Profondo nero
C'è un profondo vuoto, nero, nel cuore dell'Italia.
Non è il colore che associamo ad un'idea politica, ad un Partito o a una persona: è nero perchè annulla ogni altro colore, ma, sopratutto, ingoia la memoria, ingoia il futuro, arresta il tempo su una posizione di stallo.
Oggi ricorrono i trent'anni dalla morte di Aldo Moro: un'azione che non ha nessuna giustificazione, nè morale, nè storica.
All'incontro, nel pomeriggio, a cui ho partecipato l'età media era oltre i cinquant'anni: forse è un fatto di ricordi, o solo che è facile per la maggioranza, quest'incompiuta e non capibile massa, pensare ad altro.
Eppure, a sorvegliare questi Comunisti irriducibili (l'incontro era organizzato dalla CGIL), c'era anche lo Stato, attraverso un suo funzionario, di quelli della mano più nascosta; lo conoscono tutti, piccola città.
Questo è il buco, questa è la paura: parlare ancora di Moro, cercare comunque di comprendere il momento che stiamo vivendo attraverso quella tragedia, spaventa.
Il timore che striscino ancora i malumori di una lotta superiore in cattiveria, senza quartiere: ridicolo, assurdo, in un contesto come quello di questa riunione, pacata e rispettosa.
L'Italia è spaventata da se stessa, incapace di muoversi verso il futuro, rattrappita ed invecchiata, rancorosa e inutile: l'odio (questo è) delle fazioni ha ripreso il posto che comoda ai molti che soffiano affinchè ci si imbalsami su un'assurda partita di scacchi, dove le mosse sono già state fatte, tutte.
Lo sgomento attanaglia ed annebbia: mi sono sentito come "sporco" perchè ascoltavo, ancora una volta, il racconto della povertà della mia Patria, della sua vigliaccheria.
Chiedete, allora, ancora di crescere, a quelli che stanno a sentirvi: io non ascolto più la falsità.
Io adesso so, senza dubbio.
Foto di "Boogie".
C'è un profondo vuoto, nero, nel cuore dell'Italia.
Non è il colore che associamo ad un'idea politica, ad un Partito o a una persona: è nero perchè annulla ogni altro colore, ma, sopratutto, ingoia la memoria, ingoia il futuro, arresta il tempo su una posizione di stallo.
Oggi ricorrono i trent'anni dalla morte di Aldo Moro: un'azione che non ha nessuna giustificazione, nè morale, nè storica.
All'incontro, nel pomeriggio, a cui ho partecipato l'età media era oltre i cinquant'anni: forse è un fatto di ricordi, o solo che è facile per la maggioranza, quest'incompiuta e non capibile massa, pensare ad altro.
Eppure, a sorvegliare questi Comunisti irriducibili (l'incontro era organizzato dalla CGIL), c'era anche lo Stato, attraverso un suo funzionario, di quelli della mano più nascosta; lo conoscono tutti, piccola città.
Questo è il buco, questa è la paura: parlare ancora di Moro, cercare comunque di comprendere il momento che stiamo vivendo attraverso quella tragedia, spaventa.
Il timore che striscino ancora i malumori di una lotta superiore in cattiveria, senza quartiere: ridicolo, assurdo, in un contesto come quello di questa riunione, pacata e rispettosa.
L'Italia è spaventata da se stessa, incapace di muoversi verso il futuro, rattrappita ed invecchiata, rancorosa e inutile: l'odio (questo è) delle fazioni ha ripreso il posto che comoda ai molti che soffiano affinchè ci si imbalsami su un'assurda partita di scacchi, dove le mosse sono già state fatte, tutte.
Lo sgomento attanaglia ed annebbia: mi sono sentito come "sporco" perchè ascoltavo, ancora una volta, il racconto della povertà della mia Patria, della sua vigliaccheria.
Chiedete, allora, ancora di crescere, a quelli che stanno a sentirvi: io non ascolto più la falsità.
Io adesso so, senza dubbio.
Foto di "Boogie".
nn oso parlare di moro, xkè ho un idea particolare sul fatto.
RispondiEliminaMagari da ignorante, ma mi kiedo come mai, se pace "è fatta", e segrei svelati, non si possano commemorare tutte le vittime di una guerra tra stato e ideologie,
anche i ragazzi militanti, stregati dall'onda del momento, son pianti dai loro genitori,
al di là delle ideologie......
