La recessione
"Rivedremo calzoni coi rattoppi
rossi tramonti sui borghi
vuoti di macchine
pieni di povera gente
che sarà tornata da Torino o dalla Germania.
I vecchi saranno padroni dei loro muretti
come poltrone di senatori
e i bambini sapranno che la minestra è poca
e cosa significa un pezzo di pane.
E la sera sarà più nera della fine del mondo
e di notte sentiremmo i grilli o i tuoni
e forse qualche giovane
tra quei pochi tornati al nido tirerà fuori un mandolino.
L’aria saprà di stracci bagnati
tutto sarà lontano
treni e corriere passeranno
ogni tanto come in un sogno.
E città grandi come mondi
saranno piene di gente che va a piedi
con i vestiti grigi
e dentro gli occhi una domanda che non è di soldi,
ma è solo d’amore
soltanto d’amore.
Le piccole fabbriche
sul più bello di un prato verde
nella curva di un fiume
nel cuore di un vecchio bosco di querce
crolleranno un poco per sera
muretto per muretto
lamiera per lamiera.
E gli antichi palazzi
saranno come montagne di pietra
soli e chiusi com’erano una volta.
E la sera sarà più nera della fine del mondo
e di notte sentiremmo i grilli o i tuoni.
L’aria saprà di stracci bagnati
tutto sarà lontano
treni e corriere passeranno
ogni tanto come in un sogno.
E i banditi avranno il viso di una volta
con i capelli corti sul collo
e gli occhi di loro madre
pieni del nero delle notti di luna
e saranno armati solo di un coltello.
Lo zoccolo del cavallo
toccherà la terra
leggero come una farfalla
e ricorderà ciò che è stato il silenzio il mondo
e ciò che sarà".
(P.P.Pasolini, "La recessione", da "La meglio gioventù", 1974).
Dovete aver pazienza, ma in questi giorni la consolazione la trovo solo in Pasolini.
E' una casa accogliente, a cui torno volentieri.
Devo aver avuto un inzio di vecchiaia.
Magari non me ne sono accorto.
Johannes Theodor Baargeld, "Factory", 1920, Museum Of Modern Art (MOMA), New York.
"Rivedremo calzoni coi rattoppi
rossi tramonti sui borghi
vuoti di macchine
pieni di povera gente
che sarà tornata da Torino o dalla Germania.
I vecchi saranno padroni dei loro muretti
come poltrone di senatori
e i bambini sapranno che la minestra è poca
e cosa significa un pezzo di pane.
E la sera sarà più nera della fine del mondo
e di notte sentiremmo i grilli o i tuoni
e forse qualche giovane
tra quei pochi tornati al nido tirerà fuori un mandolino.
L’aria saprà di stracci bagnati
tutto sarà lontano
treni e corriere passeranno
ogni tanto come in un sogno.
E città grandi come mondi
saranno piene di gente che va a piedi
con i vestiti grigi
e dentro gli occhi una domanda che non è di soldi,
ma è solo d’amore
soltanto d’amore.
Le piccole fabbriche
sul più bello di un prato verde
nella curva di un fiume
nel cuore di un vecchio bosco di querce
crolleranno un poco per sera
muretto per muretto
lamiera per lamiera.
E gli antichi palazzi
saranno come montagne di pietra
soli e chiusi com’erano una volta.
E la sera sarà più nera della fine del mondo
e di notte sentiremmo i grilli o i tuoni.
L’aria saprà di stracci bagnati
tutto sarà lontano
treni e corriere passeranno
ogni tanto come in un sogno.
E i banditi avranno il viso di una volta
con i capelli corti sul collo
e gli occhi di loro madre
pieni del nero delle notti di luna
e saranno armati solo di un coltello.
Lo zoccolo del cavallo
toccherà la terra
leggero come una farfalla
e ricorderà ciò che è stato il silenzio il mondo
e ciò che sarà".
