Microfratture #af




Se volessi descrivere con un suono questi giorni, sarebbe quello di un violoncello. Aereo.
Una musica periferica: cigli imbrattati e rigogliosi di fiori in anticipo, ma non troppo.
Come un limitare di sensazioni in bilico tra la nuova luce e un freddo che non c'è mai stato.

Poche note sospese, lunghissime, con variazioni minime e sorprendenti nel mutare le sensazioni e le riflessioni.

Un unico con il vociare indistinto da cui affrancarsi volutamente.
Lasciare permeare solo ciò che desidero sentire.
Allontanare il brusio, renderlo un solo battito.

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