ABC



In una delle rarissime occasioni in cui ho dato uno sguardo al “TG1”, m'è capitato di sentire un'espressione interessante: “analfabeti emotivi”, evocata da un PM riguardo ad uno dei tanti delitti efferati ed ignobili che accadono in Italia (e non solo, purtroppo). M'ha fatto riflettere sulla pochezza che, a volte, riusciamo ad esprimere. Non è solo un fatto rapportato a questa particolare situazione, ma che potrebbe capitare a chiunque. Mi è difficile credere che possa essere così, ma, in alcuni casi, forse sì. Siamo analfabeti quando ci comoda, quando quello che sentiamo non ci coinvolge, non ci interessa: a volte se manca un fine. Penso a me nei confronti della tolleranza e della pazienza. Forse lì stò ancora all' ABC, ad un inizio. Per quanto possa sforzarmi, la mia ignoranza si ripresenta. E magari anche in altri momenti, qua e là, senza avvisare. Siamo tutti “analfabeti”, non arrivando, fortunatamente, alla tragica realtà di alcuni, che paiono avere una vita senza scopo, se non quello di far del male. A questi ultimi, più che un abbecedario sentimentale, servirebbe un po' di intelligenza e d'umanità. Anche queste, però, paiono drammaticamente scarseggiare.

Richard Smith, "The Typographer", 1986, Tate Modern Collection, London.

Commenti

  1. Il bello (o il brutto) di queste mancanze, Daniele, è che non si fa nulla per recuperarle. In molti campi del nostro vivere, quelli più pratici, ci indaffariamo per migliorare qualche aspetto.

    Quello che ci manca è forse il tempo per provare a migliorare noi stessi, nel profondo.


    Un abbraccio.

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  2. si,forse siamo tutti analfabeti emotivi..non andiamo oltre l'erbetta del nostro campo,nel timore di trovare quella del vicino migliore o che qualcuno calpesti la nostra intoccabile...ma non fermi,immobili.

    ogni cosa e ogni persona hanno bisogno del loro tempo...semplicemente credo si possa fare due cose,o meglio,prendere due direzioni:una di crescita ed una di regresso(quella di stasi la lasciamo ad altri..)...solo questo possiamo fare...ed è già tanto se prendiamo quella giusta....

    ;)...

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  3. Amico mio ... brutto periodo! Scrivo poco e navigo meno ... ma anche se non commento continuamente ti seguo sempre con affetto. Oggi comunque ho ripostato qualcosina.


    Un abbraccio!!!

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  4. Un mio caro amico dice sempre che tutto ci riguarda o, meglio tutto ci dovrebbe riguardare, niente dovrebbe scivolarci addosso perche' l'indifferenza ci porta all'analfabetismo

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  5. interessante questa riflessione...

    C'è molto "analfabetismo emotivo" anche tra chi ostenta pace, amore universale....

    basta che siano a tre continenti di distanza....

    Non ucciderebbe nessuno fisicamente, ma umanamente annientando, mentendo e via discorrendo....

    l'importante è riempirsi la bocca di teorie perchè gli altri dicano "ohhhh ma che sensibile e impegnata persona...!!!"

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  6. Però l'immagine è molto poetica... ;-)

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  7. Quando si è analfabeti non si ha la capacità,o la volontà, di andare oltre.

    Porsi il problema è indice di ottima alfabetizzazione.

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  8. Caro amico della mia amica Astimè, oggi passavo di qui....mi sento di esprimerti profonda solidarietà per aver ri-lanciato l'analfabetismo emotivo, che viaggiando scava, scava ....a tutto vantaggio della nostra consapevolezza oltre a migliorare le nostre relazioni col mondo;-)) Anche in un precedente post mettevi "in mostra" lo sconforto del pensator contro-corrente, ma avevi ben più di una persona vicino e leggente.....anche se silenti. Ciao buone cose, maf

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  9. non ho sentito l'espressione.. se si riferiva al delitto di quei due coniugi, cioè compiere un assassinio senza esserne almeno apparentemente turbati, userei altri termini, da patologia vera e propria!

    Se ti riferisci all'indifferenza, sempre almeno in apparenza, alla "abitudine" che si fa a certe notizie, un po' concordo: forse è una forma di sopravvivenza, troppe disgrazie, troppi drammi da mandare giù con un solo boccone..

    Se invece alludi al fatto che ora rischi più spesso di prima di perdere la pazienza, allora consolati perché sei in ottima compagnia!! :-)

    ciao Dan

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  10. La vita e’ un contenitore, sicuramente limitato in termini temporali. Visto che stiamo perdendo l’uso della fantasia, che e’ il propellente per poter viaggiare senza muoversi, il perimetro finisce di limitarsi drasticamente anche in termini spaziali.

    Se siamo fortunati, abbiamo qualche manciata di decenni per capire qualcosa, riguardo a questa scatola, che quando nasciamo, e’ ancora potenzialmente vuota. Oggi, fin da subito, noi la riempiamo di tantissime cianfrusaglie: siamo perfettamente alfabettizzati sui telefonini, sugli indicatori di borsa, sui modelli di auto, sul gossip. Il nostro cassetto e’ cosi’ strapieno che non si richiude. E quando ci cerchiamo dentro qualcosa di veramente utile, nel pasticcio finisce che non lo troviamo.

    A volte molto anzitempo rispetto ai progetti, termina quel pugno di decenni. Gli alfabeti, quelli importanti, sono finiti tutti negli angoli: sappiamo un sacco di cose tenute sempre rigorosamente a portata di mano, che pero’ ci fanno morire perfettamente ignoranti.


    Gabriele

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  11. In effetti questa espressione è stata usata dal "PM" nella requisitoria contro gli imputati del delitto di Erba.

    Volutamente non ho parlato di questo.

    Mi interessava rimarcare l'espressione, che, mi pare, possa avere anche altre implicazioni.

    Sull'incazzarmi, cara Amica, non temere: sono un esperto!

    :-)

    Daniele

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