Si chiude un anno molto, molto difficile. La banalità: la vita scorre fuori da qui, da questo spazio in cui mai ho scritto così poco.
Se la mente non è serena, è difficile. Rischi il lamento, una cosa che infastidisce, perchè le persone hanno tutti qualcosa per cui non essere sempre liete. Ca va sans dire.
Molta responsabilità di questi giorni brutti ricade su di me, sul mio carattere, su una sorta di immobilismo poco giustificabile: umano, magari, ma non per questo più facile da comprendere.
Nessun proposito, per il 2014.
La volontà di essere vicino ai miei cari, di aiutare ancor prima d'essere aiutato, di non dire per forza qualcosa, cercare di avvicinarmi ai cinquant'anni con la testa giovane.
Troppo o troppo poco.
Questo è un diario.
Passate e saprete.
Siate voi stessi.
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