Il volto della crisi
Sacrosanto: c'è la crisi, siamo in crisi. Che sia una finzione o un realtà enorme, può essere interpretabile. Una crisi con tanti volti. Quelli dei giornali e dei mass-media, che ci camperanno per anni: quelli dei banchieri cialtroni che dovrebbero sbattere in galera, quello di un Italiano ilare e ottimista malgrado se stesso. Eppure, il vero volto di uno sfacelo e sulla faccia della gente.
Camminare nelle strade di una città, qualsiasi, vale più di un bel istant-book. Soffermarsi a scrutare la gente, come cammina, dove volge lo sguardo, cosa guarda, come lo guarda. La mia impressione, netta e spiazzante, è che da qualche tempo ci sia una malinconia tremenda che attraversa l'espressione di molta, troppa gente. Uno smarrimento che sa di arresa, di fatica e disillusione, di ricerca, d'abbandono.
I vecchi vanno lentamente, quasi più leggeri dei tanti uomini e donne che non hanno tempo da impiegare, ma da buttare: che non trovano una soluzione, che non hanno una prospettiva. Certo, si ride ancora, ci si incontra, si parla, si chiacchiera, ma con un fondo neanche troppo nascosto di precaria angoscia. Si è bravi a dire d'essere positivi, quando anche la Primavera ha il sapore di una sconfitta.
Eppure negli occhi c'è, viva, una volontà di non lasciarsi trascinare fino in fondo. L'ho vista in due ragazzi di colore che si baciavano appena usciti da un ufficio di lavoro interinale. E non sembri che qui cola lo zucchero, tanto per chiudere in bellezza. C'è sempre un momento di lucidità, di chiarezza. Basta coglierlo, come molte altre cose.
Peter Blake, "Illustration to the cover of Face Dances", 1981, Tate Modern Collection, London.
Sacrosanto: c'è la crisi, siamo in crisi. Che sia una finzione o un realtà enorme, può essere interpretabile. Una crisi con tanti volti. Quelli dei giornali e dei mass-media, che ci camperanno per anni: quelli dei banchieri cialtroni che dovrebbero sbattere in galera, quello di un Italiano ilare e ottimista malgrado se stesso. Eppure, il vero volto di uno sfacelo e sulla faccia della gente.
Camminare nelle strade di una città, qualsiasi, vale più di un bel istant-book. Soffermarsi a scrutare la gente, come cammina, dove volge lo sguardo, cosa guarda, come lo guarda. La mia impressione, netta e spiazzante, è che da qualche tempo ci sia una malinconia tremenda che attraversa l'espressione di molta, troppa gente. Uno smarrimento che sa di arresa, di fatica e disillusione, di ricerca, d'abbandono.
I vecchi vanno lentamente, quasi più leggeri dei tanti uomini e donne che non hanno tempo da impiegare, ma da buttare: che non trovano una soluzione, che non hanno una prospettiva. Certo, si ride ancora, ci si incontra, si parla, si chiacchiera, ma con un fondo neanche troppo nascosto di precaria angoscia. Si è bravi a dire d'essere positivi, quando anche la Primavera ha il sapore di una sconfitta.
Eppure negli occhi c'è, viva, una volontà di non lasciarsi trascinare fino in fondo. L'ho vista in due ragazzi di colore che si baciavano appena usciti da un ufficio di lavoro interinale. E non sembri che qui cola lo zucchero, tanto per chiudere in bellezza. C'è sempre un momento di lucidità, di chiarezza. Basta coglierlo, come molte altre cose.
Peter Blake, "Illustration to the cover of Face Dances", 1981, Tate Modern Collection, London.
L'italiano ilare e ottimista malgrado se stesso, é una frase d'antologia.
RispondiEliminaMutatis mutandis, alla Montanelli.
Ottimo post, Daniè.
RispondiEliminaUn mondo vecchio che sta insieme solo grazie a quelli che hanno ancora il coraggio di innamorarsi (cit.)
embè.
RispondiEliminaio te lo dico da mesi che non tutto è merda, e che non bisogna arrendersi nonostante tutto.
se molli tutto poi non puoi lamentarti che le cose vanno a schifo...... (molli non intendo tu nella fattispecie, intendo in senso lato).
ti bacio ^^
Bibi
Ma va! mica me ne ero accorta, e mi nonno diceva:"er peggio deve ancora veni!". Bel post Daniele se fai un salto a casa mia, ci prendiamo un caffè, almeno ogni tanto, nella mia disperazione c'è qualche notizia buona;)Un grande abbraccio franca
RispondiEliminaPrima che economica, la crisi è morale.
RispondiEliminaIl mercato del superfluo, dell'apparire e non dell'essere distorce le percezioni e ci trascina nel baratro.
Forma e sostanza.
La forma è comoda, ma come dire, da poca soddisfazione all'animo che si nutre di ben altro.
Da qui la crisi dei valori, le sperequazioni immorali della società moderna ed il crollo economico sempre a danni dei più deboli.
Rapinare una banca è un reato schifoso. Fondarne una però ha l'aggravante dell'associazione a delinquere.
