Intentions
Prendiamoci per tempo.
Quest'anno un solo proposito per quello che verrà: non fare propositi.
Sono già incasinato così, non posso mica pensare di essere da prima fila.
Le qualificazioni sono lunghe, lunghissime. Poi, tanto, mica mantengo.
Ne sanno qualcosa quei quattro che ancora mi portano con sé.
Ho senz'altro più nemici, perchè sono Speciale nel farmeli.
E' un dono ,lo so, mica lo rifiuto. Mi sono detto che mantenere è assai pericoloso, ma lo è di più promettere.
Perciò rien, nicht, nada.
Che poi cosa si può promettere?
Qui c'è da fare e fare, costruire (letteralmente) con una mano e con l'altra tenere insieme i cocci. Non sono mai stato bravo in queste cose.
Ho altre (poche) qualità, che maschero benissimo in mezzo a tutto il resto.
Navigare a vista, rotte conosciute e attenti agli scogli.
Già vedo ronzare le ire di navigatori più bravi e seri. Quelli sì,che sanno prendersi bene, che si considerano. Io accetto.
Mica hanno inventato ancora una macchinetta che elimina i rimorsi.
Mi sa che costerebbe troppo. Piuttosto un paio di occhiali scuri per cercare di guardare il sole in faccia, così che le ombre siano un po' più corte. Che poi si parla, si parla, e ti ritrovi punto e a capo. A capo di cosa, poi...
Fai due conti, in percentuale, e pensi che il 50% della tua vita è un casino e già andrebbe bene. Tanto l'altro 50% te lo giochi a cercarli, i casini.
Che non c'è gusto senza, ma quando ci sei dentro fino agli occhi lo specchio è più svelto di te a sputarti in faccia.
E son soddisfazioni, mica bagigi.
I nanetti se ne stanno in fila e ti guardano tipo: ”Povero cocco, come mai la strada di casa non la trovi mai?”.
Chi se ne frega, c'è troppo affollamento qui. Spazio,ci vogliono miglia e miglia di nulla, così puoi riempirlo delle cazzate che non riesci a mandare via.
Chi mi darà lezioni e da chi non imparerò una sega ("...ma fatta bene,che non si sa mai").
Meglio aumenti le letture e le uscite post-cena, che lì si che le lezioni non finiscono mai.
E non è di certo così che migliorerà la mio pochezza mentale. Sarà un'uccisione continua di cellule neurali, ma vuoi mettere...
Va là, che tanto un anno passa l'altro. E poi a chiedersi come mai non ci ricordiamo neanche più quale sia.
Che verso metà faranno 43 (ci provo, ci provo ad arrivarci).
Chi dice (ancora) che la Vita comincia lì.
Ed io, pirla, che pensavo di viverla già.
Jean Arp, "Collage with Squares Arranged According to the Laws of Chance", 1916-17, Mo.Ma., New York.
Prendiamoci per tempo.
Quest'anno un solo proposito per quello che verrà: non fare propositi.
Sono già incasinato così, non posso mica pensare di essere da prima fila.
Le qualificazioni sono lunghe, lunghissime. Poi, tanto, mica mantengo.
Ne sanno qualcosa quei quattro che ancora mi portano con sé.
Ho senz'altro più nemici, perchè sono Speciale nel farmeli.
E' un dono ,lo so, mica lo rifiuto. Mi sono detto che mantenere è assai pericoloso, ma lo è di più promettere.
Perciò rien, nicht, nada.
Che poi cosa si può promettere?
Qui c'è da fare e fare, costruire (letteralmente) con una mano e con l'altra tenere insieme i cocci. Non sono mai stato bravo in queste cose.
Ho altre (poche) qualità, che maschero benissimo in mezzo a tutto il resto.
Navigare a vista, rotte conosciute e attenti agli scogli.
Già vedo ronzare le ire di navigatori più bravi e seri. Quelli sì,che sanno prendersi bene, che si considerano. Io accetto.
Mica hanno inventato ancora una macchinetta che elimina i rimorsi.
Mi sa che costerebbe troppo. Piuttosto un paio di occhiali scuri per cercare di guardare il sole in faccia, così che le ombre siano un po' più corte. Che poi si parla, si parla, e ti ritrovi punto e a capo. A capo di cosa, poi...
Fai due conti, in percentuale, e pensi che il 50% della tua vita è un casino e già andrebbe bene. Tanto l'altro 50% te lo giochi a cercarli, i casini.
Che non c'è gusto senza, ma quando ci sei dentro fino agli occhi lo specchio è più svelto di te a sputarti in faccia.
E son soddisfazioni, mica bagigi.
I nanetti se ne stanno in fila e ti guardano tipo: ”Povero cocco, come mai la strada di casa non la trovi mai?”.
Chi se ne frega, c'è troppo affollamento qui. Spazio,ci vogliono miglia e miglia di nulla, così puoi riempirlo delle cazzate che non riesci a mandare via.
Chi mi darà lezioni e da chi non imparerò una sega ("...ma fatta bene,che non si sa mai").
