uomini e donne perchè uomini non lo sono, e le donne vengon considerate carne.
RispondiEliminaLa voglia di sentirsi potenti attraverso il pene. Perchè?
Cultura o natura?
PS: sicuro che gli animali non lo fanno?
Forse il maschio aveva delle certezze che ora non ha più. Forse mancando certezze si cercano scorciatoie. IL maschio messo in crisi aspira a potere che non ha più, e che non è in grado di esercitare, perché debole, lo cerca nel branco verso chi solo non può difendersi. Certo è che questo maschio se trova una sua via di rivincita è già morto. Lunga vita a noi maschietti in crisi.
RispondiEliminaIl tema proposto da Daniele si presta ad un dibattito. Alla mamma di figli maschi, dico che spesso, i ragazzi ci sfuggono e certamente, se cominciano a tirare su i vestitini delle compagne all'asilo e poi non vengono rimproverati,o addirittura incoraggiatiu a fare immaschi potenti, crescono nell'impunità, ma il discorso è lunghissimo... Al ragazzo in crisi dico che, a mio parere, il rapporto tra ragazze e ragazzi si sta facendo difficile e vedo un cercare le stesse cose con una paura di rubarsi spazi a vicenda. Paura di innamorarsi, paura del confronto, paura di non essere accettati. Gli animali sono in lotta per la riproduzione, ma qui non c'è l'urgenza, mi pare. Le donne, portatrici di maternità, possono ora dialogare pacatamente come si sta facendo con Daniele, Libero, Roberto e tantissimi altri. A nessuno di loro, credo venga in mente di picchiare le donne o di abusarne. La legge del branco è la risposta più pericolosa alla paralisi affettiva, al rinnegare le sensazioni dell'innamoramento. Purtroppo devo dire che si stanno affacciando ragazzine che non hanno madri, ma amiche, non padri presenti, nessun senso di custodire i sentimenti.. Gli ormoni li lascio al loro posto. Educazione significa imparare a regolare l'impulso sessuale in modo lecito, senza danneggiare nessuno così come bisogna insegnare che non è lecito rubare, nonostante i soldi piacciano a tutti...Educare comporta , spesso, dover dire dei NO. Ma tutto mi sembra complesso e non vi voglio annoiare. Un abbraccio a tutti.
RispondiEliminaGià..orribile e..
RispondiEliminaben poca cosa..
Ben ritrovato.
Buon fine settimna.
Cri
Scusate, ma non diciamo sciocchezze sul fatto che OGGI il maschio sia in crisi blablabla e allora diventa violento blablabla. La violenza carnale, di gruppo o singola, esiste da sempre, solo che ultimamente viene denunciata con maggiore frequenza, ma sempre in modo insufficiente e non rappresentativo di tutto quello che viene nascosto.
RispondiEliminaQuindi non diciamo sciocchezze, perché lo ritengo un insulto. Un insulto personale e collettivo.
Scusate se me la prendo, ma io mi sono ritrovata con un coltello puntato alla gola per aver detto "no", mi sono ritrovata con mesi di persecuzione, con la paura di uscire di casa e con le forze dell'ordine impotenti a dirmi che "la strada è di tutti" e quindi questo vigliacco respinto poteva stare lì ad aspettarmi e a farmi paura.
Io sono la madre di un maschio e credo che l'atteggiamento di un maschio verso le donne sia certamente influenzata dall'educazione che riceve e dall'esempio di padre che ha (o di uomini come figure di riferimento), ma soprattutto credo venga "scolpito" dall'immagine di donna che la madre ha di sé. Non è solo l'uomo che picchia e fa male, è anche la donna che le prende e non si ribella e quindi il bambino sta a guardare eccetera eccetera. Non sono qui per dare lezioni a chi ne sa certo più di me.
Insegnare il rispetto sembra difficile, ma secondo me non lo è. Per chi rispetta se stessa.
fine pippa ;-)) e buon we!
quoto il messaggio sopra...le donne devono farsi rispettare...
RispondiEliminapurtoppo questa società continua a "formarle mentalmente" in modi errati.
Mettiamo per esempio la pubblicità: in mille modi ci fa capire che siamo più deboli, mostrandoci protette in una casa, come se anche un misero lavoro ci possa fare "appassire".
E l'uomo, che si rivela sempre più animale e più "imbecille", approfitta del fatto che la donna si crede più debole.
E questo è terribile. Perchè significa che l'uomo il cervello ce l'ha. Ma lo usa in maniera profondamente negativa.
Questo fa sicuramente più male che se l'uomo fosse una mera bestia.
Non essendo io, per fortuna, un giornalista, nè uno scrittore (ecco, questo pesa un pò di più, ma solo a Trento si leggono i libri) penso spesso di essere confuso e contorto. Naturalmente il mio intento, scrivendo queste righe, era quello di rendere noto il mio disagio, anche di uomo, di fronte a certi fatti. Quello che li sottende, ripeto, per me è l'ignoranza, il credere che vi sia ancora posto per orgoglio ferito da "maschio". Gli ultimi commenti, per fortuna tutti di donne, hanno senz'altro messo a fuoco la questione, che proprio dal loro punto di vista è importante.
RispondiEliminaRitengo anche che un certo modello di "maschio" sia in crisi, per una incapacità congenita di educare, sopratutto i più piccoli (gli dulti, ormai, non li cambi, mi sa) al rispetto di tutti, al di là delle differenze, finanche di sesso. Una battaglia che in pochi si sentono di fare e che porta a situazioni che magari non diventano così drammatiche, ma che pesano sull'intelligenza dei più.
Daniele
So che magari la mia idea possa sembrare stupida e barbara quanto i reati che la generano ma...
RispondiEliminaIo punirei lo stupro con una pena semplicissima:
Sodomizzazione in pubblica piazza.
Ma non una volta...
Quant'è la pena, 10 anni?
Una volta a settimana per 10 anni.
E poi vediamo....
con la nausea ...
RispondiEliminasottoscrivo. medito. non mi rassegno.
un bacio
Molti uomini (chiamiamoli così) patiscono la frustrazione di essere effettivamente inferiori, negli ambiti più disparati, alle donne.
RispondiEliminaQuesto li porta a reagire seguendo, appunto, la via della violenza che è la quintessenza dell'ignoranza.
Questo, come dice giustamente bianca, esiste da sempre.
La cosa agghiacciante è che certi atti violenti, fisici o psicologici, vere e proprie torture, si perpetuino ancora oggi.
Ma certamente è un problema di educazione, non solo verso le donne: la violenza è sempre la via più facile per ottenere qualcosa.
Ciao!