Osservare in silenzio e percepire.
RispondiEliminaE' perfettamente reale quello che scrivi, lo smarrimento è palpabile e forse anche peggiore di quello puramente materiale.
Forse stanno arrivando al pettine tanti nodi morali e di "moda" che in questi momenti si dimostrano poveri e vacui.
Sono tuttavia convinto che dal fondo, non si può fare altro che ripartire.
A presto Dan.
In carriera ha vinto un TONY award
RispondiEliminaNatasha Richardson: morte cerebrale,
SI STACCHERANNO LE APPARECCHIATURE (SIMV Ventilation Protesis)
si staccheranno apparecchiature.................................
La moglie di Liam Neeson ( ) ha subìto un trauma alla testa mentre sciava
DONERà GLI ORGANI!!!!!
chiedetelo al BLOG DI FIORI URLANTI (petali.splinder.com) E CAPITAN NEMO (trasimenonautilis.splinder.com)
anzi leggete i loro pareri..........
VIENI FUORI FINO A CHE SEI IN TEMPO, NOI TI SPETTIAMO CON GIOIA
Massimo
si, si cerca di non farsi trascinare in fondo ma ci sono momenti difficili fess.... io che penso che dietro ogni fatto ci sia il destino - se vogliamo chiamarlo così - penso che nulla accade per caso e cerco di osservare da lontano con occhio lineare.
RispondiEliminaQuando non basta... beh... guardo nella culla....
L'amore e' la forza trainante di tutto...nonostante tutto, il fenomeno di risilienza perpetuo!
RispondiEliminala tua lucidità nel vedere le cose e leggere il mondo che ci circonda mi dà speranza in un momento in cui il sottoscritto invece vive quasi svagato e con la testa tra le nuvole..
RispondiEliminac'è malinconia, me ne accorgo, la sento su di me.basta cojere il momento? è già tempo di raccolta non so da quante lune o stagioni...ma sembro arrivare sempre quando hanno appena cominciato ad arare nuovamente i campi...semino ma non raccolgo.
RispondiEliminaciao La Macca!
Carissimo, è vero che si respira un'aria più triste, ma è anche vero che spesso la vita trova spazio anche nella difficoltà... L'ho visto in posti dove la miseria era veramente visibile: molte persone avevano comunque volgia di ridere, scherzare e soprattutto amare.
RispondiEliminaForse anche noi dobbiamo essere più allegri. Intristirsi non serve, essere più sereni dà più coraggio, più forza e di questo abbiamo bisogno.
Un abbraccio, Giulia
Impareremo ad accontentarci
RispondiEliminadi poco??
Potrebbe essere una buona soluzione, quando non ci siano esigenze assolute .
Una buona osservazione la tua.
Ciao,fai sempre delle analisi precise,di chi sa vedere oltre .Non sono tempi esaltanti ,ma i giovani anche se consapevoli di cosa li attende,continuano a sperare,a non rinunciare al piacere di vivere ed amare.Speriamo, con loro.
RispondiEliminaLunasol
Io non credo che siamo in crisi, credo piuttosto che l'intero sistema economico sociale basato sullo sfruttamento, sull'abbruttimento e sulla grettezza stia finalmente crollando, e pur essendo consapevole di essere Sansone che muore con tutti i Filistei, non posso che esserne contenta ...
RispondiElimina... ops se mi firmo e saluto forse è meglio!
RispondiEliminaUn abbraccio
Lady RoseNoire
Adesso capisco perchè me sento "sottantreno".
RispondiEliminaSono bianca e pallida, non sono giovane e non mi bacia nessuno e non avendo figli la sto aspettando...e non sono povera materialmente...e non sono incapace di ironia...mi sono stancata di vivere, tutto qui.
Ti abbraccio, Daniele!
s.
Io mi sbaciucchio sempre con mio marito, ma non per questo trovo un lavoro...;-)
RispondiEliminati lascio un bacio Daniè
RispondiEliminamai perderla quella volontà
mai mai mai
ecco, bisognerebbe imparare a guardare, a osservare ciò che ci sta intorno, con la dovuta lentezza, per poter così cogliere la malinconia di un'espressione, la dolcezza di un gesto, il bacio di un'amore...
RispondiEliminala vita è ancora intorno a noi e non deve morire in noi.
Mandi Daniele :-)
Mi fanno ridere quelle persone che si sono accorti della crisi nel momento in cui ne hanno parlato i giornali...
RispondiEliminaLa crisi c'è da tantissimi anni, solo che ora serve da alibi per molti.
Il consumismo e il capitalismo hanno evidenziato i loro limiti e ora dobbiamo stringere la cinghia.
Ci lamentiamo della disoccupazione e poi ce la prendiamo se ci sono tanti fannulloni negli uffici... la verità e che non c'è abbastanza lavoro per tutti, che non possiamo comprare tutte quelle stronzate che pubblicizzano per la tv.
Peccato che la nostra caccia all'oro ci porti a sorprenderci di due che si baciano. Triste.