Nuvole come idee vaganti, frammenti di discorsi, libri studiati per altri.
Nebbia di mattinate che scivolano direttamente nella fuga cieca e bagnata tra vie e campi e alberi e fiumi.
Neve chè non è mai abbastanza per coprire il rumore, per pulire, per guardare dalla finestra.
Notti squadernate e a metà, ormai orfane.
Nulla vale come ciò che si perde, nulla sa di te, nulla è scomparso, per te nulla è rimasto.
Nuda la vicinanza del prossimo giorno, a venire.
Commenti
Posta un commento