(P.P.Pasolini, "La recessione", da "La meglio gioventù", 1974).
Dovete aver pazienza, ma in questi giorni la consolazione la trovo solo in Pasolini.
E' una casa accogliente, a cui torno volentieri.
Devo aver avuto un inzio di vecchiaia.
Magari non me ne sono accorto.
Johannes Theodor Baargeld, "Factory", 1920, Museum Of Modern Art (MOMA), New York.
non é vecchiaia. forse, solo consapevolezza..
RispondiEliminaVisto lo squallido panorama politico direi che la tua è chiaro sintomo di depressione prima del voto.
RispondiEliminaL'amico del "sovversivo"
;-)
apprezzo molto Pasolini
RispondiElimina"E' una casa accogliente, a cui torno volentieri."
RispondiEliminaMi fa lo stesso effetto.
Un bacione e buona settimana.
cri
sì, forse sei solo uno dei pochi che non nega l'evidenza...
RispondiEliminatra qualche giorno compio 45 anni e per la prima volta sono contenta di invecchiare.
RispondiEliminaBeh... non mi meraviglio. L'onestà intellettuale di Pasolini è forse una delle poche consolazioni rimaste...
RispondiEliminaPasolini è un lucido rifugio. Un abbraccio, Giulia
RispondiEliminaSuvvia, le ottime letture non invecchiano e non fanno invecchiare.
RispondiEliminaFatto non fosti per viver come bruto, ma per seguire virtute et conoscenza.
Che ne dici di un caffè "corretto grappa"? :-)
Ciao
M.
Suvvia, le ottime letture non invecchiano e non fanno invecchiare.
RispondiEliminaFatto non fosti per viver come bruto, ma per seguire virtute et conoscenza.
Che ne dici di un caffè "corretto grappa"? :-)
Ciao
M.
uhm... non ho mai smesso di portare jeans tagliati e rattoppati e mi piacciono pure.... sarà che ho la recessione nel dna :) ...sempre grande Pasolini.
RispondiEliminaE' una poesia splendida, ma forse non rispecchia la realtà: le industrie uccideranno l'ambiente, la povertà cresce ma purtroppo si evolve. Quindi cartoni per strada, cassonetti dai quali gente raccoglie resti di cibo, e civiltà multietnica ma povera e sfruttata.
RispondiEliminaE tutto questo porta e porterà sempre di più a comportamenti violenti e scevri da ogni traccia anche minima di educazione e rispetto dell'altro.
Ed ecco il bullismo, la violenza gratuita dei giovani (molti non tutti) d'oggi nonchè un malessere generale che fa rinfocolare antichi e mai sopiti odi verso il diverso sia per pelle che per gusti sessuali ecc.
Una poesia che rispecchia a mio avviso il vuoto dei nostri tempi anticipando molto il futuro prossimo, oggi nostro attuale presente, fu scritta il 30 aprile 1984 da Primo Levi
Il titolo è: "DATECI"
Se hai occasione, leggila.
Daniele il Rockpoeta
Quella descritta da Pasolini sembra una recessione quasi dolce, la realtà di oggi rischia di diventare pericolsa. Ciao Costanza
RispondiEliminaConsolazione, ma anche tanta malinconia...
RispondiEliminaDa quando in qua si invecchia leggendo di Pasolini?
RispondiEliminaL'intuizione non è per tutti, Pier Paolo ne aveva, quindi leggerlo è come affacciarsi da una finestra.
Comunque....ciao, vecio!
Salvatore
bè qui giochi a casa mia allora :)
RispondiEliminamaturi, meglio che vecchi
Bella la poesia, e se così fosse, sarebbe peggio o meglio?
RispondiEliminaciao
Una poesia che dona una dolce malinconia e in fondo condivido la domanda di PieroC: Sicuri che sarebbe peggio?