Sbaglio vero?
è un'italia brutta e cattiva, questa, hai ragione
RispondiEliminac'è da riflettere
ciao caro buon weekend
luca
io al tuo posto mi sarei sentita anche 'offesa'... mi chiedo come sia possibile in 20 giorni tornare indietro di così tanti anni.
RispondiEliminane parlavo col mio amico ieri.
RispondiEliminama questi politici non si mettono vergogna di ricordare il caso moro?
di fare le facce dispiaciute e non aver fatto un cazzo in questi decenni?
non si rendono conto che sono ridicoli?
Pensa che in classe mia (4^ liceo) c'è chi mi ha chiesto chi fosse Aldo Moro.
RispondiEliminasaluti, Panico
Permettimi di farti notare che anche il sindacato è (per quanto vedo e sento in fabbrica), usando le tue parole "incapace di muoversi verso il futuro, rattrappito ed invecchiato, rancoroso e inutile"
RispondiEliminaIn risposta al tuo commento:
RispondiEliminaHo un libro interessante che affronta il tema dei sindacati, se non ti infastidisce la questione, mi farò vivo a breve sul tuo blog e ti chiedero alcuni pareri su dei passaggi che ho letto.
Ciao
tu sai.
RispondiEliminabeato te.
perchè io no, non so un cacchio, e nonostante cerchi di farmi un'idea più chiara possibile ancora non ci riesco.
:)
Bibi
A quanto pare la maniera migliore per ricordare Moro è farci una fiction sopra.
RispondiEliminaNo, non mi infastidisce discutere, ma su un terreno di civiltà e senza improperi.
RispondiEliminaSopratutto con dati verificabili, dato che io posso saperli dall'interno.
Daniele
Hai ragione. Si respira aria pesante. Sembra che sia impossibile sapere qualcosa che sappia di verità in questo paese, che abbia il coraggio di raccontarsi e di dire dove e quando ha sbagliato. E' così è nato il paese dei balocchi, quello finto, imbellettato e sotto la maschera davvero un volto nero... Bravo, Daniele. I tuoi post mi danno molto e mi raccontano di te tutta la tua onestà. Giulia
RispondiEliminaIo mi chiedo come può succedere che in uno Stato "democratico", dalla strage di piazza Fontana in poi, si siano succeduti tanti misteri?
RispondiEliminaQuale torbida mano da burattinaio ha tirato i fili dell'eversione di estrema destra e dell'eversione di estrema sinistra?
O davvero crediamo che i brigatisti abbiano fatto tutto da soli?
Forse tutte queste domande non c'azzeccano niente col tuo post, ma ricordare Moro e tutte le vittime delle stragi senza aver individuato, dopo decenni, i veri responsabili mi sembra un'offesa maggiore dell'oblio
In questo paese la verità è qualcosa di sconosciuto. La vicenda Aldo Moro, ma anche altro.
RispondiEliminaMolto prosaicamente mi riferisco anche a tutti quei delitti non politici che rimangono insoluti. Incapacità dello Stato, cattiva volontà, indifferenza? Rimango sempre molto stupita.
Buona Domenica, al di là di tutto.
Ho preferito ricordare la morte di Peppino Impastato,
RispondiEliminaIn questo nero, non possiamo piangerci addosso, non ne abbiamo il tempo.
In Sicilia si voterà a giugno per i comuni ed alcune province,
Stiamo cercando di non essere "cancellati".
ciao
Ci tengo molto a dire che il mio non è un "pinagersi addosso".
RispondiEliminaMai, e dico mai, come in questo momento mi sono sentito vicino alle idee che ho da sempre abbracciato, sempre con la consapevolezza che il dialogo è l'unica strada per cambiare.
sia concesso, però, uno scoramento di fronte a certe cose che, seppur piccole, lasciano il segno.
Essere guardati a vista solo perchè si parla di Moro, da persone di sinistra, è scoraggiante.
Daniele
è quantomeno scoraggiante, ma sconfiniamo nell'agghiacciante quasi.
RispondiEliminabuonanotte Daniè.
