L'Avocado del diavolo

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Nella regione di Michoacan, in Messico, si coltiva l'avocado, un frutto che è diventato popolare negli ultimi anni, richiestissimo in tutto il mondo. Ingrediente principe della cucina vegana, e non solo, per il suo sapore, la versatilità e quella consistenza cremosa che lo rende adatto a molte preparazioni. Inoltre, durante il "Super Bowl" ne vengono utilizzate ingenti quantità per la preparazione della guacamole.

Inizialmente, sembrava che le comunità locali potessero trarre beneficio dalla produzione dell'avocado. Ma l'aumento vertiginoso della richiesta, ha provocato conseguenze negative: il lavoro viene spesso svolto in condizioni di sfruttamento, i membri della popolazione locale si ammalano a causa dell'inquinamento dell'acqua, dovuto all'uso dei pesticidi e dei fertilizzanti, i cartelli chiedono il pizzo e sfruttano il commercio come copertura per contrabbandare le droghe.

Il Michoacan è forse la migliore zona al mondo per la produzione dell'Oro Verde, situata nella parte centrale del Paese ed affacciata sull'Oceano, con un clima che garantisce una produzione a ciclo continuo. Tuttavia, la monocoltura intensiva è causa della deforestazione di boschi secolari di conifere, dove trovano riparo le farfalle monarca, che ogni anno giungono in questo luogo dal Canada. Un danno irreparabile per la biodiversità.

A distanza di pochi giorni, l'assassinio di uno dei più noti attivisti ecologisti, Homero Gomez, impegnato nella salvaguardia dell'habitat delle farfalle e poi l'omicidio di Raul Hernandez, la guida turistica che lavorava nella riserva. Le ipotesi sono ancora al vaglio degli investigatori, ma è probabile che i due abbiano provato ad impedire nuovi disboscamenti e per questa ragione siano stati eliminati.


Gli stessi coltivatori si trovano in una posizione scomoda: difficile fare scelte responsabili se si è schiacciati dalla necessità di trarre un profitto per sopravvivere, mentre i cartelli chiedono il pizzo e sfruttano il trasporto dei raccolti per contrabbadare droga, il terreno e le acque si inquinano con l'uso, in grandi quantità, di fertilizzanti e pesticidi a basso costo, mettendo in pericolo persone e fauna selvatica e rovinando habitat un tempo incontaminati.

Si delinea un quadro desolante di azioni illegali, coltivazioni che si espandono senza freno, sfruttamento dei lavoratori in cambio di paghe misere, violazione dei diritti umani dei popoli indigeni. All'eccessivio consumo di acqua, se ne impiegano quasi 100 lt per produrre un solo frutto di avocado, si aggiungono le emissioni di anidride carbonica, per poter trasportare questi frutti a grandissime distanze, dove la richiesta cresce a ritmo serrato.

Come sempre, dove arriva l'uomo, provoca con il suo intervento incontrollato e non lungimirante, danni irreversibili agli ecosistemi ed a quelle persone che hanno la sfortuna di essere nate nelle zone più povere della terra. L'impatto ambientale coinvolge tutti gli abitanti del pianeta. Di fronte ai cambiamenti climatici in atto, si dovrebbe ricordare che il battito di ali di una farfalla può provocare un uragano dall'altra parte del mondo.




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