True To Life



Le audizioni per comporre la Legge sul trattamento nella malattie terminali sono iniziate nel Settembre del 2004. Dopo, Governi si sono succeduti e Ministri accavallati, ma non se ne è fatto ancora nulla. Dopo quasi cinque anni stiamo ancora qui. E' questo il vuoto spaventoso che lasciano le decine di vicende come quella di Eluana che, ogni giorno, vengono sopportate nel nostro Paese. Solo adesso, dopo che i riflettori si spegneranno, mi auguro, si inizia a lavorarci sul serio. E' tremendamente spossante ascoltare le voci di chi dovrebbe e non fa, di quelli cui abbiamo affidato le sorti della nostra Repubblica. Perchè, il più delle volte, sono le voci di gente mediocre, meschina, chiusa nella sua intoccabile presunzione, nella sciatta e vuota carriera di "politicante", non di Politico, ancor meno di Statista. Mi chiedo dove sta il senso profondo della Laicità, dove è andato a finire l'anelito di Libertà che mantiene in piedi uno Stato di diritto: probabilmente è stato tutto svenduto molto tempo fa, immolato all'altare della convenienza, della connivenza, della sudditanza psicologica nei confronti di questo o quello Stato, di questo o quel cialtrone. Adesso corrono ai npari, con le loro facce fintamente pensose, con quell'aria da intellettuali presi da chi sa quale pensiero: dov'erano cinque anni fa, dove sono sempre stati? Partoriranno una Legge monca, al solito asservita, nella quale io dovrò ogni tre anni ripetere quello che vale anche se scritto una volta sola. E non potrò decidere nulla, in verità, perchè sarà questo Stato, queste persone che diranno come posso, se voglio, morire.

Celebriamo, allora, un inno alla Vita: alla mia, alla Vostra, a quella di coloro che amate.
Aggrappiamoci alla fortuna, alla benevolenza, al buon vento...
Perchè siamo soli, tremendamente soli.


Eileen Agar, "The Reaper", 1938, Tate Modern Collection, London.

Commenti

  1. alla nostra buona sorte... se è tutto ciò che ci resta.

    Odio sentirmi impotente, e soprattutto attorniata da menti ottuse.

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  2. Il fare puo’ diventare anche piu’ grave del non fare, se infine si legifera male. Il rischio e’ che una potenziale futura liberta’ di autodeterminazione, ancora a venirsi nel nostro speranzoso immaginario, venga disillusa dall’amara certezza di non poter decidere della nostra sorte come vorremmo. Una legge monca non e’ pericolosa quanto una legge invece molto chiara, che stabilisce delle cose non condivise. La mia paura e’ appunto questa: che nel nostro martoriato paese, scritto senza piu’ nemmeno usare la maiuscola, il tempo per decidere tempestivamente, equamente, serenamente, e con giusta lungimiranza sia ormai completamente passato. Oggi, su tutto quanto, sembra essere piu’ solo il momento di partorire delle deformita’.


    E’ un’inno molto triste, Dan.

    Perche’ tu hai detto bene, noi siamo tremendamente soli.


    Gabriele

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  3. Grazie, Gabriele.

    Come al solito, sei più stringato ed esaustivo di me.

    Daniele

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  4. soli come bambini soli

    saluti e grazie

    m.ang

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  5. hai terribilmente ragione, Dan. La montagna forse partorità un topolino senz'arte né parte, una legge arzigogolata, fumosa e monca, ma anche inzeppata di cavilli e di divieti perché in futuro nessuno possa tirare le cuoia senza il preventivo assenso della ASL, dell'INPS e di qualche comitato provinciale di "illuminati".

    Paradossale e urticante aver udito un grande ipocrita berciare di "vittime dello Stato".

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  6. Hai ragione da vendere.

    Ma oggi voglio celebrare l'inno alla vita con te, amico, perchè le tue parole sono le migliori che si possano dire in un momento come questo.


    Brindo alla vita e, oggi, mi sento meno solo perchè ho letto queste parole.


    Grazie.

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  7. D'accordissimo. Soprattutto sul fatto che ormai esistono mediocri politicanti al soldo di qualcuno. La figura del politico è in estinzione.

    Mandi :)

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  8. se i nostri padri della patria potessero vedere a quale misero livello sono oggi i nostri politicanti si rivolterebbero nella tomba..

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  9. L'autodeterminazione dell'individuo, è l'unica cosa che spaventa potere politico e potere clericale.


    Temo che la legge che andranno ad approvare, ci renderà il futuro peggiore...non rischieranno di perdere il loro status.


    Hai ragione, ogni tanto faremo bene a celebrare un inno alla vita...

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  10. se siamo copsì soli, dobbiamo stringerci...

    Mandi dan...

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  11. "un inno alla Vita: alla mia, alla Vostra, a quella di coloro che amate"


    dobbiamo stare attenti perchè dopo che per 15 anni anno etichettato, qualsiasi persona non la pensasse come berlusconi, come comunista/stalinista/sovietico/giustializista ecc ecc... ora, secondo me, sta cercando di far passare che siamo "la cultura della morte" e invece bisogna fare di tutto per mettere in chiaro una cosa che il partito della morte e del sadismo sono loro. o no?

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  12. @LineadiSenso - #12


    E’ parecchio tempo ormai che al governo abbiamo dei cattivi ministri.

    Ultimamente, sono pure dei ministri cattivi. Molto cattivi.

    Mi sembra che non facciano molto per mascherarlo, per cui il giudizio dovrebbe - dico dovrebbe - essere chiaro per chiunque osservi…


    Il vero problema a questo punto e’: gli osservatori, sono dei buoni osservatori? E soprattutto: sono degli osservatori buoni, …oppure somigliano ai ministri? :)


    Gabriele

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  13. non mi aggrappo affatto alla fortuna.

    il Beppino ha lottato per sua figlia, non si è aggrappato alla foruna.

    e come lui tanti altri, e noi.

    lo Stato si può cambiare, lo Stato non è tutto, le cose non possono restare unilateralmente "contro" il volere della libertà laica.

    e io, imperterrita, non mollo.

    ho un esempio davanti che mi impedisce di farlo, adesso.

    :))

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  14. Nasciamo soli, moriamo soli.

    L'unica speranza è incontrare qualcuno lungo il percorso della vita con il/la quale condividere alcuni momenti insieme e che voglia il nostro bene.

    E non incontrare invece persone supponenti, ottuse ed egoiste che vogliono arrogarsi il diritto di limitare la nostra libertà di scelta.

    Perfino quella di decidere se continuare a (non) vivere o morire.

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