RispondiEliminaComunque se pensi di sentirti depresso prova a porti la domanda: e moh chi voto in Aprile, ed allora conoscerai la vera depressione ....
un caro saluto
Lady RoseNoire
pasolini. eh.
RispondiEliminabacio grande, caffè e cioccolatino và...
Concordo con #1, solo consapevolezza....
RispondiEliminas.
mi affaccio da te e spero sempre di trovare un poco di entusiasmo in questi miei giorni grigi. Ma non è tempo! Pasolini,per quelli di noi che non lo abbiamo fatto,andava letto e capito,per tempo,forse capire prima ci avrebbe aiutati ad abituarci al peggio.Altro che vecchiaia,è solo il coraggio della consapevolezza!Ciao,Daniele
RispondiEliminaGrande!
RispondiEliminaOT Oggi su La Stampa c'è un articolo sul secondo libro di Littell che dovrebbe esesre pubblicato tra breve sempre da Gallimard. So che tu stavi leggendo Le Benevole: ti è piaciuto? Non l'ho letto e vorrei conoscere il tuo giudizio.
Grazie.
Patrizia.
e allora non accorgertene ;-)
RispondiEliminaE' sempre un piacere passare di qui.
RispondiEliminaPer quanto riguarda l'articolo, l'ho letto mentre stavo facendo la seconda chemio. Un po' dopo colazione, ma la nostra vicinanza va ben al di là di questo.
Ti abbraccio.
Patrizia
prossimo alla senilità pure io...allora....
RispondiEliminacredo che in momenti come questo(alla faccia del momento)solo i vegetali(e anche loro a fatica)non abbiano bisogno di consolazioni...
: ) ciao..
È un paese vecchio questo... oops, antico....
RispondiEliminaDaniele: non ti devo scusare, il mio non era un rimprovero, tutt'altro. Mi dispiace se l'hai preso come tale.
RispondiEliminaDi tanto in tanto, io parlo di quello che mi sta accadendo anche sul mio blog, perché mi aiuta.
Ti abbraccio.
Patrizia.
Buongiorno Macca :)
RispondiEliminaCONSERVATEVI UNA PAGNOTTA PER IL FUTURO
RispondiEliminaNon è la vecchiaia.
RispondiEliminaE' che Pasolini, la sua lucida intelligenza, sono tra i migliori nutrimenti possibili, in questi tempi confusi e vuoti.
Un sorriso silenzioso
Mister X di Comicomix
Non è che sparisco...è che se non ho idee non scrivo! Ma "A volte ritornano"!
RispondiEliminaUn caro saluto e Buona Pasqua (si avvicina del resto).
Mattia
il mondo si sta perdendo in un barile d'olio nero
RispondiEliminapassavo per un abbraccio.
RispondiEliminagli amici a volte servono...
Forse non si tratta di vecchiaia ma di lucidità...
RispondiEliminaEhm... il mio inizio di vecchiaia temo d'averlo avuto nel dicembre del '78...
RispondiEliminaMa sai non sarebbe male, davvero !
RispondiEliminaSiamo viziati, viziatissimi italiani.
guarda. era quello che pensavo io, daniè.
RispondiEliminaciao, eh.
sempre un piacere passare da queste parti.
Pasolini in qualche modo è sempre di una lucidità agghiacciante.
RispondiEliminaUn abbraccio Daniè!
è una casa sempre "accogliente" anche se a volte molto amara...
RispondiEliminachicca
pazienza? e perchè mai?
RispondiEliminaricordarsi di quanto resta attuale il pasolo è una bellissima sensazione. io non sono paziente ma per queste cose divento perfino capillare.
vecchiaia incertezza tristezza sconforto fiducia....mi passano per la testa quasi ogni giorno e poi li scaccio. perchè sono [utopicamente, mi rendo conto] ottimista e non voglio smettere di credere che possiamo risalire anzichè buttarci in un baratro senza fondo.
voglio.
:)
Bibi