Il virus dell'odio






Un altro attentato nel cuore dell'Europa, non ad opera del terrorismo jihadista, ma di matrice razzista. Sembra che i semi dell'odio abbiano attecchito nella nostra società, non solo nelle menti di pochi esaltati, purtroppo. Si moltiplicano gli episodi che richiamano un passato oscuro e spesso, troppo spesso, vengono sottovalutati o considerati alla stregua di atteggiamenti goliardici.

Mentre quasi tutta l'opinione pubblica mondiale ha immediatamente riconosciuto nell'attentato di Hanau la matrice xenofoba, alcuni politici nostrani hanno sminuto l'accaduto, utilizzando perifrasi che rimandano alla follia di un singolo. Perseguendo, più o meno, la stessa strategia che viene posta in essere quando si vuole negare il peso sociale dei femminicidi: si parla di follia del singolo.

Il quadro che emerge è ben diverso e veramente preoccupante. Si pensi che già nel gennaio 2019 uno studio dell'"Institute for Economics and Peace" aveva rilevato un aumento del 320% degli attentati ispirati da ideologie neonaziste. I terroristi di destra, come il norvegese Breivik, sono addirittura considerati dei martiri che si sono sacrificati per fermare la sostituzione dei bianchi.

Questa teoria della sostituzione etnica circola anche negli ambienti neofascisti italiani e non solo. Troppo spesso si leggono tweet o si ascoltano discorsi insensati nei quali si paventa l'arrivo degli stranieri come un pericolo. Come se quelle persone che vanno aiutate perchè fuggono da fame, guerra e carestia, fossero invece spinte dal desiderio di soppiantare la società occidentale.

Le parole e la propaganda hanno un peso, chi le utilizza deve assumersi la responsabilità delle conseguenze. Si può dimenticare un Traini autore della sparatoria razzista di Macerata? Si possono passare sotto silenzio le minacce di matrice antisemita che si moltiplicano? E i recentissimi atti vandalici contro i monumenti in onore dei caduti della resistenza?

Di fronte a tanti episodi di violenza razzista, di estrema destra e fondata su ideologie che si rifanno al neonazismo e al suprematismo, è necessario un risveglio delle coscienze. Questi episodi non sono isolati, si ramificano e si diffondono come il peggiore dei contagi. La reazione della nostra politica e dell'opinione pubblica deve essere una condanna unanime ed inequivocabile.

Che non si ripeta l'orrore del passato.

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