Meglio aumenti le letture e le uscite post-cena, che lì si che le lezioni non finiscono mai.
E non è di certo così che migliorerà la mio pochezza mentale. Sarà un'uccisione continua di cellule neurali, ma vuoi mettere...
Va là, che tanto un anno passa l'altro. E poi a chiedersi come mai non ci ricordiamo neanche più quale sia.
Che verso metà faranno 43 (ci provo, ci provo ad arrivarci).
Chi dice (ancora) che la Vita comincia lì.
Ed io, pirla, che pensavo di viverla già.
Jean Arp, "Collage with Squares Arranged According to the Laws of Chance", 1916-17, Mo.Ma., New York.
Sono la prima, mi hai fatto fare un sacco di risate, anche se era meglio piangere, mi spiego meglio, non mi riferisco allo scritto ma alla vita, che più si va avanti e più mi rendo conto che è una grande fregatura. W la vita e la vita è bella. un bacione franca;)
RispondiEliminagià, la vita è bella, ma spesso è volentieri la realtà ha dimostrato il contrario.
RispondiEliminaPerò alla fine una cosa che ho imparato è che comunque anche nei momenti più difficili, un piccolo spazio per sorridere lo trovi, anche se spesso, quello sapzio sembra non esistere.
Io onestamente al nuovo anno, non chiedo niente, se non la cosa più ovvia, quello di vivere alla giornata, vivendo tra le tante difficoltà e ingiustizie della vita, ben sapendo che anche in quei frangenti qualcosa di buono lo puoi sempre trovare sempre.
carpe diam... già... a parte questo cosa ci resta da fare per vivere l'unica vita che abbiamo...
RispondiEliminanon sò se vi è mai capitato di stare in un posto fisicamente ed in un altro mentalmente... così mi è capitato di fare i miei migliori auguri a dei funerali... come le più sentite condoglianze in altri occasioni che non avevano niente a che vedere di funereo... ma veniva dal cuore...! non l'ho fatto apposta...!! eppure ci ho azzeccato! lo giuro senza volerlo!
qualcuno di quelli che hanno avuto gli auguri ai funerali cercava di consolarmi per la gaf... "son cose che capitano..." mi dicevano... ma poi pensando bene...
...carpe diam.
Ti leggevo e mi è venuto in mente Antoine:
RispondiEliminase sei bello, ti tirano le pietre
se sei brutto, ti tirano le pietre...
qualsiasi cosa fai,
ovunque te ne vai,
tu sempre pietre in faccia prenderai!Questo per quel che riguarda l'esser speciale nel farsi nemici: non per disilluderti, ma non sei tu che sei speciale, caro mio, son gli altri ad essere quel che sono...
:D
in genere cretini matricolati.
Quindi tanto vale davvero andare avanti per la propria strada e fregarsene, per quanto è possibile, anche se a volte la stupidità fa proprio male e ci si chiede cosa diavolo ci obbliga a subirla con signorilità! (So che un amico direbbe: per far notare la differenza...e probabilmente ha ragione).
La vita non credo sia né bella né brutta. E' un po' quella che ti capita e un po' quella che tu sai far diventare: c'è sicuramente chi è più fortunato e chi meno, e non parlo di soldi o cose simili, non prevalentemente, almeno; c'è chi si sa accontentare e gioire delle piccole cose, e chi non ne è capace...
D'altra parte, come dice mio padre, l'unica alternativa all'invecchiare è morire giovani!
E non son mica bagigi!
(che non so perché, ma mi ricorda tanto qualcuno...;-)
Leggi, goditi i tuoi dopo cena, la meravigliosa infanzia di tua figlia (che passa sin troppo in fretta, anche se *durante* pare impossibile) e non ci pensare troppo: come tutti gli anni, capodanno arriverà e passerà, e ci saranno sempre un sacco di cose da vivere, pensare e raccontarsi.
Un abbraccio
f.
Ps. una buona notizia: secondo i più recenti studi neurologici, pare che i neuroni siano anche capaci di rigenerarsi, quindi l'inesorabile destino di spegnimento intellettuale per "l'uccisione continua di cellule neurali" a partire dalla nascita parrebbe un po' meno drammatico!
Speremm...
:-)
le buone intenzioni di solito sono un'ottima spinta per affrontare l'ignoto...
RispondiEliminama anche gustare un buon piatto di BAGIGI può essere appagante!
credo...
;-)
Baci
C.
mi fa specie che scrivi pochezza>/i> mentale. dovremmo smetterla semplicemente di rincorrerci. riposarci insieme, magari. mah.
RispondiEliminala nonna mi diceva sempre, se ti svegli la mattina e puoi guardare fuori dalal finestra sii felice
RispondiEliminae credo nella sua semplixità avesse ragione!!
chicca
Io da qualche anno ho capito che è meglio ripromettersi di fare il peggio possibile ... almeno non si rimane delusi, ci si becca sempre e non si vive male sapendo che hai raggiunto i tuoi obbiettivi.
RispondiElimina;-)
Un abbraccio!