Bibi
Se hai voglia di passare da me, dimmi cosa ne pensi del post che ho tratto dal libro che stò leggendo.
RispondiEliminaGrazie, ciao
Mi ritrovo nelle tue parole. Guardo con un certo sperdimento a quest'Italia contraddittoria, dove la brava gente fa volontariato e la brava gente (non necessariamente le stesse persone, ma spesso sì) se la prende con i "diversi" se li incrocia per strada.
RispondiEliminaDove si smarrisce la memoria, il senso del bene comune, la stessa voglia di discutere (che non è scannarsi con la presunzione di avere ragione a priori)
C'è tanto da combattere, ancora.
^_^
ricordare l'assassinio di Moro è giusto, è stato un fatto traumatico per l'Italia di allora, che ha posto fine a un tentativo di dialogo politico (e ancora la storia delle BR non è tutta chiara)..
RispondiEliminama provare ad agitare ora i fantasmi di un ritorno del terrorismo lo trovo strumentale..
comunque vigilare sempre, a 360 gradi..
ciao!
Il controllo ormai credo sia ovunque e la psicosi collettiva dell'insicurezza è una realtà con la quale dovremo misurarci per anni. Oggi la gente (più o meno tutti) vive nel terrore e per assurdo siamo proprio noi a consegnare al "potere" la nostra libertà di agire liberamente e diamo noi il permesso di entrare nella nostra vita e nei nostri pensieri.
RispondiEliminaL'irresponsabilità di chi alimenta questi sentimenti è il vero problema da combattere, ma dopo il fallimento di ogni politica concreta cosa gli rimane da utilizzare se non la paura?
Un abbraccio!!!
Sai Daniele, qualche anno fa sono andata a Turrita Tiberina dove e' sepolto Moro: la tomba semplice, solo un fiore appassito genuflesso mi hanno fatto una grande impressione
RispondiElimina"Lo sgomento attanaglia ed annebbia: mi sono sentito come "sporco" perchè ascoltavo, ancora una volta, il racconto della povertà della mia Patria, della sua vigliaccheria."
RispondiEliminaE' un sentimento che comprendo bene.
Passo anche per lasciarti un caro saluto.
Cris
"Lo sgomento attanaglia ed annebbia: mi sono sentito come "sporco" perchè ascoltavo, ancora una volta, il racconto della povertà della mia Patria, della sua vigliaccheria."
RispondiEliminaE' un sentimento che comprendo bene.
Passo anche per lasciarti un caro saluto.
Cris
Non sapremo mai niente. E tornato il tempo degli illuminati....
RispondiEliminaMi sento di concordare con Annachiara e il suo tranciante "non sapremo mai niente...".
RispondiEliminaIl ricordo personale di quel giorno è un brivido di vertigine per l'incredibile che era diventato vero e un'assemblea d'istituto organizzata seduta stante, dove però nessuno sapeva bene come esprimere il senso di smarrimento collettivo.
Da allora, ogni volta che cerco di risistemare le tante cose che ho letto e meditato x cercare di dare un senso agli "anni di piombo" mi perdo in un gioco di specchi elusivo, ossessivo.
Resta forte in me l'impressione che il rapimento di Aldo Moro e la decisione di sacrificarlo siano state mosse e contromosse in una partita a scacchi dove la vera posta in palio era il potere racchiuso in determinate informazioni riservate: un potere e un potenziale distruttivo che potevano essere ritorti contro i depositari qualora questi ultimi fossero stati costretti a rendere le informazioni di pubblico dominio.
Chiedo scusa alla persona che aveva scritto il commento n° 25, ma in questo Blog non sono bene accetti i commenti "anonimi", sopratutto su argomenti delicati come questo.
RispondiEliminaNon inibisco l'accesso a chi non si firma (spesso è solo mancanza di "login" su "Splinder"), ma ritengo che sia superfluo dire che è nel mio diritto decidere come comportarmi.
Grazie all'ignoto visitatore, delle cui parole prendo atto.
(Cazzo, mi sembro uno serio!).
Daniele
va bene...... Daniele sono Angelo!!
RispondiEliminanon sono molto pratico di certe diavolerie del pc!! scusami.... comunque trovo il tuo blog molto interessante!!
complimenti!!
Angelo( operaio metalmeccanico)