Auguri a chi?
Leggiamoci questo scritto qui.
Si perde poco tempo, no?
Poi, ci manderemo gli Auguri, tra qualche giorno.
Chiediamoci a chi dovremmo farli veramente, però.
Martin Kippenberger, "Well-lit Pre-Christmas Exhibition in Leopoldstrasse", 1991-92, Tate Modern Collection, London.
Chissà quante storie così ci sono e quanta sofferenza in giro. Io spero che per tutti ci sia un Natale che almeno porti un pò di serenità.
RispondiEliminaIo mi ritengo "fortunato", per certi versi, (nel senso che non devo pisciargli addosso come ho già fatto con taluni "industrialotti" da strappazzo), di collaborare da parecchi anni come esterno con un imprenditore che, in momenti di difficoltà, invece di licenziare, ha sempre messo mano al proprio conto corrente per mandare avanti la baracca e tutto ciò che gira attorno, incluso di riflesso le loro famiglie dei dipendenti.
RispondiEliminaQuesti, secondo me, sono i veri imprenditori, e per fortuna non sono pochi.
Questo significa ponderare il "rischio d'impresa" e crederere nelle persone che lavorano per la propria azienda.
Non è solo filosofia, o ingenuo idealismo.
Questa è la presa di coscienza innanzitutto di un uomo che ha famiglia.
ciao
Salvatore
Sì, indubbiamente Salvatore è fortunato.
RispondiEliminaMi permetto dissentire però sul fatto che 'non siano poche le persone così', perchè evidentemente vive in una realtà ben diversa dal cosiddetto produttivo Nord. Qui sono sempre meno. Non solo gli imprenditori, ma soprattutto quelli che si possono definire 'UOMINI'.
Dany, avevo letto il pezzo da una amica su WLS questa mattina. E nonostante lo stile Dickensiano (si dirà? boh), la mia rabbia è iniziata a salire, come se non fosse bastata la notizia che ho pubblicato ieri...
Riuscire un giorno a sfogare tutta questa rabbia? E come?
uno dei modi per lavarsi le mani in fretta: "Auguri!" e la schiena se ne va...
RispondiEliminaabbraccione mega
e non ci sono segnali di schiarite, è questo il peggio...auguri si ma per cosa?
RispondiEliminaDifficile essere sereni, cn questi venti....ma ti auguro sinceramente di esserlo cmq, sentinella!
RispondiEliminaA Natale tutto può succedere.... io faccio fatica a crederci però ci provo...
RispondiEliminaUn abbraccio
Barbara
Una storia drammatica. Altre sono altrettanto terribili.
RispondiEliminaDovremmo ricordare prima loro di chi una albero di natale lo ha già...
Daniele il Rockpoeta
Lavoravo a tempo indeterminato, poi la cessazione di ramo aziendale e tutti a casa.
RispondiEliminaOra campo su un contratto a progetto rinnovabile annualmente e mi devo quasi ritenere fortunato, dato che tanta altra gente con contratti atipici se la passa peggio.
Anche lo stipendio paragonato ai pari categoria non è malvagio ed ho avuto anche un aumento.
Nonostante ciò non so se il prossimo fine anno lavorerò ancora... Vivo in un tunnel con la luce traballante di una lampadina sopra la testa, ma l'uscita non si vede.
Auguri a tutti.
Caro Daniele, non sono riuscita a leggere il link perché non mi si apre: oggi il mio computer è più lento di me! Tuttavia dai commenti ho capito di che cosa si tratta. Anche qui in Emilia, ancora abbastanza in sesto, si comincia a parlare di cassaintegrazione.
RispondiEliminaUn saluto.
Che tristezza.
RispondiEliminaHo letto il pezzo e mi sono sentito inadeguato a scrivere qualcosa che non fosse l'amara "presa d'atto" di chi capisce il dramma, lo sente come fosse suo, ma non può fare nulla di concreto.
RispondiEliminaNon di meno, credo che gli auguri sinceri siano espressione di speranza perciò, malgrado il noto detto sul chi vive sperando, auguro a te e alla tua famiglia un anno che possa andare oltre le tue più rosee aspettative.
grande la mamma!!
RispondiEliminabasta con questo ruolo di uomo_carbonaro col sacco pesante sulle spalle!! ci sono precise responsabilità se molti non hanno un lavoro sicuro!!
In Italia il 10% possiede il 50% delle ricchezze!! chiediamo (come sta chiedendo Rifondazione una maggiore equità nella distribuzione del reddito e che non siano sempre i soliti a pagare la crisi!!
insieme ai giovani, diamo battaglia!!
Ciao Dan!
passo. niente auguri.
RispondiEliminae le lucine mi danno fastidio.
tzè.
un bacio Daniè :))
Molto toccante la lettera. Da me si lavora a singhiozzo ma a gennaio parlano di caduta libera. Se la mia mente va ai miei bimbi rimango sconcertato. Ma adesso non ci voglio pensare, non voglio trasmettere tristezza e abbattimento in casa.
RispondiEliminaCiao
E' davvero un triste Natale per molti... Dobbiamo davvero lottare con loro, ciao. Giulia
RispondiEliminaauguri
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