Avalon Sutra
Un volteggiare di gabbiani. Le mani in tasca, fredde. Lo sguardo verso il limitare dell'orizzonte ed oltre, dentro di sé. I passi lenti, la paura di non capire il tempo che deve passare. E i ricordi ansiosi di farsi riconoscere per ciò che sono: noi stessi di fronte al desiderio. Vicino alle barche, agli alberi svettanti, percepire la luce che si offusca. L'umidità che porta l'odore del sale e della fatica. E ancora dopo il desiderio delle lunghe ombre estive, del sorriso sudato, affannoso. Così come sono sempre i sorrisi, senza un inizio, ma con una fine che è comprensibile, vivida. Allora è la sabbia calda, è l'attesa del silenzio che non viene, dello stordimento e del primo sonno. Quando gli occhi appaiono più chiari e non riescono a sostenere la voglia di scoprire: è tutto acceso. Il tempo gioca e si allunga, vuol coglierci impreparati, vuol scherzare. Noi siamo ben disposti, come sempre, e capiamo che se non si vince neanche si perde: si ama, si confonde un sentiero con un altro, tanto è cammino. Fino al primo barlume di stella, una di quelle coraggiose, di quelle che non si spaventano. Ammicca tra un piccolo ramo e le luci sconosciute delle stanze.
Le dita scivolano sul vetro.
Mi volto.
Foto di Massimo Mastrorillo.
Un volteggiare di gabbiani. Le mani in tasca, fredde. Lo sguardo verso il limitare dell'orizzonte ed oltre, dentro di sé. I passi lenti, la paura di non capire il tempo che deve passare. E i ricordi ansiosi di farsi riconoscere per ciò che sono: noi stessi di fronte al desiderio. Vicino alle barche, agli alberi svettanti, percepire la luce che si offusca. L'umidità che porta l'odore del sale e della fatica. E ancora dopo il desiderio delle lunghe ombre estive, del sorriso sudato, affannoso. Così come sono sempre i sorrisi, senza un inizio, ma con una fine che è comprensibile, vivida. Allora è la sabbia calda, è l'attesa del silenzio che non viene, dello stordimento e del primo sonno. Quando gli occhi appaiono più chiari e non riescono a sostenere la voglia di scoprire: è tutto acceso. Il tempo gioca e si allunga, vuol coglierci impreparati, vuol scherzare. Noi siamo ben disposti, come sempre, e capiamo che se non si vince neanche si perde: si ama, si confonde un sentiero con un altro, tanto è cammino. Fino al primo barlume di stella, una di quelle coraggiose, di quelle che non si spaventano. Ammicca tra un piccolo ramo e le luci sconosciute delle stanze.
Le dita scivolano sul vetro.
Mi volto.
Foto di Massimo Mastrorillo.
Buongiorno Daniele.
RispondiElimina"tanto è cammino".
Giusto, mi piace.
E' coerente con il mio modo di pensare.
...così mi fai sognare!
RispondiEliminaVorrei essere quellla piccola stella,
per scaldare con la luce le tue mani.
ciao
Chapuce
sai che ti dico? anch'io mi faccio una bella passegiata, peccato che però intorno a me vedo più cemento che stelle...
RispondiEliminaUn saluto
...
RispondiEliminaUn buongiorno davvero con queste belle parole e immagini.
che meraviglia Daniele :D
RispondiEliminabuona giornata, tra un brivido e una vertigine...
caro Daniele, oggi ci fai sognare davvero, ci regali emozioni... Sto inseguendo anch'io quella stella coraggiosa. Grazie, Giulia
RispondiEliminamalnconica al punto giusto
RispondiEliminawow che belle parole....
RispondiEliminaCausa incontro con due Bloggers (due vere grandi), oggi non posso passare a salutarVi.
RispondiEliminaNon questo pomeriggio, almeno.
Lo so, è straziante.
...
:-)
Daniele
che simpatico...
RispondiEliminapoi ci racconti!
:-)
parole magiche, alle 07:43, da sottolineare..
RispondiEliminadeve essere dura da sopportare tanta disillusione e a poco giova sapere di essere in tanti. Tutta la mia solidarietà, anche se sono di un altro pianeta.
RispondiEliminabelle parole, regali emozioni a non finire.grazie;-)
RispondiEliminaBellissimo questo frammento di te. Davvero!
RispondiEliminawowowow! lo leggo altre 3 o 4 volte, poi vado...
RispondiEliminale tue parole disegnano poesie, incantata, Cri
RispondiEliminaCerto l'incontro di due VERE bloggers, deve essere un sacrificio che fa nascere parole di grande impatto emotivo....
RispondiEliminaDivertitevi.
d.
Una foto straziante, una foresta morta..... senza nessuna vitalità.
RispondiEliminaQuale delitto, non son capace di compiere gli "umani"?
un abbraccio
c'è sempre una stella coraggiosa sul nostro cammino per fortuna. Bellissimo Daniele
RispondiEliminaBuonanotte Daniè...
RispondiEliminabello andare a dormire dopo aver letto un post stupendo come questo...
sei tremendamente bravo, ma è inutile che te lo dica...
il grazie lo devo io a te!!! ma tu non sei un sindacalista....fai outing, sei un poeta in pectore!!!
RispondiEliminaBuongiorno Daniele
RispondiElimina...ogni tanto si "cazzeggia", ma fa parte del nostro carattere in comune, al di la delle distanze, no?
Ma tanto buonumore m'è stato dettato anche da chi, ieri, in un blog, m'ha chiamato "caro compagno".
Erano anni che nessuno mi diceva "compagno".
Commovente, dopo QUESTA domenica politica che chiude un'epoca, e dove certe parole andranno a scomparire.
Ciao
Salvatore