Chi sa, paghi
Torno, brevemente, sulla questione scuole private. Il Governo sbanda spesso, dando la stura ad improvvise ed improvvide accelerazioni su argomenti “sensibili”, oppure tralasciando, in maniera altrettanto puntuale, cose importanti. Di sicuro la lotta all'evasione fiscale (materia in cui siamo Campioni del Mondo, modestamente) è un punto debolino, diciamocelo. Andare, adesso, a spulciare gli alunni delle private, perchè mamma e papà probabilmente sono ricchi, mi par eccessivo.
Però, la cosa non mi ha fatto arrabbiare, ma sorridere, in quella maniera un attimino superficiale che accade quando si leggono certe cose. Ieri, a collloquio con le Maestre di mia figlia, ho ascoltato storie (vere) di salti mortali tripli o quadrupli per assicurare un minimo di decenza alle attività scolastiche o per la semplice pulizia delle aule. Lo so, tiritera già detta, ma mi pare che ci si ricaschi ad “hoc”. Chi vuole la scuola privata, paghi senza aiuti. E la finisco lì. Se uno s'incazza perchè gli si fanno controlli fiscali, affari suoi.
In prima fila la paura di perdere iscritti. Basterà alzare le rette, mi pare. Oppure smetterla di attaccarsi al fatto che ognuno è libero di mandare il proprio figlio alla scuola che gli pare (la Costituzione non si discute qui): nessuno lo mette in dubbio, ma non devo rimetterci io, né mia di figlia. Punto. O si capisce, una volta per tutte, questo o, francamente, se arriva il “117”” spero ci sia qualcuno che rifletta che siamo, se non se lo ricorda, un Paese Democratico. Ed io, democraticamente, di loro me ne frego (sottile, questa).
Larry Rivers, "Parts of the Face: French Vocabulary Lesson", 1961, Tate Modern Collection, London.
Torno, brevemente, sulla questione scuole private. Il Governo sbanda spesso, dando la stura ad improvvise ed improvvide accelerazioni su argomenti “sensibili”, oppure tralasciando, in maniera altrettanto puntuale, cose importanti. Di sicuro la lotta all'evasione fiscale (materia in cui siamo Campioni del Mondo, modestamente) è un punto debolino, diciamocelo. Andare, adesso, a spulciare gli alunni delle private, perchè mamma e papà probabilmente sono ricchi, mi par eccessivo.
Però, la cosa non mi ha fatto arrabbiare, ma sorridere, in quella maniera un attimino superficiale che accade quando si leggono certe cose. Ieri, a collloquio con le Maestre di mia figlia, ho ascoltato storie (vere) di salti mortali tripli o quadrupli per assicurare un minimo di decenza alle attività scolastiche o per la semplice pulizia delle aule. Lo so, tiritera già detta, ma mi pare che ci si ricaschi ad “hoc”. Chi vuole la scuola privata, paghi senza aiuti. E la finisco lì. Se uno s'incazza perchè gli si fanno controlli fiscali, affari suoi.
In prima fila la paura di perdere iscritti. Basterà alzare le rette, mi pare. Oppure smetterla di attaccarsi al fatto che ognuno è libero di mandare il proprio figlio alla scuola che gli pare (la Costituzione non si discute qui): nessuno lo mette in dubbio, ma non devo rimetterci io, né mia di figlia. Punto. O si capisce, una volta per tutte, questo o, francamente, se arriva il “117”” spero ci sia qualcuno che rifletta che siamo, se non se lo ricorda, un Paese Democratico. Ed io, democraticamente, di loro me ne frego (sottile, questa).
Larry Rivers, "Parts of the Face: French Vocabulary Lesson", 1961, Tate Modern Collection, London.
Ecco, sì. "Senza oneri per lo Stato".
RispondiEliminaAnche io ho sorriso, superficialmente e profondamente :)))
ciao
questa me l'ero persa... io vado oltre... fermo restando la libertà di scelta del livello e grado di istruzione, fatta salva la minima garantita per tutti e di livello pari almeno a quello europeo (e qui casca l'asino...), delle scuole private che piangono me ne frego e le vorrei vedere chiuse. Forse si avrebbe un po' di qualità in più in quelle pubbliche... [lo so... sono sempre la solita illusa...]
RispondiElimina.. bagni che perdono, palestre ammuffite, mamme che vanno a scuola con i rotoli di carta igienica..
RispondiEliminaguarda un "me ne frego" come il tuo qui ci sta benissimo!!
ciao Daniele :)
L'altro giorno entrando nella scuola materna di mio figlio ho notato un cartello che parlava di una vendita di beneficienza dei lavori dei bambini per comperare una radio stereo per sentire le favolette. Senza parole.
RispondiEliminaDa sempre chi esce dalla scuola pubblica ha un grado d'istruzione più valido dei privati, non capisco il perchè di tutta questa importanza data agli istituti a pagamento!!! Sempre più triste....
Ciao Macca :)
firmo controfirmo e sottoscrivo
RispondiEliminaNe sparano proprio tante... sottoscrivo anch'io ogni singola parola del tuo post.
RispondiEliminaDaniele il Rockpoeta
Il pubblico servizio è in dismissione su tutti i fronti...
RispondiEliminascuola, sanità...
la cosa grave è che sono le istituzioni che stanno determinando questa situazione, dimenticandosi del diritto allo studio e alla salute per agevolare e foraggiare i privati...
nel campo istruzione, poi, se ecclesiastica, meglio ancora, così si raccattano cinque voti in più...
Che palle co' sta scuola privata. Ma tu pensa che nel mio paesello, un sacco di madri stanno togliendo i figli dalla scuola materna comunale per via di alcune crepe nei muri che fanno presagire crolli imminenti...
RispondiEliminaP.S. grazie del buongiorno eh...