Valentina Way
Dietro l'angolo strani i passaggi mentali, le complicazioni e i rimandi, che in una giornata qualsiasi ti vengono a cercare.
Sai che non ricordo il giorno del tuo compleanno?
Ricordo il mese: lo so perchè lo abbiamo festeggiato tante volte, non potrebbe appartenere a nessun'altro periodo. Mi pare il 19, forse.
E' un tempo immobile, quello da cui non ti vedo: sei rimasta quella delle ultime volte, a respirare quest'aria di casa. Quella casa che ti stava stretta; cambiare pelle, cambiare prospettiva, rinnovarsi, crescere.
Tu che eri la più intelligente e la più sensibile.
“Quelli come noi stanno male di più, ma vivono anche di più”.
Le tue lettere sono in una piccola scatola di legno, tutte insieme, tutte sulla stessa carta; rispondevi a me, lontano anch'io da quella casa, perso, come sempre, a rincorrermi.
Stavi diventando una donna, graffiata e già disillusa: alla perenne ricerca di qualcuno che ti tenesse vicina e basta.
Tu che avresti meritato ben altro che quei ragazzi-bambini di cui invariabilmente ti innamoravi.
Adesso non sei diversa, sei solo più lontana e torni, a volte, a rivedere queste strade ormai irriconoscibili.
So che dietro un angolo di malinconia c'è il tuo sorriso.
Mi piace pensarlo, oggi.
Come sempre con te.
Michael Ayrton, "Greek Landscape II", 1960-61, Tate Modern, Londra.
Dietro l'angolo strani i passaggi mentali, le complicazioni e i rimandi, che in una giornata qualsiasi ti vengono a cercare.
Sai che non ricordo il giorno del tuo compleanno?
Ricordo il mese: lo so perchè lo abbiamo festeggiato tante volte, non potrebbe appartenere a nessun'altro periodo. Mi pare il 19, forse.
E' un tempo immobile, quello da cui non ti vedo: sei rimasta quella delle ultime volte, a respirare quest'aria di casa. Quella casa che ti stava stretta; cambiare pelle, cambiare prospettiva, rinnovarsi, crescere.
Tu che eri la più intelligente e la più sensibile.
“Quelli come noi stanno male di più, ma vivono anche di più”.
Le tue lettere sono in una piccola scatola di legno, tutte insieme, tutte sulla stessa carta; rispondevi a me, lontano anch'io da quella casa, perso, come sempre, a rincorrermi.
Stavi diventando una donna, graffiata e già disillusa: alla perenne ricerca di qualcuno che ti tenesse vicina e basta.
Tu che avresti meritato ben altro che quei ragazzi-bambini di cui invariabilmente ti innamoravi.
Adesso non sei diversa, sei solo più lontana e torni, a volte, a rivedere queste strade ormai irriconoscibili.
So che dietro un angolo di malinconia c'è il tuo sorriso.
Mi piace pensarlo, oggi.
Come sempre con te.
Michael Ayrton, "Greek Landscape II", 1960-61, Tate Modern, Londra.
Daniè
RispondiEliminaci si potrebbe sciogliere con queste parole.
Sanno di di tenerezza, son belle.
Buon voto, nè!
Buon fine settimana anche a te.
Bacio
si annidano nei posti più impensati
RispondiEliminae ci sorprendono...
Buon Week end Daniele
Io non voto, non mi fido più.
RispondiEliminaMeno che mai con questa legge elettorale.
Chiederò l'annulamento delle schede e la rinuncia al voto messo a verbale nel seggio.
Quanto al meno peggio di cui parlavi - se non l'avessi fatto - ti suggerisco di leggere il post dallo stesso titolo che qualche giorno fa ha pubblicato Grillo sul suo blog. Mi pare molto illuminante sulla questione...
Buona domenica.
Anche a te, caro, dolce, graffiante Daniele! Io sono sicura che tu sei un papa' seducente, in ogni caso!
RispondiEliminaI ricordi creano una sospensione temporale, fissano il tempo in un'immagine, in un suono, in una frase... la vita terrena contiene in sé anche degli aspetti "magici"...
RispondiEliminabaci
Bravo.
RispondiEliminaIl rispetto in un ricordo è il miglior modo di "amare" (in senso figurato) le donne.
Bravo.
Ciao
Salvatore
Bel post. Buona domenica,
RispondiEliminaUn saluto
Post molto bello..i ricordi ci accompagnano nel cammino della vita...non è importante ricordare una data..è solo un numero..è importante che viva il ricordo..
RispondiEliminaNon ti conoscevo..scusa se sono entrata ..bello qui..
Ti abbraccio
a presto
Biby
Passo poco da queste parti, sono sempre così preso. Ma mi piace sapere che quando ho un po' di tempo posso venire qua e trovare delle belle parole.
RispondiEliminafreestate
Bell'invezione quella della lettera, io sono mail dipendente ormai. E' grave?
RispondiEliminaPerché, amico mio, in questi giorni nei quali mi sommerge il silenzio e la disperazione, e quando mi affaccio in rete lo faccio soprattutto alla ricerca di un pretesto per sorridere, per chiudere gli occhi un attimo e poter trovare un momento di quiete nella tempesta che rischia di travolgermi, trovo invece solo tanta altra malinconia e dolore?
RispondiEliminaIo che vorrei che gli altri, almeno loro, potessero essere felici, felici da far schifo, perché forse allora c'è una speranza per tutti, anche per me...
Un abbraccio stretto stretto. Spero tu non mi abbia scordata e capisca chi sono: sapessi, fa così freddo qui dove sto, sull'orlo del mondo: nessun speranza di primavera, nessuna rinascita...
Scusa l'anonimato, non è sgarberia, da davvero non me la sentivo...
mandi fantat.
parole emozione..
RispondiEliminaParole bellissime... mi hai fatto tornare in mente una persona che non vedo da troppo tempo. E le cui lettere (guarda tu le coincidenze) sono in un angolo del mio armadio, in una scatola di legno...
RispondiEliminaParole dolcissime... Ma che uomo sei? Vuoi sembrare rudo, ma sei tenerissimo, permettimi di dirtelo perchè per me è un gran complimento. Giulia
RispondiEliminaParole che sanno di nostalgia e di malinconia. Parole bellissime.
RispondiEliminaDaniele il Rockpoeta
Ciao :D
RispondiEliminasenza parole...
RispondiEliminasenza
alla facciazza dello zuccherificio.........
RispondiEliminatroppo personale per andare oltre. solo un bacio.
sono tornata nè :)) sana e salva.
Bibi
Bellissimo post, una fusione di tenerezza e rispetto...
RispondiEliminaDipo dulà atu cjataat " Cressuut dal KGB"??? Lu vuul ancje jo!
RispondiEliminaE' il 16, ma mi faccio andare bene il 19, giorno su giorno giù cosa vuoi che sia, alla fin fine, visto quanti ne abbiamo festeggiati.
RispondiEliminaSe vuoi, possiamo continuarli quei racconti e quelle poesie a due mani, le ho tutte anche io, cosa ti credi? Uno pari e palla al centro (è l'unica cosa che so di calcio, ah no, l'altra è giocare di rimessa, ma l'ho adottata per ben altre situazioni, magari meno agonistiche, ma ho capito che vuol dire che a volte è meglio stare "schisci" e spalle al muro).
Mi leggerò un po' di Austen e di Lawrence, per fare allenamento, chè con te non si scherza mica, vai giù duro tu.
Un abbraccio, dolce poeta, sono sempre innamorata delle parole.
Valentina