Il 25 Aprile e una foto
E' stato un 25 Aprile di vento pungente, a tratti violento. Non eravamo in tanti, ma nemmeno così pochi, come si poteva pensare. Guardarsi e cercarsi, per scambiare una stretta di mano, una battuta, tra le parole che risuonano a volte vuote, di circostanza. Come essere in un piccolo Paese, di quelli che hanno il monumento al centro, dove sta a marcire una corona fino all'anno dopo; come se bisognasse far passare 365 giorni per ricordarsi di ricordare. E' più facile, perchè fare proprio un'ideale ogni giorno è fatica, e di guai ce ne sono già troppi. E tra la sigaretta e il taglietto (*) ci sono ancora quei visi così aperti e sereni, i gesti veloci e inevitabili di un'armonia per poche ore inviolabile.
Poi esce di nuovo il sole.
Guardiamo avanti.
Oggi ho ritrovato un libro: tra le sue pagine una foto. Non ridevi e neanche guardavi: i tuoi occhi erano persi a cercare di cogliere ogni istante di quelle ore. Ricordi Bologna, il freddo, quel giorno lontano? E la nostra prima notte, insonne e appassionata, come lo sarebbero state altre. Tu avresti dormito, dopo, con me che gettavo uno sguardo allo specchietto per guardarti, intanto che scorrevano i chilometri del nostro ritorno. Non ti ho mai più visto così bella, forse perchè ti avrei amato talmente tanto che la bellezza non significava nulla: c'eri tu e basta.
(*): tajut.
Se quel giorno freddo era settembre, magari inoltrato, allora tu avevi un eskimo e cantava Guccini.
RispondiEliminaBuon 25, 26 e 27 aprile (Sa Die de sa Sardigna), Daniele.
in mezzo a questo deserto di valori, ai tentativi di falsare la storia, ci aggrappiamo anche alle parole di circostanza, purché vadano nella direzione giusta..
RispondiEliminaSplendida la second aparte di questo post. Pensa, ho il vizio di lasciare biglietti, bigliettini foto e altri ricordi sparsi tra le pagine dei libri... so che per caso un giorno aprendo questo o quel libro mi troverò immersa in un altro tempo, altri giorni, altre circostanze e saranno ricordi, odori sapori speranze e giù a pensare a ricordare a sentire ancora vecchie emozioni..
RispondiEliminacosa sei, quando scrivi così...
RispondiEliminamega abbraccione
Altro che minchiate Macca. Con la leggerezza passano emozioni profondissime
RispondiEliminaBiglietti di treno e aereo nei libri, mi ricordano posti e persone e forse qualcuno che dormiva accanto a me...
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